GIORGIA MELONI - MATEUSZ MORAWIECKI VIKTOR ORBAN
DAGOREPORT
Sora Giorgia Meloni, non sapendo più dove sbattere la capoccia, in Europa prova ad andare avanti con furbizia e trucchetti da prestigiatore. L’ultimo esempio riguarda la questione migranti, per la quale ha cantato vittoria, ma troppo presto.
Ha sciorinato la sua soddisfazione per il piano della Commissione ma si è ritrovata al Consiglio europeo, dove contano gli stati membri, a fronteggiare l’ostilità dei suoi alleati, Polonia e soprattutto l'Ungheria di Orban.
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Per la Ducetta è uno sgarbo doppio: i polacchi del Pis, il partito del premier, Morawiecki, sono alleati di Fratelli d’Italia in Ecr, e l’ostilità di Varsavia ad appoggiare le istanze italiane non è un buon viatico in vista del futuro assetto europeo.
Meloni è stata invitata dal presidente del Consiglio europeo, il merluzzone belga Charles Michel, a tentare una mediazione con i due sovranisti dell’Est.
Come prevedibile, però, il tentativo è miseramente fallito. L’intesa al Consiglio europeo non è stata trovata, e “Io so’ Giorgia e voi nun siete un cazzo” ha dovuto fare pippa, trovando comunque il coraggio di dirsi “soddisfatta”...
giorgia meloni ursula von der leyen
Invece non trattasi di furbata ma di cojonaggine politica la proposta di Giovanni, Donzelli all'inner circle di FdI, di posticipare la ratifica del Mes (prevista entro il 30 ottobre 2023) a dopo il voto europeo del giugno 2024, quando - pensa il tapino col naso ad apriscatole – FdI, alleata al PPE, la farà da padroni nella Commissione europea...
Alla fine la maggioranza ha presentato una sospensiva di 4 mesi: il ddl di ratifica del trattato sul Mes si ridiscuterà a ottobre e, nella testa dei meloniani, servirà come arma per “minacciare” la Bce sulla successione a Fabio Panetta, nel board della Banca centrale europea. Nel caso del patto di stabilità, come sui migranti, Meloni difficilmente riuscirà ad ottenere qualche concessione, e alla fine sarà costretta ad abbassare la cofana bionda e firmare il Mes.
GIORGIA MELONI E GIOVANNI DONZELLI
PS. Dite alla signora Meloni di evitare, una volta sbarcata a Bruxelles, di parlare male di Mario Draghi: quelli dell'Unione Europea lo considerano, nel bene e nel male, un mito.
FONTI UE, MELONI HA MEDIATO SU MIGRANTI SU MANDATO MICHEL
(ANSA) - E' stato il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel a chiedere alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni di provare a mediare con i premier di Polonia e Ungheria per tentare di sbloccare l'impasse sul dossier migranti. Lo si è appreso da fonti europee. Purtroppo, hanno aggiunto le stesse fonti, la mediazione è fallita e Meloni lo ha brevemente riferito allo stesso Consiglio.
MIGRANTI: MELONI,'NON SONO DELUSA DAL NO POLONIA E UNGHERIA'
(ANSA) - Polonia e Ungheria? "Non sono delusa mai da chi difende i propri interessi nazionali. La loro posizione non riguarda la dimensione esterna che è la priorità italiana ed è l'unione modo per affrontare la migrazione mettendo d'accordo tutti". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un punto stampa dopo il vertice Ue. "La questione che pongono polacchi e ungheresi non è peregrina, sono probabilmente i due paesi che si stanno occupando più di profughi ucraini, lo fanno con risorse Ue che non sono sufficienti", ha spiegato Meloni confermando che mercoledì sarà a Varsavia. "Continuerà a lavorare" per una mediazione con i 25 "ma più difficile",ha detto.
GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN giorgia meloni GIOVANNI DONZELLI GIORGIA MELONI GIOVANNI DONZELLI GIORGIA MELONI kyriakos mitsotakis giorgia meloni giorgia meloni al consiglio europeo