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Il 13 maggio abbiamo bacchettato Maurizio Cecconi, Segretario generale di Ermitage Italia, “colpevole” ai nostri occhi di aver rilanciato su facebook un articolo attribuito a Lucio Caracciolo (che a noi risultava fake), di luglio 2021, in cui si profetizzava uno scontro di lungo periodo tra gli Usa e la Cina che sarebbe passato per uno scontro di Washington con la Russia.
Mai avremmo affondato il rimbrotto a Cecconi se non avessimo prima chiesto conferma direttamente a Lucio Caracciolo. Il direttore di “Limes” smentì a Dagospia la paternità del pezzo, non ricordando in quel momento di averlo scritto mesi prima per il settimanale ticinese “Azione”.
MAURIZIO CECCONI
Ora che la memoria è riaffiorata, Caracciolo ha confermato alla nostra redazione di essere effettivamente l’autore dell’analisi da oracolo (visti gli attuali sviluppi), che tanta eco ha avuto in rete: “Dopo aver inflitto nel 2014 una sconfitta storica a Putin, trovato con la guardia bassa in Ucraina e quindi ormai costretto nel ridotto crimeano e nel Donbas – dove le truppe di Mosca sostengono discretamente i ribelli anti-Kiev – i paesi della Nato baltica e russofoba sentono prossima la vittoria. Che per loro, come per gli americani, significa la disintegrazione della Russia. Sulle orme del collasso sovietico del 1991”.
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Ci scusiamo con Maurizio Cecconi e con i lettori per il disguido.
Ps: ora che sappiamo con certezza che l’articolo è di Lucio Caracciolo, dunque di un autorevole studioso di geopolitica e non di un pataccaro, forse ha senso rileggere l’analisi criticamente.
Chi maneggiava informazioni geo-strategiche, evidentemente, “sapeva” da tempo cosa sarebbe accaduto tra Stati uniti e Russia. Era chiaro lo scenario, che aveva al centro non il tanto evocato espansionismo di Mosca ma la sfida americana prima alla Cina e poi a Putin.
Caracciolo aveva messo a fuoco come per Washington, paesi baltici e i vari russofobi d’Europa (polacchi in testa) l’unico scenario accettabile fosse “la disintegrazione della Russia”. In questo scenario, il direttore di “Limes” aveva anticipato (e, all’interno del ragionamento, in qualche modo giustificato) l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin: “E la Russia? Non va troppo per il sottile. In caso fosse alle strette, Mosca sarebbe pronta alla guerra. Perché ne andrebbe della sua stessa sopravvivenza”.
MAURIZIO CECCONI
L’ARTICOLO DI DAGOSPIA SU CECCONI E L’ARTICOLO DI CARACCIOLO
L’ARTICOLO DI LUCIO CARACCIOLO PER “AZIONE”
https://www.azione.ch/attualita/dettaglio/articolo/liquidare-la-russia-e-isolare-la-cina.html