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    DE LAURENTIIS “SVACCANZA” IN SPAGNA MENTRE IL NAPOLI TOCCA IL FONDO – IL DISASTRO DELLA SQUADRA DI MAZZARRI INCHIODATA AL NONO POSTO, A MENO 20 DALL’INTER PRIMA IN CLASSIFICA E’ FIGLIO DELLE SCELTE SCELLERATE DI AURELIONE CHE NON HA SAPUTO (VOLUTO) TRATTENERE SPALLETTI E NON HA TROVATO UN SOSTITUTO ALL’ALTEZZA DI KIM. IL PASTICCIO GARCIA HA FATTO IL RESTO. A CASTEL VOLTURNO SONO RIMASTI MAZZARRI (SOTTO ESAME), MELUSO, IL TEAM MANAGER E UN CLUB DI CALCIATORI “SCONTENTI”…


     
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    Monica Scozzafava per il “Corriere della Sera” -Estratti

     

    de laurentiis mazzarri de laurentiis mazzarri

    Basta il numero dei punti in classifica (28) a chiarire la portata del disastro Napoli: -20 dall’Inter prima, nono posto. Con la media, ultima, di un solo punto a partita. Lo stato di crisi della squadra campione d’Italia in carica non può essere però spiegato solo ed esclusivamente con la logica dei numeri, né risolto con un ritiro punitivo (da ieri e fino a sabato per ordine di De Laurentiis), tantomeno archiviato con le scuse in diretta del d.s.Meluso.

     

    Si tratta di un record nella storia della serie A a 20 squadre, l’analisi delle ragioni del crollo è imprescindibile. Probabilmente ha origini precedenti finanche alla vittoria dello scudetto. Il club degli scontenti, riferito ai giocatori in ansia da rinnovo o, peggio, mortificati dallo scarso utilizzo, per esempio, nasce proprio nella stagione del trionfo.

     

    osimhen de laurentiis osimhen de laurentiis

    Coperto, sottaciuto, dissimulato dall’euforia di un titolo che via via si avvicinava. Tenuto sotto controllo, da un allenatore, Luciano Spalletti, che aveva individuato come sua unica missione la vittoria dello scudetto: dorme nel centro sportivo, accoglie i giocatori all’arrivo, li saluta alla sera e resta lì. Persuasore, Spalletti. Il primo, peraltro, a lasciare il campo a trionfo avvenuto. Senza esitazioni. Qualcosa doveva pur significare, come l’addio del d.s. Giuntoli, fermo e deciso ad ogni tentativo di convincerlo a restare. Tutti gli altri scontenti sono rimasti, escluso Kim difensore centrale e perno della stagione dei miracoli. Al suo posto Natan, serie B brasiliana e neanche fotocopia sbiadita del suo predecessore. Da Spalletti a Garcia, al ritorno di Mazzarri: senza cessioni, senza rinnovi, con acquisti finora ingiudicabili.

     

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    patti smith de laurentiis patti smith de laurentiis

    Il presidente è in vacanza in Spagna mentre il suo club tocca il punto più basso, il suo vice, il figlio Edoardo, si è concesso anche lui uno stacco dalla tensione della crisi. A Castel Volturno Mazzarri, il team manager Santoro e il d.s. Meluso a tener botta. L’allenatore sta con i suoi calciatori, prova a ricompattare la squadra, a sostenere ogni singolo calciatore, provando insieme a capire gli errori. Ma il club degli scontenti è sempre lì: ciascuno pronto a reagire ma anche a pensare alle proprie rivendicazioni. Il gruppo da tenere unito (ma anche da rimettere in condizione fisica accettabile) questa è la mission verso il derby con la Salernitana.

    luciano spalletti aurelio de laurentiis1 luciano spalletti aurelio de laurentiis1

     

    Il mercato? C’è necessità di forze nuove, fresche. Di entusiasmo e leggerezza, ma oltre a Mazzocchi e a un accordo ancora da definire con Samardzic, gli obiettivi (sfumato Dragusin) non sono chiari. 

     

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    NAPOLI IN RITIRO A OLTRANZA ANCHE MAZZARRI È SOTTO ESAME

    Marco Azzi per “la Repubblica” - Estratti

     

    Castigo doveva essere e alla fine è stato, con i campioni d’Italia spediti da ieri in clausura e senza una scadenza temporale precisa, visto che dopo il derby di sabato con la Salernitana — al Maradona — Di Lorenzo e compagni voleranno subito in Arabia per la Supercoppa italiana. C’è il rischio quindi che il provvedimento punitivo si protragga per un paio di settimane, nonostante le resistenze dei giocatori.

     

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    La scelta di pancia era già stata presa del resto da Aurelio De Laurentiis davanti alla tv, a caldo, mentre il malcapitato Gollini raccoglieva il pallone spedito per la terza volta nella sua rete dal Torino. «Ora basta, tutti in ritiro», aveva infatti ruggito al telefono il presidente del Napoli, sfogandosi dalla Spagna con i dirigenti al seguito in Piemonte. Il numero uno azzurro si era messo in contatto nell’intervallo persino con Walter Mazzarri, in tribuna a causa della squalifica. «Così non va, bisogna cambiare qualcosa».

     

     

    (...) Mazzarri rischia di pagare in prima persona per aver assecondato le richieste del suo presidente. A Torino il tecnico ha dovuto schierare tra i titolari il convalescente Juan Jesus, l’acerbo Cajuste e lo spento Raspadori. Frettoloso è stato pure il debutto del nuovo acquisto Mazzocchi, presentato come il salvatore della patria.

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    Dalla panchina sono giunti input poco chiari alla squadra (inspiegabile l’ostracismo per Simeone) e la clausura iniziata ieri potrà essere utile almeno per un confronto più franco. Sperare che basti, però, resta un atto di fede. I 90’ con la Salernitana rischiano di trasformarsi in un processo di piazza e il dopo scudetto azzurro sta diventando una resa dei conti.

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