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    LA FAVOLA DAL FINALE TRAGICO - NEL DISASTRO AEREO IN COLOMBIA SI SPEZZA IL SOGNO DELLA SQUADRA BRASILIANA CHAPECOENSE, FINALISTA DELLA “COPA SUDAMERICANA”, I RIVALI DELL'ATLETICO NACIONAL CHIEDONO: " LA COPPA VADA A LORO" - FRA LE VITTIME ANCHE UN CALCIATORE PASSATO IN ITALIA, FILIPE MACHADO, CHE GIOCÒ NELLA SALERNITANA


     
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    Da “gazzetta.it”

    Non solo i messaggi di solidarietà da tutto il mondo dello sport, ma anche una iniziativa lodevole da quelli che dovevano essere i rivali nella finale di Copa Sudamericana di domani. I colombiani dell'Atletico Nacional avrebbero infatti chiesto alla Conmebol di assegnare la coppa alla Chapecoense: una decisione confermata informalmente e avvallata dalla dirigenza e dall'intera rosa della squadra.

     

    ALLA MEMORIA — L'Atletico Nacional stava inseguendo una clamorosa doppietta in questo 2016, dopo essersi laureato campione della Libertadores: poteva infatti vincere entrambe le coppe in una stagione.

     

    A differenza di quanto succede in Europa, infatti, in Sudamerica le squadre che partecipano alla "Champions" locale possono, se qualificate, partecipare anche al competizione corrispondente alla nostra "Europa League". La doppietta, ad esempio, riuscì al River Plate nel 2015. Di fronte alla tragedia, però, record, trofei e titoli sportivi passano in secondo piano: ecco quindi il nobile gesto del club colombiano: una coppa alla memoria della "favola Chape".

     

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    2. CHAPECOENSE, FAVOLA DAL FINALE TRAGICO. CHI SONO LE VITTIME E I SOPRAVVISSUTI

    Valerio Clari per gazzetta.it

     

    Mai una favola aveva avuto un finale tanto tragico. La Chapecoense in queste ultime settimane era stata protagonista di varie feste. La prima per il raggiungimento della prima finale della propria storia. L'ultima, solo ieri, da spettatori: erano i rivali del Palmeiras quando il club di San Paolo ha vinto il titolo brasiliano.

     

    LA FAVOLA — La "Chape", come viene comunemente chiamata, è un club giovane, nato nel 1973. E' la formazione della città di Chapeco, un polo industriale da 200mila abitanti dello stato di Santa Catarina, nel sud del Paese. Solo nel 2009 giocava nella serie D brasiliana, dopo una crisi seguita a primi anni di gloria, fra gli anni 90 e il 2000. Un'ascesa verticale e continua lo ha portato nella prima divisione brasiliana nel 2014, nel 2015 la prima partecipazione internazionale. La prima qualificazione in Sudamericana arrivò con un buon piazzamento in Coppa del Brasile, la corsa internazionale si fermò ai quarti contro il River Plate, che avrebbe vinto la competizione.

     

    Quella che avrebbe dovuto giocare domani era sicuramente la gara più importante della propria storia: si era guadagnata l'accesso alla finale della Sudamericana (corrispondente della nostra Europa League), con l'eliminazione in semifinale degli argentini del San Lorenzo (1-1 in trasferta, 0-0 in casa). Prima aveva eliminato negli ottavi un'altra argentina, l'Independiente di Gabi Milito, grazie a un rigore parato da Danilo, morto in clinica; nei quarti aveva invece fatto fuori lo Junior colombiano, con 3-0 casalingo che ribaltava la sconfitta dell'andata.

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    LE VITTIME — Non ci sono vere star, nella rosa della Chape: la squadra era stata costruita a basso costo, la forza era il collettivo. I giocatori più noti erano l’attaccante Bruno Rangel, di ritorno da un’esperienza in Qatar, il terzino Dener, il mediano Gil, oltre al centrocampista Cleber Santana, che nella stagione 2009-2010 giocò nell'Atletico Madrid. Il portiere Danilo era stato fra i "recuperati", ma portato in ospedale, è morto per la gravità delle ferite rimediate.

     

    Fra le vittime anche un giocatore passato in Italia: si tratta di Filipe Machado, difensore, 7 presenze con la Salernitana nel campionato di serie B 2009-2010: aveva 32 anni. L’allenatore era Caio Junior, 51 anni, una lunga esperienza in panchina, anche in piazze nobili come Flamengo, Palmeiras, Botafogo.

     

    I SOPRAVVISSUTI — I sopravvissuti allo schianto al momento sono tre: il terzino sinistro Alan Ruschel, 27 anni, il difensore Helio Zampier Neto (31) e il secondo portiere Jackson Follman (24). Oltre a loro, in nove della rosa non era partiti perché non convocati: sono Nemen, Demerson, Boeck, Andrei, Hyoran, Winck Martinuccio, Moises e Nivaldo.

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    Il più noto è Alejandro Martinuccio, passato anche dal Villarreal ("L'infortunio mi ha salvato la vita" ha detto), ma fra loro anche Claudio Winck, difensore che arrivò in prestito per nove mesi al Verona, dal luglio 2015 a marzo, esordendo e segnando un gol in Coppa Italia. Fra i "miracolati" c'è Matheus Saroli, figlio del d.t. del club, che sarebbe dovuto essere sul volo ma non è partito da San Paolo perché aveva dimenticato il passaporto.

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