Andrea Penna per la Repubblica – Roma
daniele gatti
Anche se le voci circolavano da tempo, pare sia stato l' ottimo clima delle prove di Rigoletto a sciogliere nei giorni scorsi ogni ultima riserva: dal primo gennaio del nuovo anno Daniele Gatti sarà dunque in attività come direttore musicale del Teatro dell' Opera di Roma.
La notizia della nomina, che avrà la durata di un triennio, è stata ufficializzata ieri con una conferenza stampa in teatro, dal sovrintendente Carlo Fuortes e dalla sindaca Virginia Raggi, in veste di presidente della fondazione.
Daniele Gatti, milanese, classe 1961, è oggi uno dei direttori italiani più importanti della scena internazionale: direttore musicale a Bologna e a Zurigo, frequenta abitualmente i teatri di Salisburgo, Londra, Vienna, della Scala e, caso raro fra le bacchette italiane, del Festival di Bayreuth.
La nomina del direttore musicale segna senza dubbio passaggio nuovo e una tappa di progresso nel percorso di riqualificazione dell' Opera di Roma, che negli ultimi anni ha visto crescere parallelamente incassi di biglietteria e qualità complessiva delle proposte artistiche, come confermano anche i due premi Abbiati ricevuti nelle ultime stagioni, uno dei quali proprio con la Damnation de Faust con regia di Michieletto, diretta dallo stesso Gatti.
daniele gatti
Il direttore è apparso molto felice e si è detto lieto di «una nomina che segna anche una sorta di ritorno a casa, anche perché qui a Roma ho cominciato da giovane come direttore musicale dell' Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dal 1992 al 1997».
DANIELE GATTI
Gatti ha confermato il progressivo consolidarsi dell' ottima impressione avuta del teatro e dell' orchestra sin dall' epoca di Tristan und Isolde nel 2016 e ha anche precisato che «quello del direttore musicale sarà un impegno volto a dare la linea complessiva, dalle relazioni con orchestra e coro, a tutta la vita del teatro e alle sue scelte artistiche, per presentare una panoramica esauriente del repertorio e mantenere alta la qualità del teatro d' opera della capitale d' Italia; sin da gennaio - ha aggiunto - cercherò di venire con regolarità a Roma per prendere pienamente contatto con la realtà produttiva del teatro».
Dopo l' inaugurazione nel 2019, ancora con un titolo verdiano, Gatti ha confermato «l' impegno minimo a garantire almeno tre titoli per stagione, che forse potranno estendersi anche a quattro, se ci saranno le condizioni di calendario». Il direttore ha inoltre ribadito i punti cardinali dei suoi interessi musicali: «Non sono state fatte scelte di repertorio, ma Verdi e Wagner saranno due presenze fondamentali».
carlo fuortes virginia raggi luca bergamo
È stato Fuortes a ricordare come l' Opera avesse da tempo chiesto a Gatti un impegno con il teatro, dopo una prima significativa disponibilità per quattro titoli inaugurali, terzo dei quali è il Rigoletto che ha debuttato domenica scorsa, e che la stessa orchestra aveva manifestato di recente con una lettera il desiderio che venisse formalizzata la nomina di Gatti. Ugualmente soddisfatta è parsa la sindaca Raggi, che ha messo l' accento proprio sulla concordia fra orchestra, teatro e nuovo direttore musicale.
carlo fuortes
Questa nuova avventura romana, in cui Gatti succede a bacchette del calibro di Sinopoli e Muti, che hanno stagioni brillanti ma relazioni tempestose con il Costanzi, servirà anche a far scordare il brutto incidente di carriera occorso a Gatti, destituito dalla guida dell' orchestra del Concertgebouw di Amsterdam lo scorso agosto, a seguito di testimonianze riportate dalla stampa statunitense, a proposito di presunte condotte inappropriate con alcune cantanti occorse anni addietro: scelta draconiana e sorprendente da parte della blasonata orchestra olandese, cui peraltro non sono seguite azioni legali.
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