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    LA RUOTA GIRA – DEFENESTRATO A COLPI DI INSULTI CON DANIELE FRANCO DAL CONTE CASALINO (“O CI TROVANO I 10 MILIARDI DEL CAZZO PER IL REDDITO DI CITTADINANZA, OPPURE DEDICHEREMO IL 2019 A FAR FUORI TUTTI QUESTI PEZZI DI MERDA DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA”), ORA ROBERTO GAROFOLI RISISTEMA LE NOMINE 5STELLE IN CDP, AL SUO FIANCO ANCHE L’AD PALERMO: PRIMO A FARNE LE SPESE È STATO GIUSEPPE MARAZZITA CHE NON È STATO RICONFERMATO NEL CDA DI SALINI IMPREGILO. NEL MIRINO CI SONO ANCHE...


     
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    roberto garofoli roberto garofoli

    Primo o poi, si sa, la ruota gira ed ora la cacciata tocca agli amici dei 5 Stelle. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli ha chiesto l'elenco delle nomine fatte dal suo predecessore, Riccardo Fraccaro, che partecipò con Conte e Casalino, epoca del governo Lega-M5S (2018), alla defenestrazione dal MEF dei tecnici della struttura ministeriale (Garofoli appunto e il ragioniere generale dello Stato Daniele Franco), rei di cattiveria verso i grillini.

     

    rocco casalino e giuseppe conte rocco casalino e giuseppe conte

    Spuntò un terribile audio di Roccobello, allora potente boss della comunicazione di Palazzo Chigi: “O ci trovano i 10 miliardi del cazzo per il reddito di cittadinanza, oppure dedicheremo il 2019 a far fuori tutti questi pezzi di merda del ministero dell'Economia”. “Abbiamo bisogno di persone di fiducia, non di vipere in posti chiave del Mef e della Ragioneria”, dichiarò il M5s quando l’allora vicepremier Luigi Di Maio accusò una “manina” di aver modificato la relazione tecnica del "decreto dignità".

     

    ROBERTO GAROFOLI ROBERTO GAROFOLI

    “Se vuoi far uscire una cosa simpatica - continua Ta-Rocco - metti che nel Movimento è pronta la mega vendetta: scrivi che se non dovessero uscire i soldi per il reddito di cittadinanza, fonti parlamentari dei Cinque stelle giurano che per tutto il 2019 ci dedicheremo a far fuori una marea di gente del Mef. Non ce ne fregherà niente, sarà veramente una cosa coi coltelli”, scandisce con toni da Grand Guignol l'uomo di Palazzo Chigi.

     

    Scrive l’ottimo Luciano Capone su “Il Foglio”: “Dopo Franco, che dopo pochi mesi lascia l'incarico di Ragioniere dello stato per entrare nel direttorio della Banca d'Italia, un trattamento analogo è toccato a Roberto Garofoli. 

     

    roberto garofoli roberto garofoli

    ‘’In questo caso la campagna diffamatoria è durata più a lungo, e ha previsto incursioni nella vita privata, con un martellante gioco di sponda con un giornale amico del M5s come il Fatto quotidiano. Garofoli, che era stato capo di gabinetto del Mef con Pier Carlo Padoan ministro, venne poi confermato da Giovanni Tria’’. 

     

    ‘’Nell’autunno del 2018, nelle tese settimane della prima manovra gialloverde, dove nel governo e nelle istituzioni c’era chi resisteva alla “strategia del balcone” del M5s di Di Maio, sul Fatto quotidiano partì una campagna contro il Capo di gabinetto del ministro Tria. Uno degli obiettivi della “megavendetta” annunciata da Casalino’’. 

     

    ROBERTO GAROFOLI ROBERTO GAROFOLI

    ‘’In poche settimane il quotidiano vicino ai grillini dedicò decine di articoli e diverse prime pagine a Garofoli, accusandolo di un suo intervento in conflitto d’interessi alla base di una norma a favore della Croce rossa e anche di aver fatto lavorare in nero una persona nella casa editrice di famiglia’’.

     

    Continua Capone: “La campagna politico-mediatica, martellante e coordinata, prevedeva denunce in prima pagina e reazioni indignate che venivano riprese in articoli che a loro volta amplificavano le accuse. E così il M5s chiese le dimissioni di Garofoli, che arrivarono a dicembre dopo la legge di Bilancio. Garofoli, con un comportamento istituzionalmente impeccabile si fece da parte senza alimentare polemiche, pur sapendo che le accuse erano false. 

     

    ROBERTO GAROFOLI ROBERTO GAROFOLI

    ‘’Un anno dopo, nel marzo 2020, a seguito di una denuncia di Garofoli e come parte di un accordo extragiudiziale, il quotidiano di Marco Travaglio ammise in un trafiletto a pagina 12 che le accuse rivolte a Garofoli erano tutte completamente infondate. 

     

    Conclude l’articolo de “Il Foglio”: “Ora Daniele Franco e Roberto Garofoli, che avevano lasciato in silenzio le istituzioni che avevano lealmente servito sepolti da una campagna diffamatoria, entrano al Quirinale perché chiamati da Mario Draghi a coprire due incarichi cruciali: ministro dell'Economia e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Il contrappasso alla “megavendetta” di Casalino”.

     

    MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

    Ma Garofoli non è il solo che vuole regolare i conti con l’antica cattiveria dei pentastellati. C’è anche l’ad di CDP Fabrizio Palermo, costretto a incassare i diktat di Fraccaro e amici. Primo a farne le spese è stato l'avvocato Giuseppe Marazzita che non è stato riconfermato nel CdA di Salini Impregilo. Nel mirino ci sono anche Antonio Pace, Ad di Fondo Italiano Investimento, e Emanuele Boni, Ad di CdP immobiliare.

    DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI AL SENATO DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI AL SENATO il ministro del tesoro daniele franco il ministro del tesoro daniele franco DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO riccardo fraccaro riccardo fraccaro riccardo fraccaro riccardo fraccaro DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI

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