Paolo Bracalini per il Giornale
La grande idea democratica della giunta grillina, cioè portare l' arte anche nella periferia di Torino, finisce a sassate: dieci su diciotto installazioni fatte a pezzi nel quartiere Vallette, che la sindaca Chiara Appendino intendeva riqualificare mettendo le luminarie d' artista (nel caso specifico l' opera è «Ice Cream Light» di Vanessa Safavi) nella degradata piazza Montale. «Danno e beffa per tutti» scrive la sindaca M5s, amareggiata per l' accoglienza riservata dalla banlieue torinese alla sua iniziativa.
Ice Cream di Vanessa Safavi
«Da che era stato portato avanti un tentativo - seppur simbolico - di ridare luce e colore a quella piazza, ci siamo svegliati stamattina con uno spettacolo, se possibile, ancor più desolante del precedente - scrive su Facebook la Appendino -. Quando abbiamo scelto di riportare cultura e bellezza nelle periferie attraverso l' installazione delle Luci d' artista lo abbiamo fatto con un intento ben preciso: dimostrare che Torino è una grande città, dove non ci sono zone di serie B, dove l' arte, la cultura e la bellezza sono un diritto di tutte e tutti». Installazioni messe nelle vie dello spaccio, e tolte dalle vie dello shopping cittadino come via Carlo Alberto, scatenando le ire dei negozianti («Togliere le Luci d' Artista è assurdo: siamo una strada commerciale» tuona Giorgio Reina, presidente degli esercenti.
CHIARA APPENDINO JUVENTUS
La Appendino però non torna indietro, vuole rimettere le luci distrutte dai vandali e non solo quelle (in più «iniziative feste, giochi e molta più luce»), e «lo faremo finché avremo le risorse per farlo» annuncia la sindaca. Di tutt' altra idea è invece Luca Beatrice, critico d' arte, editorialista del Giornale e presidente del Circolo dei lettori torinese, che sui social scrive un commento che scatena diverse reazioni: «Ci sarebbe davvero da discutere seriamente. Le Luci d' artista vandalizzate e distrutte alle Vallette. Per decenni sono state rispettate e amate dai torinesi. Ora a qualcuno per puro spirito demagogico è venuto in mente di portarle in periferia. Ci sono luoghi dove la bellezza e la cultura non arrivano; vanno lasciati al loro triste destino».
stefano esposito
Post a cui replica la stessa sindaca: «L' elitarismo di chi vede la cultura come appannaggio di pochi, le linee di confine sociali e i malcelati distinguo non ci appartengono e non ci apparterranno mai». Anche il senatore del Pd Stefano Esposito se la prende con Beatrice accusandolo di «supponenza, disprezzo e arroganza», mentre per il vicesindaco Guido Montanari, architetto in quota M5s, «identificare un intero quartiere con alcuni delinquenti è davvero operazione di basso profilo».
Tutti contro il critico d' arte (con richiesta di dimissioni dalla carica pubblica da parte del M5s), o quasi. «Ce lo aspettavamo, dovevamo essere coinvolti nelle scelte», dice il presidente della Circoscrizione Marco Novello, mentre la consigliera del Pd Mary Gagliardi, una che conosce le Vallette, aggiunge: «Le cose calate dall' alto non funzionano, piazza Montale non è un piazza qualsiasi. Bisogna ragionare con chi la vive, con i ragazzi che la abitano».