DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
Estratto dell’articolo di Arianna Ravelli per il "Corriere della Sera"
L’indagine della procura di Milano sul Milan (che vede indagato l’ad Giorgio Furlani assieme al suo predecessore Ivan Gazidis per l’ipotesi di ostacolo all’autorità di vigilanza) non è stata la prima che ha messo nel mirino la vendita del club dal fondo Elliott a RedBird di Gerry Cardinale.
In Lussemburgo — dove si trova la sede della Rossoneri Sport Investment Luxembourg Sarl, la controllante del Milan — nel 2022 ne era stata avviata un’altra: stessi iniziali denuncianti, ancora una volta su impulso del fondo BlueSkye (che possedeva il 4,27% di Project RedBlack, la scatola sopra Rossoneri, per il restante 95,73% di Elliott), in questo caso nella persona del dirigente Giovanni Caslini, diverse le lamentele e le ipotesi di reato, ma identico punto di partenza, ovvero la vendita del club che — è l’accusa — sarebbe rimasto sotto l’influenza di Elliott.
Per gli approfondimenti dell’inchiesta in Lussemburgo erano state perquisite la sede di Rossoneri e l’abitazione del dirigente Jean Marc McLean. Bene, nel ginepraio di procedimenti avviati (11 solo quelli civili in tre giurisdizioni) almeno un punto fermo si può mettere. Il procedimento penale in Lussemburgo si è chiuso con un non luogo a procedere.
Nell’ordinanza del tribunale distrettuale del Lussemburgo del 28 febbraio (comunicata il 12 aprile) si legge: «Vista la requisitoria del procuratore del 9 febbraio 2024 che chiedeva un non luogo a procedere nei confronti della società Rossoneri Sport Investment Luxembourg e di ignoti per i fatti sottoposti al giudice... non avendo l’indagine svolta rivelato sufficienti prove di colpevolezza... nessuna accusa è stata pronunciata dal giudice istruttore ... la camera di consiglio del tribunale distrettuale del Lussemburgo dichiara il non luogo a procedere» e «ordina la restituzione degli oggetti e dei valori sequestrati al legittimo proprietario».
L’ordinanza non è appellabile e quindi la questione in Lussemburgo si è chiusa qui. Non c’è nessuna conseguenza diretta sul procedimento milanese che ha altre finalità (Furlani è indagato perché non avrebbe fornito alla Figc, o meglio alla commissione Coaps, corrette comunicazioni sul proprietario del Milan), però è identica la premessa accusatoria, ovvero che qualcosa di strano sia avvenuto nel momento del passaggio del club a Cardinale. E a maggior ragione (si fa notare) qualcosa avrebbe dovuto emergere indagando sulla controllante del Milan. […]
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