Alice Scaglioni per il Corriere.it
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Il green pass diventa da oggi obbligatorio per prendere treni ad alta velocità e a lunga percorrenza, salire su un aereo o una nave (con qualche eccezione), ma anche per seguire le lezioni all’università o per insegnare in tutte le scuole.
Dal 1° settembre entrano infatti in vigore le regole previste dal decreto del 6 agosto per quanto riguarda per trasporti, scuola e università. Regole che si sommano a quelle già previste finora, come l’obbligo del green pass nei locali al chiuso, nelle piscine e nelle palestre e per entrare allo stadio.
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La certificazione verde si può ottenere in tre modalità diverse e ciascuna permette di ottenere un pass di durata diversa:
• esito negativo di un tampone antigenico o molecolare effettuato nelle 48 ore precedenti (durata della certificazione: 48 ore);
• vaccinazione, con una dose sola o doppia dose. Nel primo caso, il certificato sarà valido dopo 15 giorni dalla somministrazione e fino alla data del richiamo. Nel secondo, invece, la validità è di 9 mesi (ma c'è già il via libera del Cts all’estensione a 12 mesi)
• la guarigione dal Covid-19 (durata della certificazione: 6 mesi).
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Vediamo ora nel dettaglio quali sono le regole che entreranno in vigore dal 1° settembre a proposito di trasporti, scuola e università. Alla vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo di green pass a bordo dei mezzi di trasporto, il ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili ha pubblicato le linee guida aggiornate per il trasporto nazionale e locale nel Paese.
Ovviamente permane l’obbligo di mascherina a bordo, deve essere garantita la presenza dei dispenser per igienizzare le mani, così come devono essere eseguite le sanificazioni degli ambienti. Deve inoltre essere agevolata la vendita dei titoli di viaggio attraverso i sistemi telematici e gli accessi alle stazioni devono essere regolamentati per monitorare i flussi e scongiurare assembramenti.
Treni
Green pass viaggi
Dal 1° settembre al 31 dicembre 2021 per salire su un treno qualsiasi dell’alta velocità (che sia Trenitalia o Italo), un Intercity o un Intercity notte, è obbligatorio esibire la certificazione verde Covid-19. Della verifica del documento si occupa chi è tenuto a controllare la validità del biglietto del passeggero, a bordo del treno. Se il viaggiatore esibisce un green pass falso o si rifiuta di mostrare la certificazione dovrà essere invitato a spostarsi in una zona indicata e verrà obbligato a scendere alla prima stazione utile. La capienza dei treni viene fissata all’80%, ma nel caso in cui il mezzo sia dotato di un sistema di ricambio d’aria ogni 3 minuti, potrà arrivare al 100%.
Navi e traghetti
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Anche nel caso di navi e traghetti interregionali tutti i passeggeri devono avere il green pass. La capienza è fissata all’80%. Fanno eccezione i collegamenti marittimi dello Stretto di Messina che, pur essendo tra due regioni diverse, seguono le regole previste per il trasporto pubblico locale.
Aerei
Oltre che per i voli internazionali, da oggi anche per le tratte nazionali è obbligatorio avere il green pass. La verifica è a carico dei vettori aerei e dei loro delegati.
Trasporto pubblico locale
Per salire sui mezzi adibiti al trasporto pubblico locale e regionale (metro, tram, autobus, treni regionali) non sarà necessario avere la certificazione verde.
Le esenzioni per i trasporti
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Potranno accedere ad aerei, treni, navi e autobus senza obbligo di green pass i minori di 12 anni (che sono esclusi dalla campagna vaccinale per mancanza di un vaccino approvato per la loro fascia d’età) e i soggetti che non possono vaccinarsi per motivi di salute.
Scuola
Dal 1° settembre tutto il personale scolastico per poter andare a lavorare deve avere il green pass. Chi non rispetterà la regola non potrà accedere alle strutture scolastiche e verrà considerato in «assenza ingiustificata». Dopo cinque giorni di assenza ingiustificata, il rapporto di lavoro verrà sospeso e il dipendente non riceverà più lo stipendio.
GREEN PASS SCUOLA
A sostituire il personale assente per mancanza di certificazione verde saranno dei supplenti, le cui spese verranno coperte grazie allo stanziamento da 358 milioni di euro previsto dallo stesso decreto. Agli studenti non è invece richiesto il green pass.
Le lezioni si svolgeranno in presenza, con mascherina obbligatoria, ed è vietato l’accesso agli istituti con una temperatura corporea superiore a 37,5 °. In attesa della piattaforma che consentirà un controllo automatizzato della certificazione verde, le scuole potranno affidarsi — si legge in una circolare del ministero — a «più soggetti verificatori» che useranno la app Verifica C19.
Università
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Per accedere agli atenei italiani è obbligatorio il green pass dal 1° settembre. Vale la stessa regola prevista per il personale scolastico (dopo cinque giorni di assenza ingiustificata scatta la sospensione del rapporto di lavoro e dello stipendio). Con un passo ulteriore rispetto a quanto previsto per le scuole: anche gli studenti universitari sono obbligati a esibire la certificazione verde per seguire le lezioni in presenza o per sostenere gli esami.
Le esenzioni per scuola e università
GREEN PASS SCUOLA.
Il personale scolastico e universitario esentato dalla campagna vaccinale per motivi di salute non è tenuto a dotarsi del green pass, come accade per i trasporti. Vale lo stesso per gli studenti universitari che non si possono vaccinare su indicazione del loro medico. In entrambi i casi, però, è necessario esibire «idonea certificazione».
La manifestazione contro il green pass obbligatorio
In occasione del primo giorno di obbligatorietà della certificazione verde, i «No green pass» hanno annunciato un blocco delle principali stazioni italiane. «Non ci fanno partire con il treno senza il passaporto schiavitù? Allora non partirà nessuno!»: questa è la frase presente sulla locandina della manifestazione indetta il 1° settembre. L’appuntamento è alle 14.30 fuori dalle stazioni e sarebbero una cinquantina le 50 stazioni interessate dal blocco.
Le critiche dei sindacati
I NO GREEN PASS VOGLIONO BLOCCARE LE STAZIONI DEI TRENI DAL 1 SETTEMBRE
A criticare la manifestazione sono le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti: «Diciamo no alle minacce di bloccare i treni domani, 1 settembre, nelle maggiori stazioni italiane». I sindacati auspicano «un doveroso ripensamento da parte dei promotori della protesta» perché «i rischi connessi a una simile protesta sono evidenti e serve un piano di sicurezza per tutelare lavoratori e utenti».
Il trasporto ferroviario, spiegano, è un «servizio pubblico essenziale che garantisce il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini. Chi decidesse di interromperlo arbitrariamente in nome della libertà a non vaccinarsi non avrebbe il sostegno del sindacato sia perché violerebbe la legge, sia perché il sindacato sostiene la campagna vaccinale tanto per i lavoratori che per gli utenti del servizio pubblico».
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E ribadiscono il loro appoggio al vaccino come «unica arma per sconfiggere la pandemia e consentire alle persone di non ammalarsi, di vivere, di lavorare, di impegnare il tempo libero in varie attività e di viaggiare in sicurezza».
A intervenire nel dibattito anche il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, che ha commentato le minacce dei «No green pass» di un blocco delle stazioni italiane con un tweet: «Se qualcuno domani arrecherà disagi alla circolazione ferroviaria bloccando le stazioni, andrà incontro ad una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Un conto è manifestare pacificamente, altra cosa è creare disagi alle altre persone, commettendo di fatto un reato. Dovremo essere intransigenti».