NICOLA GRATTERI
DAGONEWS
Come mai la maggioranza di governo sostiene Nicola Gratteri, nella triade dei nomi proposti per la procura di Napoli (gli altri due sono il procuratore di Bologna, Giuseppe Amato e l’aggiunta di Napoli, Rosa Volpe)?
Il capo di procura di Catanzaro non è certo una toga organica ai partiti dell’esecutivo di destra-centro, ed ha un profilo molto divisivo (Renzi nel 2014 lo propose come ministro della Giustizia e Napolitano si oppose).
giorgia meloni carlo nordio
La mossa del governo prova a sfruttare il nome di Gratteri per spaccare ulteriormente la magistratura, nel momento di massimo scontro tra politica e giudici.
Un’eventuale promozione a Napoli (la procura più grande d'Italia, con 120 pubblici ministeri, tra cui Woodcock: da lì è partito il siluro a D'Alema e Profumo, indagati per il Colombiagate) del magistrato anti-ndrangheta sarebbe vista dal centrosinistra come un enorme dispetto, visto che Gratteri non si è mai allineato.
Senza considerare la sconfitta bruciante già rimediata dalle toghe rosse a Firenze, con la nomina di Filippo Spiezia, gradito a Renzi e passato grazie al voto determinante del vicepresidente del Csm, il leghista Fabio Pinelli.
FABIO PINELLI SERGIO MATTARELLA
La spaccatura è evidente, e si ripropone: Gratteri è sostenuto da Maria Luisa Mazzola, della corrente di destra, Magistratura Indipendente, insieme al togato Andrea Mirenda e ai laici Daniela Bianchini (Fdi) e Ernesto Carbone (Italia Viva). Centristi e sinistra si sono invece divisi tra il procuratore di Bologna, Giuseppe Amato e l’aggiunta di Napoli, Rosa Volpe.
Ma quello del governo Meloni è un piano che rientra in un ormai consolidato metodo di "destabilizzazione" dei magistrati, inaugurato ormai quasi trent’anni fa da Silvio Berlusconi: era il 1994 quando il Cav provò a cooptare l’allora controverso pm di Mani Pulite, Antonio Di Pietro, come ministro della giustizia del suo primo governo.
Berlusconi e Di Pietro in Parlamento
L’idea alla base di questa strategia è semplice e ha una chiara marca democristiana: il nemico non si combatte, ma lo si seduce o si compra.
D’altronde, fu la Dc a offrire negli anni Settanta una rete televisiva al Partito Comunista Italiano, consapevole che una mano lava l’altra, e tutte e due lavano la faccia…
GUERRA PER PROCURA – PROPRIO MENTRE È IN ATTO UNO SCONTRO TOTALE TRA IL GOVERNO E I MAGISTRATI, SI GIOCA LA PARTITA PER IL NUOVO CAPO DELLA PROCURA DI NAPOLI. A SOSTENERE IL NOME DI NICOLA GRATTERI, PALADINO ANTI-NDRANGHETA, CI SONO LE CORRENTI DI DESTRA E CENTRO: SAREBBE UNA NUOVA BATOSTA PER I PROGRESSISTI, DOPO LA NOMINA DI FILIPPO SPIEZIA (GRADITO A RENZI) A FIRENZE…
giuseppe amato
FABIO PINELLI SERGIO MATTARELLA fabio pinelli 1 fabio pinelli
nicola gratteri LEGA NORDIO - MEME BY EMANUELE CARLI GIORGIA MELONI CARLO NORDIO nicola gratteri 4