F 16 nato
Un F-16 della Nato ha tentato di avvicinare l'aereo sui cui volava il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu nei cieli sopra le acque internazionali, e quindi neutrali, del mar Baltico. Lo riporta Ria Novosti. Ma un caccia russo Su-27 è intervenuto e si è interposto fra l'aereo su cui volava il ministro e il jet della Nato. Secondo quanto riporta la Tass, il caccia russo avrebbe "mostrato gli armamenti" e a quel punto il jet Nato si è ritirato. Shoigu era diretto a Kaliningrad, l'enclave russa, per una riunione ed era accompagnato da una scorta di Su-27.
Serghei Shoigu
Atterrato a Kaliningrad, il ministro Shoigu ha dichiarato che la situazione vicino al confine ovest della Russia "tende a peggiorare" e che ciò "è dovuto alla crescente attività militare degli Stati membri della Nato in Europa orientale. La Nato - ha continuato Shoigu - sta aumentando la sua presenza militare nei Paesi baltici. Le infrastrutture dei loro porti marittimi, degli aerodromi e di altre strutture militari si stanno sviluppando".
Su 27 russo
Sono giorni di tensione nei cieli, sia nel mar Baltico che in Siria. Ieri il ministero della Difesa russo ha fatto sapere di avere intercettato due aerei di ricognizione americani, in prossimità di un jet russo Su-27 sul mar Baltico. Per Mosca uno dei velivoli Usa aveva tentato di avvicinarsi ai caccia di Mosca compiendo una "virata provocatoria".
In Siria, invece, domenica un jet siriano è stato abbattuto dalle forze statunitensi nella provincia di Raqqa. Le forze armate americane hanno spiegato che l'aereo siriano aveva sganciato alcune bombe vicino ai combattenti delle Forze democratiche siriane (Sdf), impegnate contro lo Stato islamico.
convoglio misto curdo americano raqqa
L'episodio ha provocato una crisi tra la coalizione internazionale a guida americana e Mosca, che appoggia l'esercito siriano nella battaglia per la liberazione di Raqqa. Mosca ha annunciato la sospensione dell'intesa per la prevenzione degli incidenti e sulla sicurezza dei voli militari in Siria, aggiungendo che "qualunque oggetto aereo, inclusi i jet e i droni della coalizione internazionale, identificato a ovest dell'Eufrate sarà seguito dai mezzi antiaerei russi" come potenziale bersaglio.