incontro jake sullivan yang jiechi a roma
DAGOREPORT
L’incontro di ieri a Roma tra Jack Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, e Yang Jiechi, incaricato alla gestione delle relazioni di Pechino con gli Usa, ha spaziato sui massimi sistemi, compresa la questione Ucraina. Alla fine è risultato evidente che la Cina non pensa proprio ad assumere una posizione anti occidentale
putin xi jinping
Secondo indiscrezioni dell’Intelligence, l’incontro romano ha messo in rilievo un punto fondamentale: se la Cina non può perdere il mercato occidentale, gli Stati Uniti non possono perdere un mercato, come quello cinese, che fornisce gran parte dei suoi prodotti. E se devono scegliere, tra la Russia e gli Usa, Pechino è dalla parte di Washington.
putin zelensky biden
Del resto, il calcolo è semplice: la Russia vale appena l’80 per cento dell’economia italica. Mentre quella del Dragone è un colosso che ormai vale l'economia americana. Quindi, per Pechino dovrebbe essere facile mettere a cuccia l’orso russo. In teoria, perché in pratica il presidente Xi Jinping ha fatto trapelare che assumerà il ruolo di mediatore tra Putin e Zelensky solo se ha alte probabilità di successo.
volodymyr zelensky e vladimir putin 3
Secondo ostacolo: Putin non vuole passare per il cagnolino della Cina, quindi deve avere in cambio qualcosa per non perdere la faccia botulinata; non può cedere, sarebbe la più grande sconfitta della Russia.
E oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso online alla Joint Expeditionary Force di Londra l’ha capito: "L'Ucraina si rende conto che non è nella Nato. Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, e dobbiamo riconoscerlo".
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