DAGOREPORT
GIUSEPPE CONTE E DONALD TRUMP
Flashback - Onorevole Craxi, com'è questo Andreotti? Bettino non si fa pregare: "Andreotti è ineffabile, gelido, multiforme. E' una volpe, ma prima o poi tutte le volpi finiscono in pellicceria. Del resto, il logorìo di Andreotti ormai è evidente. E giunge per tutti il momento di passare la mano. I più intelligenti lo capiscono in tempo ed evitano d' esser disarcionati in malo modo...".
Trump Barr
Mutatis mutandis, sostituite Craxi con Biden e Andreotti con Conte. La volpe pugliese non a caso era rimasto l'unico capo di governo europeo, tra i paesi fondatori dell'Ue, a non aver avuto ancora alcun contatto con il presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden.
conte vecchione
Scrive Claudio Tito su “Repubblica” di ieri: “Lo staff "bideniano" che ha storicamente rapporti con il Pd (e in particolare con la parte più vicina alla componente proveniente dalla Margherita) non scorda l' endorsement che il premier italiano ha ricevuto da The Donald nell' agosto dell' anno scorso.
Pietro Benassi
Non trascura il viaggio che proprio negli stessi giorni William Barr, segretario alla Giustizia, ha compiuto a Roma per chiedere aiuto ai nostri servizi segreti nella ormai nota vicenda del Russiagate. E forse non è un caso che ieri il Washington Post abbia rivelato che Trump intende desecretare le carte riguardanti quell'"affaire". Non sottovaluta che l' Italia, durante l' esecutivo gialloverde, sia stata esentata da Trump - ponendola nell' elenco dei suoi favoriti - dall'embargo con l'Iran”, conclude Tito.
armando varricchio con donald trump
Aggiungere che il nostro premier per caso fin dall’inizio della sua avventura a Palazzo Chigi non ha mai voluto cedere, come da prassi, la delega ai Servizi Segreti, quindi è istituzionalmente un vulnus gravissimo il fatto che Conte abbia autorizzato il capo del Dis, il suo caro amico Gennaro Vecchione, di incontrare il ministro della Giustizia americano. Come se il nostro ministro Bonafede volasse a Washington per incontrare il capo della Cia: lo prenderebbero a schiaffi.
E Conte va in paranoia. Per giorni Piero Benassi, l’ex ambasciatore a Berlino che (su consiglio di Mattarella) il premier ha nominato suo personale consigliere diplomatico, in duplex con Armando Varricchio, ambasciatore d’Italia negli Usa, hanno fatto pressioni di qualsiasi tipo sul capo dello staff di Biden, Ron Klain, per organizzare la fatidica chiamata. Il fatto che il tampinamento dei due diplomatici sia fallito è la spia dell’irritazione (eufemismo) della nuova amministrazione Biden nei confronti di Conte.
JOE BIDEN RON KLAIN
Non dell’Italia: perché Ron Klain arriva al punto di proporre una telefonata al capo dello stato Sergio Mattarella. Benassi e Varricchio comprendono subito che sarebbe stato uno sgarbo pesantissimo, quasi una delegittimazione del ruolo di Giuseppe Conte. Stava per diventare un caso esplosivo finché, due giorni fa, finalmente, è arrivata la telefonata di Biden.
“Un colloquio formale. Auguri, riferimento alle origini italiane della futura First Lady, “amicizia e alleanza” confermate e un impegno reciproco ad approfondire il rapporto. Partendo dal prossimo G20, dal ruolo dell' Ue e dagli accordi contro il cambiamento climatico. Una conversazione cordiale. Per il capo del governo italiano è stato un sollievo” (Tito, “Repubblica”).
JOE BIDEN SERGIO MATTARELLA
Allo stato attuale solo tre stati – Russia, Messico e Brasile – non hanno riconosciuto il nuovo presidente eletto degli Stati Uniti.
BARACK OBAMA RON KLAIN RON KLAIN