Roberta Polese per www.corriere.it
angela sarto
Maria Angela Sarto, 84 anni, maestra elementare in pensione, è stata trovata morta, nel primo pomeriggio di ieri, martedì 27 dicembre, nella villetta di San Martino di Lupari, paesino del Padovano, in cui viveva con il marito, Giorgio Miatello, più vecchio di cinque anni. La donna è stata uccisa con molte coltellate, nel proprio letto. É in gravissime condizioni anche Miatello, colpito più volte al volto e trovato al primo piano della villetta, agonizzante ma vivo.
La scoperta dell’omicidio e di quello che, al momento, è un tentato omicidio, è toccata in sorte alla figlia minore della coppia: i genitori non rispondevano alle ripetute telefonate, così Chiara Miatello, poco dopo pranzo, li ha raggiunti a casa... La donna non ha avuto dubbi e, da subito, ha indicato nella sorella maggiore la responsabile.
Nei confronti di Diletta Miatello, 51 anni, ex agente di polizia locale nel piccolo Comune trevigiano di Asolo, il sostituto procuratore di Padova, Marco Brusegan, ieri notte ha disposto il fermo per omicidio e tentato omicidio. Lei, da quanto si è appreso, in relazione al delitto non ha fatto alcuna ammissione. Ma chi è questa donna, accusata di aver ucciso l’anziana madre e tentato di fare lo stesso con il padre?
omicidio angela sarto
La vita di Diletta Miatello fatta di gioie e fallimenti, non è poi diversa da quella di tante donne della sua età. Recentemente però qualcosa si è rotto: Diletta entra in depressione, dimagrisce molto, tenta il suicidio. Intanto suo figlio cresce con l’ex marito, che in queste ore è a Roma in vacanza. Le radici della cinquantunenne, accusata dalla sorella Chiara di essere l’assassina della madre e di aver tentato di uccidere il padre, sono a Bassano.
Maria Angela, uccisa ieri a 84 anni, era insegnante alle elementari, il padre rappresentante. Insieme alla sorella più piccola Chiara, Diletta ha vissuto a lungo una vita tranquilla. Da ragazza studia all’istituto alberghiero Giuseppe Maffioli di Castelfranco poi, dopo il diploma, tenta con successo il concorso per entrare nella polizia municipale e ottiene il suo primo incarico ad Asolo.
Nel frattempo i suoi genitori vanno in pensione e si trasferiscono a San Martino di Lupari, mentre la sorella Chiara va a vivere a Cittadella. Ad Asolo, Diletta conosce suo marito, anche lui agente della polizia locale. «Era una ragazza in gamba - la ricorda il suo ex comandante Gianni Novello, ora in pensione - parlava poco, non diceva mai nulla a sproposito.
Nel 2009 ha deciso di rinunciare all’incarico e dimettersi, aveva avuto un bambino e dopo il rientro dalla maternità aveva lavorato qualche anno, ma voleva stare con il piccolo. Nel frattempo stava affrontando anche una separazione». Chi la conosce bene, però, dice anche che già a quel tempo la donna aveva cominciato a dare segnali di cedimento emotivo, e che non fosse più idonea a lavorare nel corpo della polizia locale.
diletta miatello
Mentre il figlio è ancora piccolo, Diletta e il marito quindi si separano. Il bambino, che oggi è un ragazzo, ora vive stabilmente con il padre. Nel 2009 la donna si lascia coinvolgere nella politica e si candida alle Comunali di Bassano, l’anno dopo il suo nome compare nella lista Liga Veneto Autonomo (in appoggio al candidato governatore Bortolussi) alle Regionali: prende pochissimi voti. Nei suoi post sui social non ne parla mai, il suo tentativo di mettersi in politica probabilmente è stato fatto senza molta convinzione.
Intanto Diletta trova casa a Felette, nel Vicentino, fa lavori saltuari. Nel 2013 si iscrive a Psicologia a Padova e nel 2016 prende il diploma di laurea magistrale. Il lavoro per lei resta sempre un’incognita. In qualche post su Facebook riferisce di avere lunga esperienza nel settore della ristorazione. Il suo annuncio più strano è quello fatto alle 16.30 del giorno di Natale, tre giorni fa:
«Buongiorno ho un diploma all’Ipssar G. Maffioli, conosco inglese, francese e spagnolo. Ho un’esperienza ventennale nel settore della ristorazione come barmaid, barista. Cerco lavoro, sono libera da impegni familiari e automunita. Valuto anche altre proposte purché siano serie. Vivo a 7 km da Castelfranco Veneto. Ringrazio anticipatamente chiunque potrà aiutarmi». È strano mettersi a cercare lavoro il 25 dicembre, evidentemente l’argomento «lavoro» era stato al centro di una qualche discussione familiare.
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Dal 2020 la donna era andata a vivere nella piccola porzione di bifamiliare accanto alla casa dei genitori, lasciando il suo appartamento a Felette. Pare che i tre discutessero spesso anche di soldi. I lavori molto saltuari di Diletta e quel nipote lontano preoccupavano non poco i genitori. Negli ultimi mesi Diletta dimagrisce fino a sfigurarsi, chi la conosce dice che era diventata maniaca della pulizia e dell’ordine. Sui social ha vari profili in cui appare sempre in modo diverso, unica costante i personaggi tv di Morticia e Mercoledì della famiglia Addams, che ripropone continuamente.
Nei suoi post ogni tanto se la prende con chi non la capisce, ma Diletta nasconde bene il suo disagio. Eppure la sicurezza con cui la sorella Chiara ha indicato Diletta come colpevole dell’omicidio della madre lascia intendere che le tensioni familiari non fossero poi un segreto. E di sicuro il comportamento di Diletta non depone a suo favore. La cinquantunenne sarebbe sparita con la sua Panda rossa proprio mentre la sorella Chiara scopriva il cadavere della mamma e il padre in fin di vita.
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Verso le 13.30 la donna si è presentata alla reception dell’albergo Cubamia a Romano d’Ezzelino. «Sembrava tranquilla - spiega il gestore Zeno Modenese - è arrivata qui vestita con un piumino lungo, aveva delle borse in mano (si era fermata in un supermercato a fare la spesa, ndr) e ha chiesto di potersi fermare due notti, mi ha dato il documento ed è salita in camera. Poi sono arrivati i carabinieri: hanno riconosciuto l’auto in cortile». Intanto sui siti rimbalzava la notizia della madre morta e il padre in fin di vita. E questa è una delle tante cose che Diletta che è stata chiamata a spiegare al magistrato nel lungo interrogatorio.