Andrea Greco per “la Repubblica”
LEONARDO DEL VECCHIO
Leonardo Del Vecchio lascia tutti a cuocere nel loro brodo e forse si diverte anche. A poche ore dalla giornata di domani, ultimo termine per integrare l' agenda dell' assemblea Mediobanca del 28 ottobre, il neo azionista al 7% non ha fatto arrivare comunicazioni all' istituto. Si presume che non lo farà oggi, limitandosi a partecipare alla prossima riunione solo per votare il bilancio (chiuso con utili per 860 milioni) e le politiche di remunerazione.
nagel e moglie
A dar retta a chi lo conosce bene, i suoi piani su Mediobanca sarebbero, a un tempo, più concreti e più grandiosi.
Concreti, perché - come ha detto dalla sua cassaforte Delfin l' investimento da 580 milioni è «finanziario e di lungo periodo», e già in questo ha una logica: pagato con cassa o linee di credito che ha in quantità e a tassi frazionali, rende il 5% l' anno di cedole, che da novembre Del Vecchio potrà incassare.
Leonardo Del Vecchio
Quanto alla parte strategica, ci sarà tempo per affrontarla: il cda di Mediobanca si rinnova tra un anno e basterebbero tre mesi per modificare lo statuto, togliendo i vincoli che prevedono che l' ad e tre consiglieri di amministrazione provengano dai dirigenti interni. L' iter è articolato, e soggetto al placet delle autorità antitrust e regolatorie (Bankitalia ai tempi dell' integrazione di Capitalia in Unicredit suggerì tali vincoli, per evitare un' eterodirezione di Mediobanca da parte dell' azionista rivale).
mediobanca nagel leonardo del vecchio
A quel punto, poi, Del Vecchio dovrebbe portare dalla sua parte l' assemblea dove serve il sì di due terzi dei votanti: a oggi non pare scontato che gli investitori istituzionali, con il 54% del capitale, votino una misura che potrebbe indebolire Alberto Nagel, ad che in 12 anni ha ristrutturato il business, senza aumenti e con più benefici per gli azionisti rispetto alle altre banche.
JEAN PIERRE MUSTIER
La società di ricerca finanziaria Autonomous ha stimato che negli ultimi cinque anni tra cedole e rialzi di Borsa Mediobanca ha fruttato un 77%, che si confronta con un 24% di Intesa Sanpaolo, e con i rossi di Bper (-38%), Ubi (-52%), Unicredit (-62%), Banco Bpm (-78%). «Dal 2007 Nagel ha sempre centrato o superato gli obiettivi: una rarità tra le banche italiane - ha scritto Autonomous, che così vede «ridotte chance di un imminente cambio di governance». Ieri una ricerca di Citi ha difeso i manager, dicendo di comprare Mediobanca fino a 11,60 euro (9,70 in Borsa dopo un - 2,77%). «Non cambiate il cavallo vincente», scrive Citi.
HUBERT SAGNIERES E LEONARDO DEL VECCHIO
Tra chi darebbe retta a Del Vecchio, se chiedesse di togliere i vincoli a scegliere i manager indipendentemente dalla casacca, c' è di sicuro il primo socio Unicredit. L' ad Jean Pierre Mustier, a sua volta alle prese con il piano strategico, per oltre un anno dietro le quinte ha cercato il consenso in Mediobanca per eliminare i vincoli statutari sui manager.
Ma non ha trovato ascolto: né è riuscito il suo tentativo, l' estate scorsa, di rinnovare il patto parasociale "di voto", non di consultazione com' è da un anno sul 21% delle quote.
LEONARDO DEL VECCHIO MOGLIE NICOLETTA ZAMPILLO
Per questo oggi Mustier sembra guardare con distacco crescente al dossier.
Anzi, la tensione di acquisti e volumi vista sull' azione dall' ingresso di Del Vecchio potrebbe agevolare la vendita di Unicredit: ma non prima di rivedere in Borsa i 10,2 euro del bilancio.
JEAN PIERRE MUSTIER MEDIOBANCA