Il divano dei giusti/1 - che vediamo stasera? su mubi abbiamo lo scombinato, ma ormai piuttosto raro

18 feb 2025 17:37

Marco Giusti per Dagospia

Che vediamo stasera? Speravo che su Amazon già avessero in cartellone “I ragazzi del Nickel - The Nickel Boys”, opera prima di RaMell Ross, tratto dal romanzo di Colson Whitehead, due nominations agli Oscar, ma importanti, miglior film e miglior sceneggiatura non originale. Ma dobbiamo aspettare fino al 27 febbraio. Non capisco perché nessuno lo distribuisca al cinema. Eppure era passato alla Festa di Roma… Inutile che vi dica che è un film stupendo, assolutamente da vedere.

amore e rabbia

Su Mubi abbiamo lo scombinato, ma ormai piuttosto raro “Amore e rabbia”, che in origine si chiamava “Vangelo 70”, film composto da cinque episodi tutti ispirati al Vangelo, uno diretto da Jean-Luc Godard, “L’amore” con Nino Castelnuovo e Christine Gueho, uno da Pier Paolo Pasolini, “La sequenza del fiore di carta”, il più noto, con Ninetto Davoli in bicicletta per Corso Vittorio, uno diretto da Carlo Lizzani, “L’indifferenza”, il più assurdo, con Tom Baker.

amore e rabbia

Uno di Bernardo Bertolucci, “L’agonia”, con Julian Beck, Judith Malina e ben tre critici, Giulio Cesare Castello, Fernaldo Di Giammatteo e Adriano Aprà, e uno di Marco Bellocchio, “Discutiamo discutiamo”, che nulla c’entrava con il Vangelo, ma venne girato per prendere il posto dell’episodio diretto da Valerio Zurlini sulla morte di Lumumba che venne gonfiato alla durata di un vero e proprio film e uscì come "Seduto alla sua destra".

amore e rabbia

Nel progetto del film doveva esserci anche una sorta di cornice con Pasolini e i registi che parlano, diretta da Maurizio Ponzi, qui anche assistente di Pasolini, che non si sa che fine abbia fatto. La cercai a lungo. Quando il film uscì, in ritardo e malamente, l'episodio di Godard sembrò un po’ incomprensibile, quello di Lizzani un film di genere, quello di Pasolini un corto meno bello di quelli con Totò, quello di Bertolucci piacque molto, e quello di Bellocchio, che lo girò assieme a Elda Tattoli, il più innovativo, con gli studenti che parlano. Si disse che uno dei ragazzi che discutono all'università fosse Michele Santoro. Glielo feci vedere a Stracult, ma non era lui.

The Shadow Strays

Occhio che su Netflix passa lo strepitoso action indonesiano “The Shadow Strays”, scritto, diretto e coreografato da un giovane maestro del genere, Timo Tjahjanto, già celebrato per “The Big Four”, “V/H/S 94”, “La notte su di noi”, con una giovanissima protagonista italo-indonesiana, Aurora Ribero, padre italiano mamma indonesiana, nei panni di 13, un'assassina di professione, che si scontra con tutto il mondo criminale e corrotto di Giacarta fino a scontrarsi coi suoi mentori. E’ una sorta di tarantinata-takashimikata di gran classe.

limonov – the ballad 3

Un po’ lungo, ma se vedete il primo quarto d’ora, con 13, vestita da ninja che elimina una massa incredibile di cattivi in Giappone, non riuscirete a mollare il film. Anche perché ci porta nei quartieri più tristi e disperati di Giacarta, dove 13 è cresciuta. Le altre assassine della Shadow sono Hana Malasan e Eva Celia Latjub. I cattivi sono troppi e fanno tutti una brutta fine. Timo Tjahjanto si inventa delle terribili morti per tutti loro. Violentino, direi. Occhio che su Sky avete già “Mufasa” di Barry Jenkins e “Limonov” di Kirill Serebrennikov, e su Amazon “Wicked” di Jon M. Chu e “La stanza accanto” di pedro Almodovar con Tilda Swinton e Julianne Moore.

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