DAGONEWS
Come finirà con la Tav? Conte si prenderà la responsabilità di far partire i bandi, visto che domani scadono i termini, nascondendosi dietro una serie di pareri e accordi internazionali. Poi apparecchierà un voto parlamentare, visto che la decisione originaria nasceva dalle camere. In questo modo potrà far votare contro i grillini, che manterranno il punto, ma una ampia maggioranza dalla Lega a LeU, passando per Pd e Forza Italia, voterà a favore. Quando si farà questo voto? Non è chiaro. Se Salvini forza, anche prima delle Europee.
DANILO TONINELLI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI
Zingaretti non ha scelto per caso il ''buco'' della Val Susa come prima tappa dopo l'elezione a segretario. Insieme alle Europee si vota per il Piemonte, e il Pd ha di nuovo qualche chance di tenere la Regione in mano a Chiamparino (in salita nei sondaggi), uno che fino a pochi mesi fa manco voleva ricandidarsi (annusando la sconfitta probabile) ma che ora ha messo la faccia e il cuore sulla battaglia pro-Tav, anche per sedurre l'elettorato moderato e di destra che pensava di votare Salvini.
Per il Capitone la regione è fondamentale: gli permetterebbe di sdraiare il suo corpaccione su tutto il Nord Italia, dalla Savoia a Trieste, come una Paolina Borghese sovranista che per la prima volta mette tutta la Padania e dintorni sotto le bandiere del Centrodestra. Tra i vari Chiamparino, Bresso, Illy, Burlando e Serracchiani, mancava sempre qualche tassello. Questa è la volta buona, non può farsela scappare. Perciò non molla sulla Tav: Di Maio gli ha più volte chiesto di far scivolare la decisione finale a dopo le elezioni, ma lui non può permettere a Chiampa di scippargli la vittoria.
grillo di maio casaleggio
Salvini al momento non ha alcuna intenzione di rompere con Di Maio prima del voto. Questa ideuzza invece ce l'ha ancora Grillo, che sogna di far cascare tutto, proprio sulla Tav, verso la fine di marzo, quando comunque sarebbe troppo tardi per indire elezioni anticipate e non ci sarebbe forse neanche la possibilità di provare a fare un altro governo col centrodestra. L'esecutivo Conte andrebbe avanti a gestire gli affari correnti.
Questo, nella testa di Beppone, servirebbe come shock per non perdere troppi voti alle Europee: una campagna dura e pura per riprendere i mano i temi cari agli elettori e togliersi di dosso l'immagine di succubi della vecchia politica.
salvini tav
Nel Movimento sono molti quelli che pensano a una ribellione. La lista delle doglianze è sempre più lunga:
1. Le nomine. Di Maio aveva promesso un cambiamento a 360 gradi in Bankitalia, coi ''risparmiatori truffati'' grande cavallo di battaglia elettorale, ed è finito a esprimere ''fiducia'' e a farsi maltrattare da Visco mentre apparecchia la riconferma di Signorini. Per non parlare delle avventure di Buffagni nelle controllate: aveva promesso la rinnovazione in Fincantieri con la rimozione del 75enne Bono e invece ha dovuto ingoiare il via libera sia a lui che al presidente Massolo. Che dire di Consob, dove il povero Minenna è stato bruciato e poi sostituito da un ottantenne Savona?
sergio chiamparino chiara appendino 1
2. Subito dopo il voto in Sardegna, Luigino aveva promesso grandi riforme all'interno delle regole del M5S, dal vincolo dei due mandati per i consiglieri comunali all'apertura alle liste civiche, ma finora non si è visto nulla. E siccome tra due mesi si rivota in Basilicata e Piemonte, sul territorio sono tutti imbambolati.
3. Molti iniziano a dubitare della piattaforma Rousseau: è solo un modo per controllare come votano e cosa pensano attivisti e parlamentari? È manovrabile? Chi la controlla? E poi: ma perché devo versare 300 euro al mese…?
NICOLA ZINGARETTI
4. Gran parte dei parlamentari quando torna a casa si ritrova il plotone di attivisti e ''constituency'': la base non ha affatto gradito il voto su Salvini-Diciotti né ovviamente le mosse da cacadubbi sulla Tav.
5. Giulia Sarti. Come mai ancora non è stata espulsa? Come può vantare sicurezza pur essendo in un casino che fa impallidire certe espulsioni lampo degli ultimi mesi (vedi Gregorio De Falco). La domanda che più si mormora è: a chi fanno paura i suoi video?
giulia sarti