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LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI
Nessun veto dei Cinquestelle alla flat tax, ma vanno trovate le coperture. E tra queste non può esserci il taglio degli 80 euro introdotti dal governo Renzi. “Io non sono affezionato agli 80 euro, ma quelli non erano soldi di Renzi, quelli sono soldi degli italiani e se si dice ai cittadini ‘ti tolgo 80 euro’ per fare la flat tax o peggio ‘ti aumento l’Iva‘ per fare la flat tax, per me questo è inaccettabile“, ha chiarito il vicepremier Luigi Di Maio, parlando a margine dell’inaugurazione dell’Hub di Poste Italiane a Bologna.
Da settimane ormai il capo politico M5s ribadisce come stia aspettando ancora dalla Lega un piano per finanziare la misura fiscale: “Se si vuole fare la flat tax ben venga, l’unica cosa che non ho visto ancora sono le coperture”, ha nuovamente sottolineato. Lunedì Matteo Salvini ha convocato le parti sociali al Viminale proprio per illustrare loro la flat tax in compagnia dell’ex sottosegretario Armando Siri.
BONUS Renzi 80 Euro
“L’unica cosa che non voglio è che si tolga da una parte per mettere dall’altra”, ha spiegato Di Maio. Quindi niente addio agli 80 euro e ovviamente nessun aumento dell’Iva. “Il tema – ha proseguito il ministro del Lavoro – è quando arrivano le coperture su una proposta fondamentale come la flat tax che, se permettete, non è nostra ma sosteniamo perché nel contratto di governo, per una volta le coperture le deve trovare la Lega e non noi”.
matteo salvini e armando siri incontrano le parti sociali al viminale 1.
Il M5s invece è concentrato sul salario minimo e su “una legge di bilancio di fine anno realistica che abbassi le tasse e che aumenti gli investimenti in Italia”. “Per me – ha aggiunto Di Maio – bisogna iniziare dall’abbassamento del cuneo fiscale agli italiani, che significa permettere agli imprenditori di poter assumere più persone”. Il capo politico dei Cinquestelle ha infine difeso il salario minimo: “Non posso accettare che si dica ch sia una proposta per chi non paga le tasse. Chi guadagna 2-3 euro o 4 euro all’ora paga le tasse in Italia, solo che è sfruttato, non è un lavoratore. Fare il salario minimo significa anche aumentare la contribuzione“.