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    “L’UNIONE EUROPEA NON E’ UN COMITATO D’AFFARI” – DALLA SVEZIA, IL PRESIDENTE MATTARELLA LANCIA UN SEGNALE AL GOVERNO: “DIVERSITÀ DI SENSIBILITÀ, ACCENTUATISI TRA I MEMBRI DELL’UNIONE, HANNO VISTO EMERGERE SENTIMENTI DI LONTANANZA DEI CITTADINI EUROPEI RISPETTO ALLE ISTITUZIONI COMUNITARIE – SERVE UN CHIARIMENTO SULLA DIREZIONE DI MARCIA CHE I POPOLI EUROPEI INTENDONO PERCORRERE”


     
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    Da www.corriere.it

     

    Oggi è «dirimente un chiarimento introspettivo sulla direzione di marcia che i popoli europei intendono percorrere». Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando all’università di Lund in Svezia e sottolineando che la Ue non è «una semplice unione doganale, non siamo una sorta di comitato d’affari».

     

    MATTARELLA E IL RE DI SVEZIA CARLO XVI GUSTAVO MATTARELLA E IL RE DI SVEZIA CARLO XVI GUSTAVO

    Il capo dello Stato ha anche parlato dell’importanza delle prossime elezioni europee di maggio 2019. «I cittadini sentono l’Europa lontana, addirittura la vedono come una fiera delle opportunità senza un’anima, ma questo è un sentimento di corto respiro cui si deve contrapporre l’idea di un’Europa dei cittadini».

     

    «Diversità di sensibilità, accentuatisi tra i membri dell’Unione, hanno visto emergere sentimenti di lontananza dei cittadini europei rispetto alle istituzioni comunitarie. Lontananza per la quale il disegno europeo, con il suo significato, le sue istituzioni, le sue politiche, le sue regole e procedure, viene percepito da una parte dei cittadini europei come estraneo se non avverso e, al più, come una sorta di fiera delle opportunità alla quale attingere secondo spicciole convenienze, senza né anima né scopo».

     

    TRIA: «L’EUROPA SIAMO NOI»

    SERGIO MATTARELLA IN SVEZIA SERGIO MATTARELLA IN SVEZIA

    Anche il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, intervenendo alla presentazione del rapporto annuale della Fondazione Nord Est, a Padova, ha parlato del tema Ue: «L’Europa siamo noi e lo sarà anche di più se dialoghiamo con convinzione per definire al strategia per governare le transizioni, sulle quali la nostra manovra offre una risposta diversa dal passato, ma non meno solida e meno credibile». «Le misure strutturali sono da portare avanti con determinazione, da ampliare rispetto a quelle decise nel programma di governo per generare fiducia negli operatori e consentire che investimenti pubblici e privati riprendano insieme un percorso di crescita».

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