DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Giulia Zonca per "la Stampa"
Un museo per raccontare alle prossime generazioni il primo uomo che ha messo piede sulla luna o giù di lì. Non è un astronauta, è un artista, ma ha viaggiato nello spazio, scoperto pianeti alternativi e fluttuato tra i sessi: è David Bowie e 80 mila oggetti che lo raccontano abiteranno il V&A East Storehouse, distaccamente del Victoria e Albert museum nel quartiere olimpico di Londra Est.
Lo spazio si apre nel 2025, ma la donazione è arrivata adesso, un'intera collezione fatta di bozzetti, costumi, progetti, spartiti, diari, registrazioni, video, decenni che passano con trasformazioni che non sono state ancora assorbite, altrimenti il parlamento non parlerebbe di Rosa Chemical. […]
Ispiratore, precursore, ammaliatore, metterlo in un luogo a lui dedicato non significa farlo diventare un modello, ma dargli la possibilità di comunicare ancora. Il suo lascito non rischiava comunque di smarrirsi, con tutti i filmati e i ricordi ben documentati che circolano ovunque, con quella riserva di canzoni con titoli persino abusati: Heroes non sarebbe adatta come sottofondo per le vittorie sportive eppure, proprio nelle stesse strade in cui ci sarà il Centro Studi David Bowie, i Giochi del 2012 l'hanno replicata all'infinito. […]
Se il progetto mantiene le promesse sarà un luogo sperimentale e i quasi 11 milioni di euro investiti dagli sponsor per mettere insieme questo viaggio sono a garanzia della cura. Una eredità così rara e precaria merita ogni tutela e attenzione. Bowie stimola l'inclusione che oggi fingiamo di avere acquisito e invece rimane difficile declinare: dai pronomi giusti ai giudizi tosti.
Chi ignora l'ipotesi di essere multiculturale, chi se ne approfitta, chi tradisce l'essenza della libertà di continuo. Il museo Bowie è un totem per chi finge di non aver capito, per chi crede che il progresso sia questione di tempo e non di educazione, per chi l'ha risolta con le unghie multicolore e senza un graffio. Bowie è la prova che il fluido non è una tendenza, è uno stato d'animo ed è il ritratto di un'energia emotiva. […]
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