DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO…
IL DIVANO DEI GIUSTI/2 – SORPRESA, STASERA IN CHIARO CI SONO PARECCHI BUONI FILM. A COMINCIARE DAL MITICO “NOVE SETTIMANE E MEZZO”, CHE CI FECE VEDERE COME SI FACEVA IL SESSO NEGLI ANNI ’80, “COLAZIONE DA TIFFANY” E “MARS ATTACKS!”, CAPOLAVORO FANTASCIENTIFICO GROTTESCO DI TIM BURTON CON JACK NICHOLSON IN DUE RUOLI, UN MILIARDARIO DI LAS VEGAS E UN FOLLE PRESIDENTE AMERICANO IDENTICO A DONALD TRUMP – NELLA NOTTE VORREI ASSOLUTAMENTE RECUPERARE “IL CLUB DEGLI INTRIGHI”. IL FILM ERA SCOMPARSO SIA ONLINE CHE IN VHS CHE IN DVD FINO A UN ANNO FA. QUINDI È UNA RARITÀ ASSOLUTA... - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
In chiaro che vediamo? Sorpresa. Stasera ci sono parecchi buoni film. A cominciare dal mitico “Nove settimane e ½” diretto da Adrian Lyne, sceneggiato da Elizabeth McNeill, Patricia Louisianna Knop, Zalman King con Mickey Rourke, Kim Basinger, Christine Baranski, Rai Movie alle 21, 10. Finalmente ci fece vedere come si faceva il sesso negli anni ’80. Lanciò Rorke e Basinger, lo spogliarello di lei venne replicato migliaia di volte da Alba Parietti, Valeria Marini e tutte le allegre ragazze della tv.
Vi do una cattiva notizia. Tanti dei nudi di Kim Basinger nel film erano della sua controfigura. Lo so, ci hanno ingannato. Inoltre il regista usava tattiche manipolative per scatenare i rapporti fra Kim Basinger e Mickey Rourke. Leggo che Kim Basinger possiede 14 ore (14 ore???) di girato e mai montato del suo personaggio.
Per Kim è il miglior film che ha fatto, ma si lamenta che quella che abbiamo visto non è la copia che voleva Adrian Lyne. Troppi tagli. Tratto dal memoir semi-autobiografico di Elisabeth McNeil. Devo dire che mi è venuta voglia di vederlo. Ma nell’edizione completa. Uffa…
audrey hepburn colazione da tiffany
Tv2000 alle 21, 10 propone un film da serata di pioggia prenatalizia, cioè “Colazione da Tiffany”, capolavoro di Blake Edwards con Audrey Hepburn, George Peppard, Mickey Rourke. La Hepburn, che ottenne il ruolo dopo il rifiuto di Marilyn Monore (su consiglio di Lee Strasberg), ebbe un compenso di 750 mila dollari, che oggi sarebbero 7, 4 milioni di dollari, la cifra più alta mai dato a un attore negli anni ’60.
Fu lei a chiedere alla produzione di sostituire il primo regista, che avrebbe dovuto essere John Frankenheimer. Solo allora arrivò Blake Edwards. Leggo che “Moon River”, la celebre canzone del film, rischiò di essere tolto a causa dei commenti negativi del pubblico a una preview. Fu Audrey Hepburn a insistere che si tenesse. Leggo che Tony Curtis, amico di Blake Edwards, avrebbe voluto il ruolo del protagonista, Paul, ma fu Mel Ferrer, allora marito della Hepburn a non volerlo.
Su Iris alle 21, 15 troviamo un grande western adulto scritto e diretto da Richard Brooks, “L’ultima caccia” con Robert Taylor, in versione cattiva, cacciatore di bufali e massacratore di indiani e Stewart Granger buono, innamorato della bellissima indiana Debra Paget, che prese il posto di Anne Bancroft, che si fece male cadendo da cavallo, Lloyd Nolan, che veniva da un anno e mezzo di “Ammutinamento del Caine” a teatro, grande successo, e il sempre favoloso Russ Tamblyn.
