CALENDARIO MUSSOLINI
Salvatore Dama per Libero Quotidiano
Dagli al fascista. Su Ebay, Amazon, Facebook e Instagram. I negozi virtuali, ma anche i social network, sono la nuova pericolosa frontiera della propaganda. Insidiosi camerati da tastiera organizzano la ricostituzione delle organizzazioni fasciste, impressionando le masse con la vendita di accendini del Duce. Alcuni hanno ingegnosi meccanismi piezoelettrici. Diavolerie moderne che sfidano le istituzioni democratiche.
Occorre intervenire. A settant' anni dalla fine del regime serve una nuova legge che dia strumenti più efficaci alla magistratura per intervenire contro la propaganda nazifascista. Perché, diciamocelo, sull' argomento la giurisprudenza sta un po' sbracando.
L' ultima è la sentenza del tribunale di Livorno. Che, due anni fa, ha assolto quattro tifosi pizzicati dalla prova tv con il braccio teso: «Il saluto romano non costituisce reato perché non è punibile il gesto in sé», specie se «collocato all' interno di una manifestazione sportiva», che non è «il luogo deputato a fare opera di proselitismo e propaganda politica».
VINO CAMERATA
Balle. Il pericolo è sempre in agguato. Allora la Commissione Giustizia della Camera sta esaminando il nuovo articolo 293-bis del codice penale. Promosso deputato del Pd Emanuele Fiano.
Il fatto è che le due leggi vigenti in materia, la Scelba del 1952 e la Mancino del 1993, magari avevano inchiodato i propagandisti con la posta pneumatica, ma non potevano prevedere l' avvento dei camerati da cameretta. Subdoli balilla della rete. Allora, secondo la legge dei dem, costituisce «aggravante» del delitto «la propaganda del regime fascista e nazifascista commessa attraverso strumenti telematici».
ACCENDINO MUSSOLINI
C' è l' aumento di un terzo della pena, che è già punita con la reclusione da sei mesi a due anni. Il giro di vite riguarda sia «i siti internet con contenuti di propaganda», sia il «merchandising on line» dei «gadget» e degli «altri beni» chiaramente riferiti al ventennio.
Negli anni gli antifascisti avevano già assistito inorriditi al fenomeno di Predappio, cittadina del forlivese che ospita la tomba di Mussolini. Meta di un flusso turistico noir che ha spinto i commercianti locali a dargli sotto con i souvenir. Spille, posaceneri, calendari, magliette, vino rosso.
Business che si è poi trasferito in rete. Con analogo successo di vendita. Ebbene, secondo i dem, questi mercanti di cianfrusaglie hanno un piano. Che non è quello di farsi il Land Rover, vogliono "marciare su Roma". Ma li attende una purga. La nuova disciplina di legge punisce «la propaganda attiva». quella che si manifesta nella «produzione, diffusione, vendita di immagini, oggettistica, gadget di ogni tipo che siano comunque chiaramenti riferiti all' ideologia nazifascista».
MAGLIETTA BOIA CHI MOLLA
E poi c' è il «fascismo gestuale», ovvero il «saluto romano fatto in pubblico» e «l'ostentazione di simboli come fasci littori, svastiche» e così via. Data l' entità della pena, precisa il dossier della Camera, «non è possibile procedere all' arresto in flagranza». Però se carichi una foto su Instagram col braccio teso la Procura può procedere d' ufficio. E c' è una multa di 516 euro. O la reclusione fino a due anni.
Ultimamente la giurisprudenza stava andando in senso opposto. Perciò Fiano ha sentito l' esigenza di intervenire. In particolare la Cassazione, nel marzo del 2016, aveva assolto dei militanti di CasaPound che aveva salutato romanamente durante una commemorazione di vittime della violenza politica. Il «saluto romano» , si legge nella sentenza, era «rivolto ai defunti» in segno di «omaggio e umana pietà», non avevano «alcuna finalità di restaurazione». Troppo buone queste toghe. E il Pd le richiama. All' armi.
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