Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
salvini di maio
L'asse Movimento 5 Stelle-Lega tiene anche alla sfida dei ballottaggi delle Comunali, contro il nemico comune (il Pd), ma gli elettorati restano ben distinti. E anche i vertici, uniti dalla realpolitik e da un governo che ha molti punti di frizione possibile, rivendicano ognuno i propri successi, pronti a ricominciare quella sfida quotidiana che è in atto dall'insediamento dell'esecutivo.
Di Maio esulta per le vittorie di Imola, strappata alla sinistra dopo 70 anni di egemonia, e di Avellino, patria di Carlo Sibilia, oltre che di Ciriaco De Mita. Il leader può rivendicare i successi ottenuti con una lista unica, contro le decine di liste avversarie. E ribattere sul tema, un po' logoro e anacronistico, di «Davide contro Golia». Al Corriere di Bologna il vicepremier rivendica l' autonomia del Movimento.
MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO
Alle prossime regionali in Emilia-Romagna ci sarà un candidato unico Lega-M5S?
«No, alle elezioni corriamo sempre soli, con un simbolo e una lista unica». E ancora: «Con la Lega abbiamo fatto un contratto, non un'alleanza. E ad Assemini abbiamo vinto contro il centrodestra».
È certo che se i 5 Stelle nelle elezioni locali faticano a mobilitare l' elettorato, e laddove governano hanno non poche difficoltà (vedi Roma), il risultato può essere rivendicato come una buona base anche per resistere all'avanzata del Carroccio. Ma è la guerra mediatico-politica quella più insidiosa per i 5 Stelle. E così riparte subito la competizione. Con Di Maio super attivo: annuncia a breve le nomine delle Authority, tratta con i benzinai, avverte Macron.
GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI
Oggi sarà all'Internet Day, poi all'assemblea di Confartigianato e continuerà il tour tv, a Cartabianca. Ma su di lui è forte la pressione per spingere i temi dei 5 Stelle. Non è un caso l'intervento da remoto di Alessandro Di Battista, che esulta per la morte del Pd, ma aggiunge, quasi come un monito: «Il presente impone un'accelerazione sui diritti economici e sociali, a partire dal reddito di cittadinanza».
roberto fico
C'è poi una parte del Movimento decisamente non in sintonia con la Lega. Come dimostra il dibattito di ieri alla Camera, con il presidente Roberto Fico che si produce in un discorso ecumenico sull'Europa e i migranti (qualcuno direbbe buonista), contestando «la visione identitaria e nazionalistica se porta a chiudersi». E aggiungendo: «I Paesi europei accettino le quote dei migranti, no a Visegrad e Orbán». E il leghista Alberto Bagnai che ne contesta l' approccio troppo morbido, rivendicando il sovranismo: «È sbagliata la visione irenica dell' Europa, le parole devono essere guerriere anche a Bruxelles».