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Niente più pagamento in bolletta, il canone Rai potrebbe finire nel 730. Oppure scomparire.
L’Unione europea ha chiesto di eliminare il canone Rai dalla bolletta della luce perché rappresenta una voce intrusa, che ne altera il valore. E il governo sembra propenso ad adeguarsi.
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Lo racconta il Corriere della Sera che spiega che l'esecutivo, il 16 aprile, ha accolto l’ordine del giorno al decreto Energia presentato dalla deputata Maria Laura Paxia, del gruppo Misto, con la proposta di separare la bolletta dell'elettricità dall’imposta televisiva.
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Ma che metodo si potrebbe adottare dal 2023 per pagare il canone della tv di Stato? Secondo il Corriere, guardando gli altri paesi, ci sono diversi modelli a cui ci si potrebbe ispirare. Nel Regno Unito e in Svizzera la riscossione del canone è affidata a società di recupero crediti. In Israele è pagata come un'imposta sull’automobile. Mentre Spagna, Belgio, Russia, Ungheria, Norvegia hanno eliminato del tutto il canone.
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Secondo il Corriere, in ogni caso, non si tornerà alla modalità precedente all’imposta sulla bolletta elettrica, quando le famiglie italiane erano pregate di pagare attraverso una campagna di persuasione. Una scelta che ha portato il bilancio del 2014 a livelli disastrosi, il 27% dei nuclei familiari evadeva la tassa: tra il 2011 e il 2014 sono stati tolti alla tv di Stato circa 500 milioni di entrate.
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La strada più plausibile, tra le opzioni a disposizione del governo, sembra quella francese. Dal 2005 in Francia il canone televisivo viene pagato come tassa aggiuntiva sulla prima casa, con un versamento di 138 euro (in Italia sono 90) tra il 15 e il 25 novembre di ogni anno. In Italia potrebbe diventare una voce del 730, il modello per la dichiarazione dei redditi dedicato ai lavoratori dipendenti e pensionati.
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Un'altra ipotesi potrebbe essere quella di eliminare il canone Rai, come è avvenuto anni fa nelle nazioni scandinave, ad esempio. Lo Stato, a quel punto, decide quanti soldi sono necessari alla tv pubblica e glieli assegna direttamente. Il denaro arriva comunque da famiglie e imprese, con il versamento delle tasse annuali, ma, mancando una voce specifica nella dichiarazione dei redditi, non ne hanno percezione. In Italia la Rai sarebbe destinataria di un assegno statale che — dal 2019 — si attesta intorno ai 1.630 milioni di euro. Questo schema, permetterebbe alla televisione pubblica di contrastare anche l’evasione del canone speciale, l’imposta a cui sono chiamati gli uffici pubblici, le aziende, i ristoranti, gli hotel e che è in molti casi ignorata. Nel 2019, la Rai ha ricevuto 85,1 milioni di canone speciale. Nel 2020, solo 61.