Adriano Seu per gazzetta.it
maehle
La Danimarca fa festa piena calando uno strepitoso poker contro la Russia. L’undici di Hjulmand prima saluta Eriksen con i cori dei 25 mila presenti al Parken di Copenaghen, poi tritura l’avversario in attesa di liberare l’urlo di gioia grazie al contemporaneo successo del Belgio, che regala ai danesi il secondo posto nel gruppo B.
Apre le danze Damsgaard con un gol capolavoro, poi la Danimarca prende il largo tra il 59’ e l’82’ con i sigilli di Poulsen, Christensen e Maehle. Inutile il rigore messo a segno da Dzyuba per una Russia condannata dalla differenza reti negli scontri diretti, esattamente come la Finlandia. Russia ultima nel girone e fuori dall'Europeo.
GIOIELLO “ITALIANO”
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Cherchesov conferma il gruppo che ha piegato la Finlandia puntellando esclusivamente la difesa, dove si rivede Fernandes recuperato in tempo record. Confermatissima davanti la coppia Miranchuk-Golovin assistita da Dzyuba. Piccole variazioni in difesa anche per Hjulmand, che lancia dal primo minuto Vestergaard in un reparto al solito guidato da Kjaer.
L’attacco danese, invece, resta quello composto dal blucerchiato Damsgaard, Braithwaite e Poulsen. I danesi sanno che la Russia soffre i ritmi alti e ne approfittano per schiacciare l’avversario negli ultimi 20 metri, piazzandosi nella metà campo russa per tutto il primo quarto d’ora. Eppure il primo brivido lo regala la Russia, merito di un travolgente assolo di Golovin al 18’ risolto da una respinta bassa di Schmeichel.
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È solo un fuoco di paglia, perché, nonostante Dzyuba costringa agli straordinari Kjaer e Vestergaard, le avanzate centrali di Hojbjerg e la spinta di Maehle sulla sinistra tornano a schiacciare la Russia, minacciata alla mezzora da una violenta botta dalla distanza di Hojbjerg e punita al 38’ da un gioiello del blucerchiato Damsgaard. Il giovane talento della Sampdoria riceve centralmente da Hojbjerg (ancora lui!), controlla rapidamente e trova lo spazio sufficiente per esplodere un destro dalla parabola velenosa che lascia di sasso Safonov.
POKER DA URLO — Lo svantaggio imporrebbe alla Russia un cambio di marcia o di strategia, ma lo schema resta prevedibile: palla lunga per Dzyuba a fare da sponda per Golovin e Miranchuk (quasi mai pervenuti). Tutto troppo prevedibile per scalfire l’attenta difesa danese. Se poi ci scappa anche la gaffe, come quella con cui Zobnin regala palla a Poulsen su uno sciagurato retropassaggio, allora diventa tutto inutile per i russi. Per l’attaccante del Lipsia è un gioco da ragazzi appoggiare in porta al 59’ su gentile concessione del centrale avversario.
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La Russia accusa il colpo contro una Danimarca che gioca sul velluto e spreca più volte l’occasione di prendere il largo, soprattutto con Braithwaite e con il nuovo entrato Dolberg. Sul Parken di Copenaghen cala improvvisamente il gelo al 69’, quando l’arbitro Turpin concede un generoso rigore ai russi per fallo di Vestergaard su Sobolev: Dzyuba accorcia le distanze dagli undici metri e riapre i giochi.
Ma la Danimarca ha i nervi abbastanza saldi per correre ai ripari e, quando da San Pietroburgo giunge notizia del gol belga sulla Finlandia, trova addirittura nuova linfa per stendere l’avversario e chiudere la pratica con un micidiale uno-due di Christensen (potente destro da 20 metri) e Maehle (sinistro a fil di palo) tra il 79’ e l’82’. La Danimarca centra così una qualificazione miracolosa dopo aver perso le prime due sfide. Ad attendere i danesi agli ottavi c’è il Galles, sfida il 26 ad Amsterdam.
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BELGIO-FINLANDIA
Da gazzetta.it
Il sogno della Finlandia sfuma a un quarto d'ora dal termine. Dopo una partita di resistenza audace, lo sfortunato autogol del fin lì impeccabile Hradecky (74') spegne il sogno della squadra esordiente. Il raddoppio di Lukaku (81') è una naturale conseguenza. Il Belgio sfonda nel finale, chiude il girone a punteggio pieno e spedisce gli scandinavi al terzo posto per colpa del minor numero dei gol segnati: la Danimarca ne fa quattro alla Russia e passa come seconda.
LA PARTITA— Nella prima frazione regge il fortino scandinavo: la Finlandia si chiude con ordine e cattiveria, i vari Lukaku, De Bruyne, Witsel, Trossand e Doku cercano più volte la giocata ma nessuno indovina il guizzo vincente. Il finlandese Arajuuri si immola più volte, Hradecky salva sul finale di tempo con un grande intervento. Si va a riposo sullo 0-0, ma la gara è a senso unico: la voce possesso palla dice 40% contro 60%. Nella ripresa il primo affondo è di Pukki, ma la Finlandia è tutta qui. Il copione della ripresa è lo stesso della prima frazione, fino a quando De Bruyne trova l'imbucata giusta per Lukaku che trafigge l'incolpevole Hradecky.
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Ma la Var annulla per fuorigioco (millimetrico). La rete arriva sugli sviluppi di un corner, quando Hradecky devia goffamente il colpo di testa di Vermaelen che gli rimbalza addosso dopo aver colpito il palo (74'). La Finlandia subisce il colpo e crolla sulla più classica azione belga: palla di De Bruyne per Lukaku, che difende col fisico e spara in porta in girata (81'). Stavolta il gol è buono, il gigante dell'Inter trova il terzo centro del girone e raggiunge Ronaldo, Schick e Wijnaldum sul tetto della classifica marcatori.
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