GLORIA SATTA per il Messaggero
christian de sica
«Il maledetto covid 19 ha colpito anche me», rivela Christian De Sica. «Ringraziando Dio me la sono cavata con una febbriciattola e debolezza diffusa, ho potuto curarmi in casa e da quattro giorni sono tornato negativo al tampone.
E mentre aspetto l'uscita del mio ultimo film Un Natale su Marte, che ho girato in coppia con Massimo Boldi, non vedo l'ora di cominciare tra qualche settimana le riprese di Chi ha incastrato Babbo Natale in cui farò il vecchione vestito di rosso, un po' rimbambito e vittima del truffatore napoletano Alessandro Siani».
christian de sica proietti
Uscito finalmente dall'incubo coronavirus, l'attore romano, 69 anni, sdrammatizza e ostenta ottimismo. Ma anche lui, come tutti gli italiani, si prepara ad affrontare il primo Natale in modalità covid, una realtà del tutto inedita che nessun cinepattone (in quasi 40 anni De Sica ne ha interpretati una ventina, ambientati in tutti gli angoli del mondo) ha mai raccontato.
Che effetto le fa pensare che saremo costretti a rinunciare al tradizionale cenone?
«Non è una sensazione piacevole. Per me il 25 dicembre ha sempre rappresentato una grande festa da vivere non solo con la famiglia ma anche con gli amici. Le ultime notti di Natale le ho passate nella mia casa di campagna in Toscana, in pigiama, impegnato a preparare il cenone con mia moglie, i figli e un mare di persone a noi care. Sarà dura rinunciare a questa tradizione».
christian de sica
E quest' anno cosa farà, per adeguarsi alle restrizioni?
«Rimarrò a Roma. Faremo un Natale in forma ristrettissima senza parenti, senza amici e senza celebrazioni. E con una grande amarezza nel cuore perché le cose vanno male. Nel cinema non paga quasi più nessuno. Non parlo per me che ho dei produttori corretti, ma per le centinaia di lavoratori dello spettacolo che, per colpa della pandemia, si sono ritrovati senza lavoro».
Gli italiani, secondo lei, si adegueranno alle regole di questo primo (e si spera ultimo) Natale covid?
«Ma sì, siamo un popolo di improvvisatori e gli imprevisti sappiamo sempre affrontarli, in un modo o nell'altro. Magari riuscendo a coglierne i lati positivi».
E quali sarebbero in questa situazione?
«Molti saranno felici di mangiare di meno, evitando così di mettersi a dieta dopo le feste. E tutti esulteranno perché per la prima volta non dovranno preoccuparsi di fare i regali. L'incubo di sempre».
Lei ne ha già comprato qualcuno, magari on line?
«Vogliamo scherzare? Non ci penso nemmeno. Mi godo l'esenzione Covid».
massimo boldi christian de sica
Scherzi a parte, è andato nel panico quando ha scoperto di essere positivo?
«Non direi. Ho affrontato la situazione con la speranza di farcela e con una grande fiducia nel futuro. In situazioni come questa bisogna avere un atteggiamento positivo. E io per fortuna ora sto bene. Ma ricordo a tutti che il virus è una bruttissima bestia da cui bisogna difendersi».
E cosa pensa quando vede gli assembramenti nelle vie dello struscio e le proteste contro le restrizioni?
«Gli incoscienti sono tanti, ma alla fine l'atteggiamento responsabile avrà la meglio. Noi italiani siamo a volte insofferenti delle regole ma non cretini».
I suoi cinepanettoni hanno raccontato un Paese spensierato, consumista, edonista: torneranno quei tempi?
«Sono sicuro di sì, bisogna aspettare che passi questo periodo tremendo. E torneremo a viaggiare, divertirci, fare l'amore come una volta».
massimo boldi christian de sica
Dopo Natale in India, Natale in crociera, Natale a Miami e via elencando i suoi film campioni d'incasso, c'era bisogno di schizzare su Marte?
«L'idea ce l'ha data il compianto Gigi Proietti: quando ha saputo che preparavamo una nuova commedia di Natale, ha esclamato: Siete stati dappertutto, quest' anno 'ndò ca...annate?. Non ci restava che un altro pianeta».
Cosa consiglierebbe agli italiani per superare le prossime feste dominate dall'ansia e dalle restrizioni?
de sica verdone
«Il nuovo libro del regista Neri Parenti: s' intitola Due palle di Natale (Gremese), racconta i retroscena dei nostri cinepanettoni: è l'antidoto perfetto a questi tempi cupi. Ma non facciamoci sopraffare dalla paura, ridiamoci su. Io sono alle soglie dei 70, ho sconfitto il Covid e ho una grande fiducia nel futuro. Voglio morire giocando con un trenino».
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