Leggo che durante la lavorazione coi bisonti, oltre a Anne Bancroft che cadde da cavallo e in qualche scena si potrebbe anche vedere da lontano, stava per lasciarci la pelle Stewart Granger, caricato da un bisonte che, all’ultimo secondo, cambiò strada. Granger, come il suo personaggio, era disgustato dalla caccia ai bisonti e dal fatto che Brooks insistesse sulle riprese degli animali scuoiati. Allora a noi sembrò, ricordo, un film contro la caccia e contro il razzismo. Taylor e Granger, che non erano proprio adatti ai loro ruoli e non piacevano affatto al regista, vennero imposti dalla MGM. Brooks avrebbe voluto Gregory Peck e Montgomery Clift.
Rai5 alle 21, 20 Rai Movie alle 21, 10 propone “Rio Lobo”, ultimo western e ultima regia di quello che è forse il più grande di tutti, Howard Hawks, sceneggiato da Leigh Brackett, che riscrisse il copione di Burton Wohl, con John Wayne, Jorge Rivero, Jennifer O'Neill, Chris Mitchum, Jack Elam, Susana Dosamantes. Quando Robert Mitchum andò a trovare il figlio, Christopher, sul set, Hawks gli chiese perché non riprendeva il ruolo che aveva nel loro western precedente, “El Dorado”. Perché mi sto ritirando, rispose.
E John Wayne disse: “Mitch si sta ritirando dal primo giorno che l’ho incontrato”. In realtà non era un film ricco e Hawks non si poteva permettere due star come Wayne e Mitchum. Prese Jorge Rivero, che era una star in Messico, ma non in America, e Jennifer O’Neill, che non funzionò. Pensava che si preoccupasse più dei suoi capelli che del personaggio che interpretava. Gli preferì Sherry Lansing, da lì a poco fece una incredibile carriera da presidente della Fox nel 1980 e da Ceo della Paramount nel 1992.
Cielo alle 21, 20 propone il primo “Venom” di Ruben Fleischer con Tom Hardy in doppio ruolo. Vediamo cosa ne scrissi. Ammazza sto Venom di Tom Hardy! E’ come un Gigino Di Maio che ha ingoiato Salvini, che ogni tanto sbotta, tira fuori la linguazza e magna qualche capoccia. Ma i due possono convivere ottimamente anche senza Conte. Ha una lingua più lunga di Valentina Nappi o di Emilio Fede dei bei tempi, malgrado il massacro della critica, domina la scena internazionale a mani basse e santifica Tom Hardy come superstar Marvel.
Insomma, questo Venom, diretto non benissimo da Ruben Fleischer (Zombieland, Gangster Squad), scritto proprio maluccio da Jeff Pinkler e Scott Risenberg, gli stessi dell’ultimo Jumanji, ma interpretato da una superstar come Tom Hardy nel doppio ruolo di Eddie Brock, il cronista d’assalto un po’ sfigato, e il suo ospite alieno Venom, ma anche lui è un po’ sfigato sul suo pianeta, spacca al botteghino. Anche se la storia non ha né capo né coda, e Ruben Fleischer non riesce nemmeno a montare al meglio le scene più banali dimostrando che i nostri dubbi su di lui erano più che giustificati quando uscì Gangster Squad. Ma Tom Hardy è Tom Hardy, su.
Rai 4 alle 21, 20 propone una tarantinata violenta per ultramachi di grande carattere anche se non per tutti i gusti, “Dragged Across Concrete”, diretto da S. Craig Zahler con Mel Gibson, Vince Vaughn, Tory Kittles, Michael Jai White, Thomas Kretschmann. In fondo è un film di poliziotti alla Arma letale girato ai tempi di Charlottsville.
Accompagnati da battute tipo "La politica è fastidiosa come i cellulari" o "Essere accusati di razzismo oggi è come essere accusati di comunismo negli anni 50" seguiamo la deriva un filo criminale di una coppia di poliziotti, Vince Vaughn e Mel Gibson, dopo essere stati sospesi dal servizio perché un video li accusa di aver esagerato con le botte a un messicano pieno di coca. Hanno menato, sì, Anche parecchio.
