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    IO SPERIAMO CHE ME LA TAV – DI MAIO FA FINTA DI TENERE DURO SULLA TORINO LIONE E PRESENTA UNA MOZIONE CONTRO L’OPERA: È L’UNICO MODO PER TENERE INSIEME IL MOVIMENTO 5 STELLE – I LEGHISTI: “POSSONO DIMETTERSI. CHE CI STANNO A FARE IN UN GOVERNO CHE LA REALIZZERÀ?” – CONVIENE A TUTTI, TANTO I NUMERI PER LA TAV CI SONO COMUNQUE, ANCHE SENZA I GRILLINI, CHE POSSONO FINGERE DI RIMANERE PURI


     
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    Amedeo La Mattina per “la Stampa”

     

    di maio no tav di maio no tav

    Se fosse chiaro il percorso che si aprirebbe in caso di crisi di governo, Matteo Salvini non avrebbe nessuna remora a percorrere l' autostrada che lo porterebbe alla vittoria elettorale. La convivenza con il M5S è diventata una camicia di forza. Il leader del Carroccio però non stacca la spina. È convinto che il Parlamento non verrebbe sciolto, si formerebbe un governo di emergenza elettorale che farebbe una manovra economica dettata dalla nuova Commissione Ue, lasciando ad un altro titolare del Viminale il compito di portare al voto gli italiani.

    LUIGI DI MAIO E LA TAV LUIGI DI MAIO E LA TAV

     

    Potrebbe però succedere un grave incidente, ragionano i leghisti, che Luigi Di Maio continui a perdere pezzi in Parlamento, al Senato in particolare, dove i numeri sono ballerini, come potrebbe accadere su decreto sicurezza bis. L' unico modo per tenere insieme il Movimento è far finta di tenere duro sulla Tav presentando a Palazzo Madama una mozione contro l' opera che dovrebbe essere discussa e votata il 7 agosto. Negli stessi giorni in cui arriverà il voto finale sul decreto sicurezza bis. C' è il rischio del corto circuito e a quel punto il capo dello Stato dovrebbe prenderne atto che la maggioranza non c' è più.

     

    salvini visita il cantiere tav di chiomonte 14 salvini visita il cantiere tav di chiomonte 14

    Salvini ha perso la pazienza e manda in campo i capigruppo del Carroccio Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. «Se per i 5 Stelle la Torino-Lione è un delitto, uno spreco, un crimine, un regalo a Macron e al partito del cemento, che ci stanno a fare in un governo che la realizzerà? Se vogliono possono dimettersi, nessuno li obbliga». I 5 Stelle non ci stanno a subire il «bullismo» di Salvini che si coprirebbe «dietro ai numeri di Pd e Berlusconi».

    CONTE TONINELLI CONTE TONINELLI

     

    «Se ogni forza politica votasse per sé - dicono in una nota - passerebbe la mozione M5S. Solo votando insieme Lega e Pd o Lega e Forza Italia passerebbe la loro mozione. Lo dicano ai cittadini, dicano che dopo il famoso patto della crostata ora se n' è siglato un altro di patto, quello del cemento per regalare 2 miliardi di euro delle tasse degli italiani alla Francia di Macron».

     

    Tav - Salvini Di Maio Tav - Salvini Di Maio

    Una risposta durissima alla quale si aggiunge il sospetto dei grillini che Salvini stia alzando un polverone per prepararsi a dire tre no: al salario minimo, al provvedimento sull' acqua pubblica ancora fermo alla Camera e al «salva-mare» del ministro dell' Ambiente Sergio Costa. Poi una spruzzata di veleno: fonti M5S sostengono i leghisti hanno chiesto di limitare il campo d' azione della Commissione d' indagine sul finanziamento ai partito alle ultime due legislature, evitando così di ficcare il naso sui 49 milioni «scomparsi» dalle casse del Carroccio e su cui sta indagando anche la magistratura.

    LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI INVECCHIATI CON FACEAPP LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI INVECCHIATI CON FACEAPP

     

    Salvini è costretto a tirare dritto: «Se non gli va bene, siano loro a lasciare il governo.

    Se sono divisi sul decreto sicurezza, noi lo approviamo lo stesso». Può contare sul soccorso di Fratelli d' Italia e di buona parte di Forza Italia. «La mozione contro la Tav i grillini se la votino da soli. Se hanno il coraggio», spiegano dalle parti del Carroccio, salgano al Quirinale e dicano al presidente Mattarella che è tutto finito: «Non saremo certo noi a farlo».

     

    beppe grillo no tav beppe grillo no tav

    Oppure si dimetta solo il ministro Danilo Toninelli che «si è reso ridicolo» non firmando la lettera diretta a Bruxelles con cui l' Italia ha detto sì alla Tav. Sulla Torino-Lione si va avanti, come ha detto il premier Giuseppe Conte e grazie a quella clausola di salvaguardia che ha consentito la pubblicazione dei bandi e l' avvio delle procedure di gara. Guarda caso i leghisti ricordano la clausola proposta da Armando Siri di cui M5S avevano chiesto e ottenuto la testa del sottosegretario alla Infrastrutture.

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