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    CHIELLINI, IL VERO DIFENSORE... DELLA JUVE - DAVANTI AI PM CHE IL 4 APRILE GLI CHIEDEVANO DEGLI ACCORDI STRETTI TRA LA JUVENTUS E I CALCIATORI SUGLI STIPENDI, GIORGIO CHIELLINI HA TENTATO DI PROTEGGERE IL CLUB BIANCONERO: RICORDI POCO PRECISI E QUALCHE SCIVOLONE DI MEMORIA - SI E’ CORRETTO SOLO DI FRONTE AI DOCUMENTI SFODERATI DAI PM CHE GLI RICORDAVANO L'OBBLIGO DI DIRE LA VERITÀ - LE SUE AMMISSIONI, A QUEL PUNTO, DIVENTANO PROVE PER I PM NELL'INCHIESTA SUI BILANCI DELLA SOCIETÀ: “TUTTI ERAVAMO COMUNQUE A CONOSCENZA CHE IL COMUNICATO STAMPA SAREBBE STATO DIVERSO DAGLI ACCORDI...”


     
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    giorgio chiellini 1 giorgio chiellini 1

    1 - CHIELLINI IN DIFESA CON I PM MA POI AMMISE L'ACCORDO

    Sarah Martinenghi per “la Repubblica”

     

    Difensore in campo, ma anche in Procura. Giorgio Chiellini davanti ai pm che il 4 aprile gli chiedono degli accordi stretti tra la Juventus e i calciatori sugli stipendi, ha tentato di proteggere il club bianconero: ricordi poco precisi e qualche scivolone di memoria. Correggendosi di fronte ai documenti sfoderati dai pm Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello che gli ricordavano l'obbligo di dire la verità.

    Agnelli Cherubini Paratici Agnelli Cherubini Paratici

     

    Le sue ammissioni, a quel punto, diventano prove per i pm nell'inchiesta sui bilanci della società, per cui la Juventus sostiene di aver agito correttamente. Il verbale di sommarie informazioni racconta un clima di tensione crescente con Chiellini, che come capitano, era stato portavoce della squadra nella prima manovra stipendi.

     

    Dalle iniziali domande per rompere il ghiaccio, ai suoi rapporti con la società.

    Chiellini sembra ricordare bene il periodo del Covid, il «pericolo che non si potesse riprendere a giocare », e il ruolo avuto: fu lui, «parlando con Fabio e Andrea (Paratici e Agnelli, ndr )» a individuare nel numero di 4 le mensilità a cui (formalmente) rinunciare.

    il saluto di giorgio chiellini alla juventus 8 il saluto di giorgio chiellini alla juventus 8

     

    Dopo alcune chiacchierate lui e i compagni hanno deciso di accettare «con la promessa che ripresa la stagione, sulla base di quello che sarebbe successo, una parte sarebbe tornata indietro. Una parte dei contratti sarebbe stata riadeguata in base a quanto avremmo giocato. Questa parte sarebbe oscillata tra le due e le tre mensilità».

     

    Ma cosa succedeva se un calciatore andava via? «Quello che a me è stato messo in busta paga l'anno dopo, sarebbe stato dato a chi andava via come un incentivo all'esodo», ammette. Ma poi i «non ricordo» e i «prendo atto» iniziano a diventare frequenti. L'accordo iniziale con la società era che «avremmo rinunciato a 1-2 mensilità: una se avessimo ripreso il campionato, 2 se non fosse ripreso». I pm gli ricordano l'obbligo di dire la verità, e gli chiedono: «Hai firmato questo accordo con il presidente?».

     

    GIORGIO CHIELLINI E PAVEL NEDVED GIORGIO CHIELLINI E PAVEL NEDVED

    «No, ho firmato una grande stretta di mano». Però poi il capitano ammette: «Ho firmato un foglio, non so dove sia e se ci sia ancora». I pm gli mostrano allora il "patto" firmato il 28 marzo con Agnelli in cui tre dei quattro ratei sarebbero stati restituiti ai calciatori. Lo fanno di fronte al fatto che Chiellini continuava a ripetere che la rinuncia riguardasse solo uno o due stipendi. «Riconosco il foglio, la firma è mia, l'ho firmato a casa del presidente».

     

    giorgio chiellini foto mezzelani gmt 029 giorgio chiellini foto mezzelani gmt 029

    I pm gli spiegano che «tutti i compagni hanno affermato che l'accordo è sempre stato di rinuncia ad una mensilità». «Prendo atto », risponde lui. Ancora gli inquirenti: «Il recupero dei tre stipendi della stagione 2020-2021 era certo o condizionato?». «Nelle stagioni successive era certo, qualcuno lo aveva spalmato su più di un anno». Ma i problemi l'anno dopo erano rimasti: «Ci è stato chiesto non di rinunciare ma di posticipare una parte dello stipendio, se non sbaglio 2 mesi. Le trattative furono individuali», e la proposta partì «sempre da Paratici».

     

    Chiellini aveva firmato «poco più avanti, a maggio» anche un contratto da ambassador, «che andrà a partire da quando smetterò, per tre anni. Le due mensilità devo ancora percepirle». «Ero sempre stato in parola - aggiunge il calciatore nell'interrogatorio - che una volta finita la carriera avrei fatto qualcosa in società, non potendo essere inquadrato come dirigente, il modo migliore per avere un contratto societario era quello dell'ambassador». L'accordo raggiunto fu di «un milione e mezzo netti in tre anni. Di cui 500 mila circa erano le due mensilità differite».

     

    giorgio chiellini giorgio chiellini

    2 - CHIELLINI: «ACCORDI DIVERSI DAL COMUNICATO JUVE»

    Estratto dell’articolo di Massimiliano Nerozzi,Simona Lorenzetti per il “Corriere della Sera”

     

    A un certo punto, i pubblici ministeri torinesi mostrano a Giorgio Chiellini l'accordo della prima manovra stipendi, firmato da Andrea Agnelli e dall'allora capitano della Juve, raffrontandolo con il comunicato ufficiale poi reso noto, a fine marzo 2020: «Tutti eravamo comunque a conoscenza - risponde il difensore - che il comunicato stampa sarebbe stato diverso dagli accordi. Ho capito le ragioni della vostra domanda, noi abbiamo rinunciato per il bene della società, poi nel bilancio non so cosa abbiano messo. O meglio, so che hanno messo i 90 milioni di rinuncia, non so se era corretto o meno farlo».

    andrea agnelli andrea agnelli

     

    Per la tesi della Procura, ballano le 4 mensilità prima tagliate e poi pagate (tre), ovvero uno degli episodi alla base delle contestazioni (tra cui false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato) contro i vertici del club e la stessa società. […]

    ANDREA AGNELLI CON PAVEL NEDVED E MAURIZIO ARRIVABENE ANDREA AGNELLI CON PAVEL NEDVED E MAURIZIO ARRIVABENE

     

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