DAGONEWS
giuseppe conte emmanuel macron 5
Che si sono detti Giuseppe Conte ed Emmanuel Macron nell'incontro segreto di lunedì? Intanto, il rendez-vous alla Casina Valadier è stato chiesto dal premier italiano, che si è convinto di poter mediare tra i leader dell'Unione Europea e le intemerate di Salvini. Ma come il leghista non ha ottenuto nulla dal suo viaggio in Libia, così il prof ha portato a casa solo qualche pacca sulla spalla, qualche sorriso, e una photo-opportunity (per il ristoratore…).
Il presidente francese ha ricordato a Conte che le migrazioni si sono ridotte rispetto al picco 2014-2016, dunque il governo italiano non deve esagerare con i discorsi sull'emergenza.
horst seehofer angela merkel
La realtà è che si tratta in queste ore, e che un cambiamento storico è in atto. Non è un caso che Malta abbia accettato l'arrivo della Lifeline, e neppure un caso che la linea dei principali paesi europei sia mutata radicalmente.
Il premier maltese si prepara a sequestrare la nave, l'Olanda nega che sia parte del suo registro navale e aggiunge che ''risulta come nave da diporto e come tale non può compiere intercettazioni di naufraghi''.
Il portavoce del governo francese, Bernard Griveaux, ci mette il carico: la Lifeline ha messo in pericolo le vite dei naufraghi spegnendo il radar, entrando in acque libiche e non rispettando il diritto del mare e le norme internazionali. Il ministro dell'Interno tedesco, il falco Seehofer, chiude il cerchio dicendo che accetterà i profughi solo se ''la Lifeline sarà dismessa dopo questa operazione''.
lifeline
Pare di sentire Salvini, e pare evidente un cambio di atteggiamento in Europa verso le ong che prestano soccorso di fronte alla Libia. E visto che di mare libico si parla (dire ''Canale di Sicilia'' serve a far credere all'opinione pubblica che questi gommoni siano a pochi metri dalle nostre coste, quando in realtà vengono raccolti a pochi metri dalla partenza), proprio Salvini oggi ha promesso di donare altre 12 motovedette alla Libia – formazione degli equipaggi inclusa – per pattugliare la loro fetta di Mediterraneo.
conte e mattarella
Conte si sente ringalluzzito dal sostegno di Mattarella, che gli ha suggerito di comportarsi come un premier vero e non un semplice prestanome. Vuole essere lui il mediatore tra l'anima movimentista del M5S (vedi Fico e Ruocco) e quella governativa (Di Maio e Spadafora), ma anche tra leghisti e grillini.
Dopo un moscio G7, punta a una consacrazione internazionale con l'incontro con Trump, di cui si stanno decidendo date e modalità (Washington a fine luglio?), e non esclude una missione-lampo a Mosca per incontrare Putin, e anche qui contano i tempi: prima o dopo il vertice Trump/Putin del 15 luglio?
donald trump giuseppe conte
Il Quirinale gli ha affidato due compiti: ottenere dall'UE un risultato positivo sul trattato di Dublino e la ripartizione dei migranti, e pure una flessibilità sui conti che si fa sempre più difficile. Oggi il centro studi di Confindustria parla di una manovra aggiuntiva per il 2018 da 9 miliardi. Ma c'è chi parla di somme ben più grandi, nell'ordine di 25-30 miliardi. Cosa che ridurrebbe ancora di più il margine di movimento del premier.