Estratto dell'articolo di Rosario Di Raimondo, Sandro De Riccardis per “la Repubblica”
DANIELA SANTANCHE IN COSTUME
Rischia una nuova accusa Daniela Santanché. La Procura di Milano indaga ufficialmente per truffa aggravata ai danni dello Stato: un fascicolo al momento senza indagati, che potrebbe però aprire un altro fronte giudiziario per la ministra del Turismo, mentre domani in Senato si discuterà una mozione di sfiducia del Movimento 5 Stelle nei suoi confronti.
La vicenda nasce dalla testimonianza di Federica Bottiglione, ex manager di Visibilia – il gruppo fondato dalla senatrice di FdI – che ha raccontato di aver continuato a lavorare durante il periodo Covid nonostante percepisse i contributi dell’Inps perché in cassa integrazione a zero ore. Oltre a cercare riscontri, i pm e la Guardia di finanza dovranno capire se questo sistema riguardava anche gli altri dipendenti, una ventina in tutto.
federica bottiglione - inchiesta report su visibilia
A giugno l’ex dirigente è stata sentita dagli inquirenti e ha prodotto corposa documentazione a sostegno del suo racconto. E le sue parole hanno spinto la pm Maria Giuseppina Gravina e il procuratore aggiunto Laura Pedio ad aprire un altro fascicolo sulla galassia Visibilia. Intervistata da Report , Bottiglione aveva raccontato: «Non sapevo di essere in cassa integrazione a zero ore, non mi è stato comunicato». L’ex dipendente ha detto di aver continuato a lavorare e il suo stipendio, che teoricamente doveva essere più basso proprio per via della “cassa”, rimaneva uguale grazie a dei rimborsi spese chilometrici versati dall’azienda, che andavano a compensare le minori entrate. La ministra, durante la sua relazione in Parlamento, aveva invece escluso che la dipendente avesse messo piede in azienda durante il periodo incriminato, cioè da marzo 2020 a novembre 2021.
DANIELA SANTANCHE MOSTRA IL DITO MEDIO
Il fascicolo è collegato all’indagine per falso in bilancio e bancarotta che vede indagate sei persone, tra cui Santanchè, la sorella e il compagno Dimitri Kunz d’Asburgo. Agli atti è finita pure vicenda della villa in Versilia acquistata per 2,45 milioni da Laura De Cicco, moglie di Ignazio La Russa, e dal compagno di Santanché, e rivenduta dopo quasi un’ora all’imprenditore A. R. per un milione in più. In generale, la ministra del Turismo è impegnata a difendersi su più fronti: penale, civile e fallimentare. Per quest’ultimo, le prossime settimane saranno decisive per capire se la senatrice e gli altri indagati riusciranno ad allontanare lo spettro del reato di bancarotta.
daniela santanche all assemblea generale di confagricoltura 4
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