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    DI TODT UN PO’!  "L’OSCAR DI MICHELLE YEOH? È STATO COME VINCERE UN MONDIALE. HO PROVATO LA STESSA GIOIA DEL 2000 SUL PODIO DI SUZUKA CON SCHUMACHER" - PARLA JEAN TODT, EX CAPO DI FERRARI E FIA, COMPAGNO DELL’ATTRICE PROTAGONISTA NEL FILM “EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE”: COME STA OGGI SCHUMI? CHI DICE CHE SA QUALCOSA, NON SA NIENTE. VADO SEMPRE A TROVARLO. ALLA FERRARI MANCA QUALCOSA, LECLERC VALE COME VERSTAPPEN…


     
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    Estratto dell’articolo di DanieleSparisci per il Corriere della Sera

     

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    Domenica vedrà il Gp d’Australia  «ma la vita è fatta di capitoli. Nella mia ci sono stati quelli con la Peugeot, con la Ferrari, e con la Fia. E ora mi dedico alla sicurezza stradale da inviato speciale delle Nazioni Unite, bisogna combattere la “pandemia silenziosa” sulle strade. Giro il mondo alla ricerca di soluzioni. E festeggio la nuova campionessa del mondo che ho in casa: la mia compagna». 

     

    Sorride Jean Todt parlando dell’Oscar a Michelle Yeoh, migliore attrice protagonista nel film «Everything Everywhere All at Once». Ma il pensiero torna all’agenda, dove in una parte c’è uno spazio per l’International Peace Institute di New York di cui è presidente.

     

     

    (...) La notte degli Oscar?

    «È stato come vincere un Mondiale. Arrivati a Los Angeles pensavamo di avere delle chance, ma non puoi saperlo finché non si apre la busta. Quando hanno fatto il nome, ero felicissimo. So gli sforzi di Michelle, la prima attrice asiatica poi...».

    Quando è che aveva provato una gioia simile?

    «A lei ho detto all’orecchio: “Provo la stessa sensazione di quando ho portato Michael (Schumacher ndr) nel 2000 a Suzuka”. Stava scrivendo la storia. Perciò dico che abbiamo una nuova campionessa del mondo in famiglia».

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    Lei va sempre a trovare Michael. Si sentono tante voci, come fanno a parlare tanti che non lo hanno mai visto dopo l’incidente?

    «Lasciamolo tranquillo, rispettiamo la volontà di privacy di Corinna e dei figli, sappiamo che quell’incidente ha avuto delle conseguenze. Chi dice che sa qualcosa, non sa niente. Vado sempre a trovarlo. Lui e la sua famiglia sono la mia famiglia».

     

    (...)

     

    Leclerc sarebbe in grado di fare ciò che fa Verstappen se fosse nella squadra migliore?

    «Sicuro. In F1 esistono quelli bravi, e poi un piccolissimo gruppo di bravissimi di cui Leclerc fa parte».

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    Ferrari, sedici anni senza vincere. Se lo aspettava?

    «Senza vincere un titolo, però ha vinto delle gare. La Ferrari resta, da quando me ne sono andato, una delle squadre migliori in F1. Manca qualcosa, è protagonista ma non ancora per il campionato. Diamogli tempo di dimostrare di essere in grado di percorrere l’ultimo passo».

     

    Che regalo ha fatto a Michelle per l’Oscar?

    «Glielo ho fatto prima, mi sentivo che avrebbe vinto».

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