DAGOREPORT
vladimir putin commemorazione per la strage della crocus city hall di mosca
Nonostante le dichiarazioni al vetriolo di Vladimir Putin, che ha accusato l’Ucraina (e l’Occidente) di essere corresponsabile dell’attacco terroristico alla Crocus City Hall di Mosca, la trattativa tra i servizi di intelligence russi e americani per evitare l’escalation in Ucraina procede.
Lo schema immaginato dagli 007, come Dago-dixit, è quello di due passi avanti e uno indietro: l’armata russa sarà lasciata libera di conquistare altro terreno, oltre l’attuale linea di battaglia, che verrà poi “offerto” da Putin nell’ambito di una trattativa che porterà a Mosca Crimea, Donbass e l’assicurazione che l’Ucraina non entrerà mai nella Nato.
L ATTENTATO ALLA CROCUS CITY HALL DI MOSCA SECONDO VLADIMIR PUTIN - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
Con il negoziato, si tornerebbe sostanzialmente indietro di 10 anni, agli accordi di Minsk che prevedevano un’autonomia speciale per le Repubbliche di Donetsk e Lugansk. La sanguinosa e distruttiva guerra di invasione sarebbe servita a “Mad Vlad” per impedire l‘ingresso di Kiev nell’Alleanza atlantica.
La risposta muscolare dei quotidiani italiani ed europei, che evocano uno scontro Nato-Russia agitando lo spauracchio della guerra nucleare, è soprattutto un messaggio per contenere l’esondante Zelensky.
Il “pizzino” da recapitare al presidente ucraino è: tu devi resistere, tra un po’ il Congresso americano sbloccherà il pacchetto di aiuti da 60 miliardi di dollari ma non forzare la mano ora che si è infilato nel conflitto persino il terrorismo islamico.
VLADIMIR PUTIN
L’andamento bellico, con una nuova variabile da gestire, diventa ancora più instabile e imprevedibile. Ecco perché gli americani si aspettano da Kiev un comportamento più cauto.
Senza contare che i nazionalisti russi, da Dugin a Malofeev, ridimensionati dopo la morte di Prigozhin, sono tornati in prima linea, anche sulle televisioni russe, a chiedere il pugno di ferro contro i “nazisti” ucraini. Si tratta di una pattuglia di falchi molto più instransigenti di Putin, spesso accusato di condurre l’operazione militare speciale con troppa morbidezza.
CHE CI FACEVA DUE SETTIMANE FA, ATTOVAGLIATO AL FAMOSO RISTORANTE “DA PIERLUIGI”, NEL CENTRO DI ROMA, IL NUMERO DUE DELLA CIA? AVEVA FORSE UN APPUNTAMENTO CON EMISSARI DI UN PAESE STRANIERO? A QUANTO RISULTA A DAGOSPIA, C’ENTRA LA GUERRA IN UCRAINA. DA MESI È IN CORSO UNA TRATTATIVA SOTTERRANEA PER CHIUDERE IL CONFLITTO – CON I RIFORNIMENTI MILITARI CHE TARDANO, PUTIN POTREBBE AFFONDARE IL COLPO IN UCRAINA, MA COSTRINGEREBBE BIDEN A UNA RISPOSTA MUSCOLARE CHE LO AIUTEREBBE NELLA CORSA ALLA CASA BIANCA – LA SOLUZIONE: PERMETTERE AI RUSSI ALTRE PICCOLE CONQUISTE PER POI...
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