Carmelo Caruso per il Foglio - Estratti
ROMANO PRODI E ELLY SCHLEIN
Ci sono almeno due Romano Prodi, il federatore e lo sfederatore. Quello vero non è mai il primo. Il Prodi I, all’evento del Pd, ha dichiarato che Elly Schlein può “federare” la sinistra. Il secondo Prodi, sottovoce, dice invece che la segretaria, candidandosi alle Europee, rischia di “snaturare il Pd”, di accelerare “il semipresidenzialismo della Meloni” di “polarizzare tutto sulla sua persona come la premier”. Se Schlein crede di aver trovato in Prodi un grande amico o non conosce Prodi o ha pochi amici. Il padre del centrosinistra ritiene che il partito di Schlein sia un nuovo esperimento di partito personale.
ROMANO PRODI ELLY SCHLEIN
(...) Dopo che Meloni ha attaccato Schlein ad Atreju, accusandola di viltà, “di non avere il coraggio”, la segretaria chiede alla premier di duellare in televisione. In Francia si chiama l’esprit de l’escalier, in politica “occasione mancata”. Sin dall’inizio tra il Pd di Schlein e il vecchio Pd, la distanza è stata enorme, ma adesso sono davvero due. L’operazione Tiburtina, l’altro Pd, e in questo c’è pure Prodi, la definisce una “manifestazione da spaesati”. Enrico Letta se l’è presa con Renzi, almeno come spiegano i semiologi del partito. E’ salito sul palco e si è detto contento per “un primo motivo straordinario: vedo un cambio di linea, di immagine, la torre di Pisa e non la cupola del Brunelleschi”.
Oltre a Letta, Gentiloni, Prodi e Bindi, c’era un assente di peso, un irritato nuovo. E’ Walter Veltroni e ovviamente, grazie a questa defezione, entra a far parte, pure lui, come Gentiloni, del gruppo “Zero K”. E’ il gruppo dei possibili curatori fallimentari da scongelare nel caso di disgrazia.
elly schlein ai funerali della moglie di romano prodi flavia franzoni
E la disgrazia, anche per Prodi, potrebbe essere imminente. Secondo il Professore la segretaria sarà costretta a inseguire Meloni e nel farlo contribuirà ad avvalorare quanto pensa Meloni, ovvero che siamo entrati nel semipresidenzialismo di fatto. Senza accorgersene, sarà Schlein a tirare la volata al premierato.
Nessuno nel Pd ha ancora il coraggio di dirlo ma presto qualcuno forse inizierà (l’intervista di Marianna Madia, a Repubblica, a Lorenzo De Cicco, titolo “Mancava Renzi, lui è uno di noi”, è una spia): il primo anno di Schlein viene definito adesso, nel Pd, non il suo, come “renzismo incolore”, “una rottamazione a metà”. Sono tornati in pratica dove li ha lasciati Renzi, ma senza i voti del Renzi migliore.
romano prodi con elly schlein