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    ARRIVEDERCI ROM - DILAGA LA PSICOSI SUI RAPIMENTI DI BAMBINI, UN ALTRO CASO SOSPETTO IN IRLANDA


     
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    Claudio Gallo per "La Stampa"

    Gli archetipi irrompono nella cronaca. All'indomani della riapertura del caso di Madeleine McCann, rapita in Portogallo nel 2007, spuntano nuove bambine bionde con gli occhi azzurri negli accampamenti dei rom dalla pelle di cuoio. Dopo il caso di Maria in Grecia, ecco che una segnalazione su Facebook ha portato la polizia irlandese a prendere in consegna una piccola che viveva in una famiglia rom a Tallagh, a sud di Dublino. «C'è una bambina sui sette anni che non somiglia per niente ai suoi genitori...».

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    I genitori, fino a prova contraria, hanno detto che la bimba (con diversi fratelli e sorelle) è nata nell'aprile 2006 nella capitale irlandese, ma non c'è nessun documento che lo provi. La Maria irlandese non ha ancora un nome, è chiusa in un ospedale di Dublino in attesa di fare il test del Dna. Una ventina tra parenti e amici dei parenti è in attesa fuori dall'edificio. L'affidamento temporaneo dura un mese, dopo di che dovrà essere restituita alla famiglia oppure ottenere un atto definitivo di affidamento da parte del servizio sanitario.

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    Prima di portare via la piccola, senza arrestare nessuno, i poliziotti hanno analizzato un documento di identità che non è stato ritenuto probante e un passaporto la cui foto non corrisponderebbe. I genitori hanno detto ai «Gardai», gli agenti irlandesi, che è nata al Coombe Hospital di Dublino, ma all'ospedale non esiste alcuna registrazione.

    Pavee Point, un gruppo per i diritti degli zingari, ha chiesto al governo la massima velocità negli accertamenti. «Siamo preoccupati per questa caccia alle streghe nei confronti di una comunità vulnerabile. I media stanno diffondendo vecchi stereotipi ai danni di un'intera popolazione».

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    La famiglia al centro del caso vive da anni in Irlanda, ma il giornale irlandese «Sunday World» ha scritto che ritorna regolarmente in Romania. L'Interpol e l'Europol sono state contattate per capire se nei loro archivi c'è qualche caso di scomparsa con le caratteristiche della bambina.

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    Gabby Muntean, assistente sociale che segue la famiglia ha raccontato all'«Irish Times» che i genitori «sono devastati». Dice: «Mi hanno detto che la piccola è sangue del loro sangue al cento per cento. Sono certi che il test del Dna lo proverà. È difficile vedere un motivo perché sia accaduta una cosa del genere, se non per un effetto di emulazione con il caso greco». Sarà la bio-chimica a scrivere la parola finale di questo strano caso.

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