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    TRECCANI E QUATTRO BUFALE - NEL 2014 BOOM DI BALLE RACCONTATE SU INTERNET E RIMBALZATE SU GIORNALI E TV: DAI PEDOFILI NASCOSTI TRA LE APP AGLI ARABI CHE CI SPEDISCONO A CASA CAMPIONI DI PROFUMI MORTALI FINO A PUTIN NOBEL PER LA PACE…


     
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    Nanni Delbecchi per “il Fatto Quotidiano

    putin putin

      

    È tempo di oroscopi, ma forse il miglior modo per farsi un’idea del futuro sta nel voltarsi indietro, per esempio sfogliando il Libro dell’anno 2014 appena pubblicato dalla Treccani. Un anno transgender, dove convivono sotto la stessa angoscia effimero e permanenza, crudeltà primordiali e virtuosismi tecnologici.

     

    Di fronte a “questo intreccio perverso tra modernità e Medioevo”, secondo la definizione data da Riccardo Chiaberge nella premessa al volume, può accadere che gli internauti si avviino a diventare la maggioranza del pianeta, che i telefonini abbiano già superato gli esseri umani (7,2 miliardi contro 7 miliardi e 196 milioni); e, sempre per restare nell’oceano del web, che le bufale abbiano surclassato gli scoop.

       

    Come fa notare Paolo Attivissimo nel suo brillante contributo, il 2014 ha visto una tale impennata delle notizie fasulle propagate su internet che potrebbe ben fregiarsi del titolo di anno della Bufala.

       

    fori nella carlinga del malaysia mh17 compatibili con lo shrapnel sparato da un missile buk fori nella carlinga del malaysia mh17 compatibili con lo shrapnel sparato da un missile buk

    Bufale senza frontiere, che rivaleggiano per inventiva con le gloriose supercazzole di Amici miei e con i titoli del Male (“Tognazzi capo delle Brigate Rosse”), ma a differenza di queste sono destinate a durare ben più dello spazio di un clic e a diffondersi a macchia d’olio.

       

    Albert Einstein riteneva infiniti l’universo e la stupidità umana, anche se sull’universo nutriva qualche dubbio; oggi forse non avrebbe dubbi nemmeno sulla credulità umana, scorrendo tra i falsi allarmi più recenti: le ronde islamiche che pattugliano Copenaghen per far rispettare le leggi della sharia, gli arabi che ci spediscono a casa campioni di profumi mortali, la rete di pedofili che spia chi usa l’app Talking Angela e i finti clown che uccidono i bambini per venderne gli organi.

     

    Pedofilia Pedofilia

    Il panorama internazionale spazia dal battesimo che sarà vietato dall’Unione Europea a partire dal 2015 a Vladimir Putin in pole position per ricevere il Nobel per la pace; ma ci sono anche certi piccolissimi terrori di taglio domestico, come il forno a microonde che provoca il cancro di chi lo accende , il telefonino che subito dopo il “pronto” ti esplode nell’orecchio, WhatsApp che diventerà a pagamento e ci costerà un occhio della testa se non inoltriamo l’allerta a un certo numero di nostri amici...

       

    Arabo - Emirati Arabi - Dubai Arabo - Emirati Arabi - Dubai

    Partite dalla Rete, le balle spaziali rimbalzano su stampa, radio e televisione per poi ritornare su internet più belle e più forti di prima: un inedito corto circuito tra nuovi e vecchi media che a volte funziona anche per le bufale planetarie, laddove l’allarme si intreccia con il complottismo e la dietrologia, vedi la certa propagazione del virus Ebola in Italia, nonostante il diniego delle autorità, oppure gli 11 aerei di linea che sarebbero misteriosamente scomparsi dall’aeroporto di Tripoli e starebbero scaldando i motori per un attacco stile 11 settembre.

     

    Il record delle bufale resta comunque alle congetture sulla scomparsa del volo Malaysia Airlines 370, quasi un allevamento a sé stante in cui gli scenari vanno dal dirottamento alla montatura, dalla lunga mano della Cia agli inevitabili extraterrestri. Insomma, a Hollywood sono dei dilettanti.

       

    Attivissimo fa anche notare come il successo di una bufala non sia mai casuale, ma abbia quasi sempre una chiave di lettura che rimanda alle inquietudini dell’inconscio collettivo; si crede soprattutto a quello che si teme e non c’è peggior virus della paura.

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    Tra le rare bufale in controtendenza, c’è il recentissimo caso di Leonardo Martini, l’imprenditore veneto morto senza eredi diretti che sembrava aver lasciato l’azienda ai suoi 25 dipendenti. Un caso di socialismo postumo a cui era bello credere, finché si è scoperto che l’eredità riguardava soltanto un’unica dirigente della ditta. Peccato, visto che per una volta nella falsa notizia si nascondeva non la paura, ma la speranza: la bufala delle bufale.

     

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