Federico Ercole per Dagospia
super mario 3d world
Un’altra reliquia dalla zona morta della Wii U, la penultima console domestica di Nintendo che non raggiunse i fasti commerciali delle altre e fu poco amata, malgrado i suoi innumerevoli pregi e la sua anima sperimentale. Da Bayonetta 2 a Pikmin 3, da Donkey Kong Country Tropical Freeze a Tokyo Mirage Sessions, tornano su Switch le quasi trascurate gioie di quella sfortunata macchina da videogame, per ricordarci dell’inspiegabile suo fallimento e delle sue vette videogiocose.
super mario 3d world
Così quelli che sono stati videogame per un pubblico relativamente ridotto approdano restaurati e adattati per rivivere sull’ultima console di Nintendo, invece milionaria, e malgrado le lamentele usuali di tanti “veri gamer” attorno alle edizioni rimasterizzate e ai remake si tratta di un’operazione necessaria non solo per i conti di Nintendo, ma utile per diffondere alcune opere di indubbio valore che rischiano di essere dimenticate e rimosse dalla coscienza collettiva dei giocatori.
Questa volta tocca a Super Mario, non il nuovo presidente del consiglio secondo il soprannome affibbiatogli dalla stampa (non si chiamava così anche Balotelli?) in un forse persino appetibile simulatore politico ed economico per console e PC, ma il vero idraulico baffuto in una delle sue avventure più vertiginose e originali.
super mario 3d world
Super Mario 3D World possiede la giocabilità immediata delle avventure bidimensionali o tridimensionali di questo eroe operaio, ma risulta di una freschezza travolgente grazie alla varietà dei suoi mondi e livelli, alle sue continue invenzioni ludiche, alla ricchezza del bestiario dei nemici, alla miscela deliziosa tra colori, forme e suoni, tra sfida e accessibilità, tra nuovo e antico.
Ci si potrebbero fare cento videogame con le idee di Super Mario 3D World, e infatti lo spassoso Captain Toad Treasure Tracker, anche questo trascorso da Wii U a Switch, nacque proprio da una di queste. E se se non volete usare Mario si possono scegliere come protagonisti la principessa Peach, Luigi o il funghetto antropomorfo Toad, come nell’eccezionale Super Mario 2. Inoltre con Super Mario 3D World c’è anche Bowser Fury, una cosa nuova teneramente titanica e mostruosa.
super mario 3d world
PER LA SALVEZZA DELLE PRINCIFATE
Questa volta non c’è Peach da rincorrere e soccorrere saltando e pestando, considerato il fatto ch’ella è anche attrice principale dell’azione, ma buffe e “pucciosissime” principesse delle fate rapite dal lucertolone Bowser. Secondo un’ispirata traduzione italiana sono chiamate Princifate.
Così attraverso innumerevoli livelli dall’inconsueta morfologia sebbene sempre riconducibili alle solite regioni boscose, lacustri, vulcaniche, glaciali, empiree o desertiche, controlliamo Mario e compagnia in una meravigliosa molteplicità di situazioni laddove la necessità di virtuosismo digitale non è mai soverchiante e si adatta con gentilezza all’abilità del giocatore, proponendo sfide complesse ma aggirabili e trascurabili affinché per alcuni non possano risultare troppo ostiche .
Se si perdono troppe vite potremo quindi usufruire di un bonus che ci rende immuni quasi a tutto, utile soprattutto per i bambini più piccoli o per gli adulti in cerca di godimento e sorpresa senza il rischio di frustrazioni.
super mario 3d world
Super Mario 3D World, come i più riusciti e recenti “platform” dell’idraulico (quindi quasi tutti, e i “quasi” sono comunque grandi giochi), può essere dunque facile o persino molto difficile senza il bisogno antipatico e vagamente discriminatorio di selezionare una difficoltà pre-impostata, dipende cosa cerchiamo o vogliamo dal suo policromatico e vasto mondo di gioco: se giungere alla conclusione sereni e stupefatti in poche ore di favola o stravolti ed esaltati dopo avere sbloccato ogni livello, preso ogni stella verde e i timbri per sbloccare tutti gli adesivi virtuali ritraenti i personaggi e gli oggetti. In ogni caso finire Super Mario 3D World alimenta quel sentimento di felicità, di ebbrezza gioiosa, che è solo del gioco puro, fine a se stesso in una maniera sublime.
LA FURIA DI BOWSER
super mario 3d world
Disegnato con il motore grafico di Super Mario Odissey, Bowser’s Fury porta a confrontarci con una mutazione gigantesca e irata dell’arcinemico Bowser, qui bestione immane che rimanda a Godzilla. E’ il solitamente nemico Baby-Bowser a chiederci di salvare il padre, perché lo rivuole come prima.
Viaggiamo per una macro-area che scopriamo progressivamente raccattando i “solegatti” necessari per illuminare di nuovo alcuni fari imbrattati di melma nera. Tornano alcune meccaniche e forme da 3D World, come l’utile costume da gatto per inerpicarsi e graffiare o la possibilità di cavalcare il drago lacustre Nessy, ma qui è tutto diverso, considerata la diversa spazialità sospesa tra il realismo di acqua e cielo e la dimensione favolosa delle strutture sulle quali ascendiamo e discendiamo. Baby-Bowser ci accompagna e possiamo scegliere, per personalizzare l’esperienza di gioco affinché sia godibile in maniera soggettiva, se questi ci aiuterà tanto, poco o per niente.
super mario 3d world
I momenti più spettacolari e nuovi di Bowser’s Fury sono quelli durante i quali possiamo ingigantire Mario fino ad assumere la dimensione gargantuesca del suo antagonista, per combatterlo ad armi pari. Si tratta di segmenti suggestivi e spettacolari, a loro modo persino epici, accompagnati da una musica solenne e apocalittica che sembra giungere da altri universi ludici ma che risulta giusta, adeguata a tanto strambo e improbabile titanismo.
super mario 3d world
Non ci vuole molto a finire Bowser’s Fury, che non è tuttavia un’esperienza breve, poiché è sufficiente raccogliere cinquanta “solegatti”; ma ce ne sono cento in tutto e la loro ricerca apre il gioco dilatandolo, implicando sfide e spazi nuovi.Nella sua integralità, Super Mario 3D Land + Bowser’s Fury è un imprescindibile contenitore di divertimento e stupore, uno strumento per giocare costruito con amore e arte che ci convince, ancora una volta, che Mario non invecchia e i videogiochi, senza di lui, sarebbero più grigi e noiosi.