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    DAN BROWN ALL’INFERNO - DOPO AVER FATTO INCAZZARE I CATTOLICI, DAN BROWN È PRONTO A DISSACRARE UNA DIVINITÀ DELLA LETTERATURA: DANTE ALIGHIERI - IL NUOVO ROMANZO, “INFERNO”, LANCIATO IN GRANDE SUI SOCIAL NETWORK, È AMBIENTATO A FIRENZE, DOVE IL SOLITO PROTAGONISTA STUDIOSO DI SIMBOLI ROBERT LANGDON CERCHERÀ, FRA MILLE ENIGMI, DI SALVARE ANCORA UNA VOLTA L’UMANITÀ, GRAZIE ALLA ‘DIVINA COMMEDIA’…


     
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    Paolo Mastrolilli per "La Stampa"

    La rivelazione è arrivata ieri, nel rispetto della passione che l'autore del Codice da Vinci nutre per gli enigmi di qualunque genere. Gli editori, e il programma della televisione americana Nbc Today, hanno avvertito i fan che il nuovo libro di Brown era in arrivo. Quindi li hanno invitati a svelarne il titolo, inviando messaggi via Twitter e Facebook. Ogni profilo dei lettori che hanno partecipato è stato usato come una mattonella, per riempire un mosaico preparato da Hiperactivate.com.

    STATUA DI DANTE A FIRENZE jpegSTATUA DI DANTE A FIRENZE jpeg

    In poco tempo è apparsa l'immagine del panorama di Firenze, con il duomo di Santa Maria del Fiore in primo piano. Sotto, a caratteri cubitali, c'era scritto Inferno, il titolo del libro che uscirà in contemporanea il 14 maggio per Random House negli Stati Uniti attraverso l'editore Doubleday, in Inghilterra da Transworld e in Italia da Mondadori.

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    Andare a scoprire cosa racconterà il nuovo romanzo di Brown è un po' come risolvere i suoi misteri. Procedendo tassello per tassello, cominciamo dal piccolo indizio che ha rivelato lo stesso autore: «Anche se ho studiato l'Inferno quando ero giovane, è stato solo recentemente, quando ho cominciato a fare delle ricerche a Firenze, che sono riuscito ad apprezzare la persistente influenza del lavoro di Dante sul mondo moderno. Con questo nuovo romanzo, sono felice di portare i miei lettori in un viaggio nelle profondità di un regno misterioso... un paesaggio di codici, simboli, e con molto più di qualche passaggio segreto». Chiaro?

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    Qualcosa in più si apprende da Sonny Mehta, presidente di Knopf Doubleday: «Dan Brown è un maestro nel raccontare le storie. Con Inferno ha preso un classico letterario e lo ha animato come solo lui può». Paura? I dantisti probabilmente già tremano, al pensiero di cosa possa essere accaduto al loro tesoro. Non li placa certamente Jason Kaufman, editor di Brown, offrendo questo indizio: «In Inferno, abbiamo aggiunto l'eccitazione di seguire Robert Langdon di nuovo nel cuore dell'Europa, dove viene invischiato in un mistero che ha ramificazioni globali, collegato ai dettagli infausti e davvero ipnotizzanti del capolavoro di Dante».

    Dunque Langdon, lo studioso di simboli dell'Università di Harvard che è stato protagonista anche del Codice, torna sulla scena a Firenze. E si ritrova coinvolto in un mistero che sta inscritto nelle pagine della Divina Commedia . «Su questo sfondo - aggiunge Amazon - Langdon combatte un avversario raggelante, e si trova a lottare contro un ingegnoso enigma, che lo trascina in un panorama fatto di arte classica, passaggi segreti e scienza futuristica. Estraendo indicazioni dall'epico e oscuro poema di Dante, si affanna a cercare risposte per decidere di chi fidarsi, prima che il mondo sia irrevocabilmente alterato».

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    Eccoci al centro del complotto, dunque. Qualcosa di terribile sta per succedere al nostro pianeta, e il professor Langdon capisce che siamo davanti a una sfida epocale. Per risolverla e salvare l'umanità, deve ricorrere agli indizi contenuti nell' Inferno di Dante, l'opera che più di qualunque altra ha messo l'umanità in contatto col divino.

    COPERTINA DEL LIBRO INFERNO DI DAN BROWNCOPERTINA DEL LIBRO INFERNO DI DAN BROWN

    Dopo i dantisti, a preoccuparsi ora saranno le persone di fede, visto l'uso spigliato che Brown ha fatto della religione nelle opere precedenti. Al momento sappiamo che Inferno tocca l'arte e la scienza, ma per definizione non può evitare il divino. Così torna ai temi che da sempre intrigano lo scrittore, come ci aveva raccontato durante un incontro del 2006 a Portsmouth, nel New Hampshire: «La religione è un lavoro in corso. Impariamo dai suoi errori. Noi ci evolviamo e maturiamo, e questo è ciò che conserva la religione eccitante e rilevante».

    E poi: «La fede risponde ancora alle domande a cui la scienza non arriva: perché siamo qui? Dove andiamo dopo la morte? Cosa significa tutto questo?». Quindi scienza e religione dovrebbero allearsi, invece di guardarsi con sospetto: «Sono due linguaggi diversi che cercano di raccontare la stessa storia. Entrambe sono manifestazioni della ricerca dell'uomo per comprendere il divino».

    Resta da vedere come i temi divini di Dante si intrecceranno con quelli profani di Langdon, impegnato a salvare il mondo da una minaccia che può sventare solo sapendo leggere tra le righe dei versi del poeta toscano. In generale, però, a tranquillizzare tutti dovrebbe bastare quello che lo stesso Brown ci disse a Portsmouth: «Di recente un prete inglese, molto saggio, ha detto una cosa che condivido: "La teologia cristiana è sopravvissuta agli scritti di Galileo e di Darwin. Di sicuro sopravviverà a quelli di un romanziere del New Hampshire"».

     

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