Da Elle.com
Halston, Elsa Peretti e Liza Minnelli
Ci sono le carriere perfette di stilisti considerati divini maestri, tra muse di alto lignaggio, maison imperiture e mostre autocelebrative. E poi c'è la storia crudele di Halston. Quella del sarto americano che conobbe la gloria prima che la moda si trasformasse in un Moloch billionario e ne divorasse il talento.
Lui bello come un attore hollywoodiano, scomparso a soli 58 anni malato di Aids e quasi dimenticato, sebbene i suoi abiti fluidi e supersexy siano ancora oggi sfacciatamente copiati.
Ewan McGregor nei panni di Halston
Una parabola esistenziale, la sua, idolatrata da chi sa tutto di quell'epoca filtrata dalle polaroid e dai Diaries di Andy Warhol, suo sodale, ma forse sconosciuta alle generazioni più o meno giovani, spesso ignare delle vicende recenti.
Ecco perché la miniserie Halston in onda su Netflix dal 14 maggio a lui dedicata si presta – speriamo – a colmare la voragine. Il protagonista è Ewan McGregor. Lui stesso, prima di essere ingaggiato dal produttore Ryan Murphy, quello di The assasination of Gianni Versace, nulla sapeva di Halston, riuscendo però – beata ignoranza – a sublimarlo, senza esserne un clone banale.
Le Halstonettes
Almeno secondo Tom Ford che, appena adolescente, ebbe la chance di incontrare il designer e rimanere folgorato per sempre da quella estetica chic, tattile e minimale.
Cinque puntate imperdibili dunque (per la regia di Daniel Minahan) dai titoli che raccontano l'ascesa e la caduta: Becoming Halston, Versailles, The sweet smell of success, The party's over e Critics. Lo sfondo è l'America, quella delle origini in Iowa e poi la Grande Mela, la notte, le limousine, le discoteche. Le case minimaliste con i divani bassi e le perenni orchidee bianche. Le superstar e le modelle. La droga e gli eccessi. Un mondo che non c'è più.
Halston e bianca jagger liza minnelli
Nella serie, intorno ad Halston, oltre la società di quel tempo, mix di gente della Factory, miliardarie glam, ragazzi a caccia di soldi e fama, ruota soprattutto il cerchio magico, quello degli intimi: Krysta Rodriguez interpreta Liza Minnelli, l'amica a cui confidare i segreti, mentre Rebecca Dayan è Elsa Peretti, quella con cui uscire a fare danni; Gian Franco Rodriguez è invece Victor Hugo, l'amante "artista pazzo".
E poi David Pittu, ossia Joe Eula, eminenza grigia di quegli anni, per Warhol la persona più importante di Manhattan, che è stato, tra le mille altre cose, art director di Halston. Ma soprattutto si dipana la sua vita.
Halston e bianca jagger andy warhol liza
Per ciascuno che sale al successo c'è una scena madre che ne dichiara l'arrivo alla vetta. Per Halston è la sera del trentesimo compleanno di Bianca Jagger. Lei indossa un suo abito rosso ed entra allo Studio 54 montando un cavallo bianco. Da lì tutto si fa leggenda.
Halston e Hugo a un party
Ma la carriera di Roy Halston Frowick, nato a Des Moines il 23 aprile 1932, parte negli anni '50 quando, ragazzino pieno di sogni, disegna i cappelli da Bergdorf Goodman e diventa il cocco delle dame più importanti, i cigni di Truman Capote: Bunny Mellon, Babe Paley e Gloria Guinness. Nel 1961 crea il pillbox di Jackie Kennedy per il giuramento del marito presidente. Nel 1968 fonda la sua azienda di couture e nel 1971 è così sofisticato da essere considerato l'equivalente yankee di Yves Saint Laurent.
Tra i suoi capi iconici l'Ultrasuede, il primo completo per ragazze in carriera. Contribuisce nel frattempo a rompere il dominio francese quando nel 1973 al fashion show battezzato "la battaglia di Versailles" avviene lo scontro tra i top designer americani (lui e Oscar de la Renta) e le maison di Parigi.
Victor Hugo con Elsa
Halston e bianca jagger
Sono gli anni in cui le sue modelle lo seguono ovunque, lo circondano come fosse un dio: sono l'esercito delle Halstonettes. Ma dai racconti dell'epoca si intuisce che le cose più interessanti accadessero dopo le 20, uscito dall'ufficio.
A casa sua, una meravigliosa townhouse venduta a 18 milioni di dollari un paio di anni fa, al 101 East 63rd Street, Upper East Side, era ospite fissa la New York più blasonata. Cena veloce, qualche polvere eccitante e via, a ballare e sballare fino all'alba.
bianca jagger entra a cavallo allo studio 54, vestita Halston
Così fino a quando gli affari cominciano a incartarsi, spende troppo per i vizi ed è costretto a vendere, nel 1982, il suo nome alla conglomerata Jc Penney che, abbandonandone l'idea di lusso ed esclusività, ne rovina la reputazione per sempre. Da lì il disastro: i grandi magazzini non lo vogliono più, mentre scopre di essere malato di Aids. Si spegne a San Francisco, da solo, il 26 marzo 1990. Sipario.
Halston e Liza Minnelli Krysta Rodriguez nei panni di Liza Minnelli Minnelli e Halston
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Elsa Peretti Rebecca Dayan interpreta Elsa Peretti Halston e Peretti Elsa Peretti con Halston