zingaretti di maio
Marco Antonellis per Dagospia
Dite a Mattarella che il Pd è nel panico più totale; l'incontro Zingaretti-Di Maio di ieri sera in casa di Vincenzo Spadafora sarebbe dovuto rimanere segreto ma una manina molto bene informata ha fatto uscire la notizia. Il Pd preso in totale contropiede non ha potuto fare altro che vergare il seguente didascalico comunicato:
''Un primo incontro tra Zingaretti e Di Maio durato circa un’ora. Al centro del colloquio, molto cordiale, Di Maio ha riproposto un nuovo incarico a Conte come Presidente del Consiglio.
Zingaretti ha ribadito la necessità un Governo di Svolta, non per una questione personale, ma per rimarcare una necessaria discontinuità''.
Il confronto continuerà nelle prossime ore. Altri punti non sono stati affrontati.
FOTOMONTAGGIO – LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI
La verità è che, al di là di quello che si dice nel comunicato, la trattativa è in fase di stallo e, a quanto apprende Dagospia, per il momento non sono stati fissati altri faccia a faccia tra i due leader.
CONTE PREMIER OPPURE SALTA TUTTO
Ilario Lombardo per la Stampa
O Conte premier o il voto. Anche se Luigi Di Maio è tentato di soffiare sulla cenere del forno della Lega per riaccendere il fuoco e bruciare ogni previsione. La cena si è tenuta in una casa privata a Roma. Da una parte del tavolo il capo politico del M5S.
Dall' altra, il segretario del Pd, Zingaretti. Entrambi sanno che bisogna fare in fretta. E hanno ragioni che li spingerebbero verso il sabotaggio dell' accordo. Tre condizioni pone Di Maio. Il taglio dei parlamentari che i 5 Stelle vogliono sia calendarizzato e votato a settembre, la convergenza su tutti gli altri punti del decalogo annunciato al Quirinale a partire da una legge sul conflitto di interessi e la riconferma di Conte a Palazzo Chigi.
salvini conte
Ma è una soltanto, alla fine, quella su cui si concentra la cena: il bis del premier dimissionario. «Vorrei una risposta entro 24 ore» dice Di Maio. L' ultimatum però si smorza durante l' incontro durato un' ora e il confronto viene aggiornato.
Il grillino spiega a Zingaretti che non gli piace partecipare al gioco della torre. «Il fatto che vogliate farci scegliere tra me o lui non esiste». Non c' è alternativa a Conte, dice, ben sapendo che è l' unica richiesta che risulta indigeribile al leader Dem ma non a tutti gli altri big del Pd. «Noi abbiamo notizie che i renziani ci starebbero». Ormai nell' orgia di tatticismo esasperato ogni cosa può contenere il suo contrario.
salvini conte
Ogni dichiarazione svela uno, due, tre livelli di negoziato, che fanno montare i sospetti e rendono indecifrabile il quadro. Perché nel caos del primo dei 5 giorni di trattativa che ha lasciato ai partiti il presidente Mattarella, il sospetto che viene al Pd è che in realtà il grillino stia cercando di farsi dire no per ricongiungersi alla Lega, sapendo che Conte non accetterebbe mai di tornare a guidare i gialloverdi. Il premier sarebbe out e Di Maio potrebbe giocarsi le sue chance, scaricando l' avvocato quasi senza lasciare le sue impronte.
DI MAIO SALVINI CONTE
E' l' occasione irrinunciabile che gli ha offerto Salvini e che fa gola a un pezzo di 5S già nostalgico dei leghisti. In realtà, durante il colloquio con Zingaretti, Di Maio avrebbe assicurato che non tornerà da Salvini ma i dem non si fidano, pensano che la trattativa parallela sia nel pieno e hanno ricevuto notizia che il Carroccio si aspetta una risposta entro lunedì alle 10.
LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI
«Non sto bluffando» continua a dire Salvini a chi gli riporta i timori dei 5 Stelle che in realtà li stia attirando a sé per poi far saltare il banco e costringere il Capo dello Stato a mandare tutti alle urne. Quel che è certo è che il ministro dell' Interno sta cercando un contatto con Di Maio e gli avrebbe già inviato un messaggio whatsapp per vedersi.
Sembra essere tornati al marzo 2018, quando i grillini avevano davvero di fronte due strade. Ora è passato un anno, Di Maio e Salvini che allora non si conoscevano hanno fatto in tempo a stimarsi e a deteriorare il rapporto di fiducia. Eppure c' è chi alle sirene della Lega non rinuncia.
VIGNETTA BENNY - DI MAIO E ZINGARETTI
Come anche all' altro scenario: il voto. Di Battista, vede il duplice corteggiamento al M5S, e chiede di alzare la posta al massimo, convinto che se si tornasse a elezioni ci sarebbero voti a valanga per il Movimento. «Se invece andiamo col Pd scendiamo al 5%», dice a Di Maio dopo una giornata passata a leggere i commenti sui social. Ma la sua uscita fa inferocire i gruppi parlamentari compatti a sostegno del governo giallorosso. I capigruppo rimangono stupiti: perché hanno sentito con le loro orecchie quando Di Battista ha dato un sì condizionato al Pd nelle villa toscana di Grillo. Ha cambiato idea su Facebook, sostengono. Luigi Gallo lo silura: «Irresponsabile, vuole far precipitare il Paese per farsi rieleggere». Le chat si infiammano: «Fatelo tacere, a che titolo parla?».
salvini di maio
I deputati e i senatori vogliono Conte. Ben sapendo che lui si sente scaricato da qualcuno nel M5S e che il Pd ha fatto circolare l' ipotesi di Enrico Giovannini in grado di mettere davvero in difficoltà i grillini. Nel 2018 era uno dei nomi della short list dei possibili ministri dell' Economia nel caso fosse andato in porto il governo con il Pd.
Poi arriva anche Grillo a complicare le cose e con un post sembra rimettere tutti in fila in difesa di Conte. E Conte vuol dire Pd, non Lega. Sempre che non valga il contrario.
Se Zingaretti dirà no, non ci sarà altro da fare. L' accordo verrà incenerito con un post sul blog già pronto, in cui verrà annunciata la volontà di tornare al voto.
luigi di maio nicola zingaretti