Massimiliano Peggio per “la Stampa”
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Droga e astuzie criminali. La vita di Pazait Kasaj, 54 anni, origini albanesi, è una giostra sfide per inseguire il lusso, sfoggiare belle macchine e vestiti eleganti, facendosi beffa della giustizia. Ha iniziato a lavorare come maggiordomo, poi è passato ai furti e alla droga. Affari e guadagni.
Un'ascesa ricca anche di intoppi. Nel 1998, la Finanza lo ha arrestato con l' accusa di aver organizzato un fiorente traffico di marijuana dall' Albania all' Italia, usando come base logistica un garage di corso Cosenza. Quintali di droga. Le sue ultime imprese criminali, riportate della cronache, risalgono al 2017: le minacce ad un imprenditore per spillargli denaro.
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I trent' anni di carriera criminale, stando alle indagini della poliziotti della Divisione Anticrimine della questura, avrebbero prodotto la ricchezza illecita di Pazait Kasaj che, unita a quella della sua compagna, Giovanna Iannotta, 44 anni, titolare di una piccola attività imprenditoriale nel Cuneese, nota alle forze dell' ordine per una serie di truffe, avrebbe raggiunto livelli ragguardevoli. Alloggi, terreni, conti correnti e fondi azionari. Tutto il tesoro della coppia è stato sottoposto a sequestro preventivo, su provvedimento del Tribunale di Torino, sezione misure di prevenzione. Beni per un valore complessivo di oltre un milione e 650mila euro.
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«Le indagini - spiegano gli investigatori - hanno evidenziato il reinvestimento di denaro di provenienza illecita in una serie di immobili riconducibili alla coppia ma formalmente intestati alla donna. Gli accertamenti condotti hanno anche documentato una sproporzione tra il valore dei beni posseduti e il reddito dichiarato.
Si ritiene che il cittadino albanese, pur risultando nullatenente, abbia fornito un notevole apporto alla crescita del patrimonio economico facente capo alla convivente». Nel provvedimento di sequestro sono compresi la società di consulenze informatiche intestata alla donna, con sede a Sommariva del Bosco, in provincia di Cuneo; un immobile a Nichelino; 4 alloggi e un terreno a Carmagnola; 4 immobili a Sommariva del Bosco e altri 14 appartamenti a San Giacomo Vercellese.
MARIJUANA
Nel 2004 Pazait Kasaj era stato arrestato dalla polizia nell' ambito di un' operazione antidroga, mirata a debellare un gruppo di trafficanti che riforniva di stupefacenti le piazze di Torino, Moncalieri e Carmagnola. Un gruppo in cui comparivano «alleanze commerciali» tra spacciatori albanesi, italiani e marocchini. Per questi fatti, nel 2005, era stato condannato a 3 anni e 10 mesi di reclusione.
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Malgrado ciò l' uomo ha continuato a sommare ricchezze. Con l' aiuto anche della compagna, considerata un «professionista» delle truffe assicurative. «Il provvedimento di sequestro preventivo dei beni - spiega la dirigente della Divisione anticrimine, Barbara De Toma - serve per aggredire i patrimoni frutto dell' attività criminale. È fondamentale nelle attività di indagine».