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    DAGOREPORT – ASPETTANDO IL VOTO, MACRON E SCHOLZ HANNO TROVATO UN ACCORDO DI MASSIMA: SILURATA URSULA ED ESCLUSA OGNI ALLEANZA CON LA MELONI, I DUE LASCERANNO AL PPE, GRUPPO DI MAGGIORANZA, L’ONERE DI TROVARE UN NOME ALTERNATIVO A VON DER LAYEN PER LA COMMISSIONE (NO A WEBER, UN PO' TROPPO DI DESTRA, IN POLE IL BAVARESE SÖDER) – I SOCIALISTI PUNTANO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO EUROPEO, DOVE SANCHEZ FA PRESSIONE SU SCHOLZ PER IL PORTOGHESE COSTA. MA SE LA SCELTA RICADESSE SUI LIBERALI, MACRON PROPORREBBE MARIO DRAGHI - MORALE DELLA FAVA: ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO, LA DUCETTA IN EUROPA SARA' IRRILEVANTE...


     
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    emmanuel macron olaf scholz emmanuel macron olaf scholz

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    Aspettando il 10 giugno, l’accordo tra Macron e Scholz sull’Europa che verrà è sostanzialmente chiuso: i due non ci pensano proprio di allargare la storica maggioranza che governa l’UE (Popolari-Socialisti-Liberali) ai Conservatori capitanati dalla Ducetta e hanno entrambi messo nel mirino la riconferma di Ursula von Der Leyen.

     

    Il cancelliere tedesco, una volta silurata la mal-destra Ursula, anche per sgonfiare definitivamente le euroambizioni sbagliate di Giorgia Meloni, lascerà al Partito Popolare Europeo, in quanto primo gruppo per voti e seggi, il potere di scegliere il candidato alla presidenza della Commissione.

    OLAF SCHOLZ URSULA VON DER LEYEN EMMANUEL MACRON OLAF SCHOLZ URSULA VON DER LEYEN EMMANUEL MACRON

     

    Se l’ex cocca di Angela Merkel ha già il foglio di via, non è considerato migliore Manfred Weber, troppo vicino alle destre europee e al governo italiano, tramite l’amico Antonio Tajani.

     

    Il nome in pole position in questa fase è il leader bavarese della Csu Markus Söder.

     

    giorgia meloni ursula von der leyen kiev giorgia meloni ursula von der leyen kiev

    Anche perché lasciare ai popolari la Commissione permetterà ai socialisti di Scholz e ai liberali di Macron di ambire alla presidenza del Consiglio Europeo. Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, fa pressione sul cancelliere tedesco per  piazzare il portoghese Antonio Costa, costretto a dimettersi da premier per uno scandalo di corruzione che si è rivelato una patacca.

     

    Se invece la poltrona del Consiglio europeo venisse lasciata ai liberali, Macron proporrebbe Mario Draghi.

     

    Morale della fava: alla faccia di tutti i suoi camaleontismi, la Melona in Europa sarà irrilevante. E il suo sogno di allentare il Patto di Stabilità, che per l'Italia è economicamente insostenibile, si trasformerà in un incubo. 

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    mario draghi emmanuel macron mario draghi emmanuel macron ANTONIO COSTA - PEDRO SANCHEZ ANTONIO COSTA - PEDRO SANCHEZ

     

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