Decidono così di rubare ai ladri e si ritrovano invischiati in una clamorosa e sanguinosa rapina che si porterà avanti una terribile scia di sangue. Nella stessa rapina finiscono anche due sprovveduti banditelli neri che fanno un po' da equilibrio narrativo per ricomporre una sorta di omaggio alla saga di Arma letale. Troppo lungo, con concessioni splatter non sempre giustificate, con detour interni non necessari, il film ha molte buone trovate, ma alla fine siamo dalla parte della cazzatona per cinefili con tanto di cammei dell’appena scomparso Udo Kier, Don Johnson, Jennifer Carpenter e strizzatine d'occhio.
Aggiungo all’elenco di buoni film anche quella meraviglia che è “Mars Attacks!”, capolavoro fantascientifico grottesco di Tim Burton nel momento della sua massima forma, con Jack Nicholson in due ruoli, un miliardario di Las Vegas e un folle presidente americano identico a Donald Trump, Glenn Close come odiosa First Lady, Annette Bening svalvolata new age sposata a Nicholson riccone texano, Pierce Brosnan, Natalie Portman, Lisa Marie come aliena che ruba la scena a tutti nella camera segreta del Presidente Kennedy, Danny De Vito, Jim Brown, Pam Grier e una grande apparizione di Tom Jones, Canale 27 alle 21, 15.
Alternative? Cine 34 alle 21 propone “Se mi lasci non vale” diretto da Vincenzo Salemme con Vincenzo Salemme, Carlo Buccirosso, Paolo Calabresi, Serena Autieri, Tosca D'Aquino. Canale 20 alle 21, 10 passa “Big Game – Caccia al presidente”, diretto dal finlanese Jalmari Helander con Samuel L. Jackson, Onni Tommila, Felicity Huffman, Victor Garber, Ted Levine, dove il presidente americano, nero, si ritrova al centro di una partita di caccia di cattivi nelle foreste finlandesi. Lo salva un ragazzino. Uno di quei film che uno si vede in streaming sdraiato sul divano.
come farsi lasciare in 10 giorni
La7Cinema alle 21, 15 propone “Baby Birba – Un giorno di libertà” diretto da Patrick Read Johnson con Adam Robert Warton, Jacob Joseph Warton, Joe Mantegna, Lara Flynn Boyle. Dubito di averlo visto. Passiamo alla seconda serata con la commedia “Come farsi lasciare in dieci giorni” di Donald Petrie con Kate Hudson, Matthew McConaughey, Adam Goldberg, Kathryn Hahn, Bebe Neuwirth.
Rai5 alle 23, 05 passa un film di Matteo Garrone che non ebbe il successo che forse meritava, “Primo amore” con Michela Cescon, Vitaliano Trevisan, tutto girato a Vicenza, ispirato alla vera storia del maniaco che adorava solo le ragazze magrissime, quasi anoressiche. Grande recitazione di Michela Cescon, allora ignota, e dello scrittore Vitaliano Trevisan, che non aveva mai fatto cinema. Ricordo che non mi convinse del tutto. Non partiva mai. Proprio per questo va rivisto. Era un film sgradevole, che non doveva acchiapparti mai.
sonia bergamasco gianmarco tognazzi massimo ghini i cassamortari
Cine 34 alle 23, 10 passa il primo e miglior film della serie “I cassamortari”, diretto da Claudio Amendola, scritto con la (allora) moglie Francesca Neri con lo stesso Claudio Amendola, Sonia Bergamasco, Alessandro Sperduti, Massimo Ghini. In piena pandemia, con quel titolo, non uscì certo in sala, ma direttamente su Amazon.
Il pubblico italiano, si sa, detesta da sempre le dark comedy o l’umorismo nero, figurarsi un intero film costruito tutto su una famiglia di cassamortari romani, i Fratelli Pasti, dove si gioisce per “ ’na carambola sul raccordo, ’na carneficina”.
Amendola cerca di renderceli simpatici grazie a un cast di attori popolari, Massimo Ghini come l’avidissimo e tirchissimo fratello maggiore Marco (“Il bello di questo lavoro è il contante”), Lucia Ocone come la sorella Maria, che ha il vizietto di essersi scopata 118 vedovi inconsolabili, Gian Marco Tognazzi come fratello Matteo, quello che parla solo coi morti e non coi vivi, e Alessandro Sperduti come il fratello più giovane e meno avido, molto legato alla mamma, una Giuliana Lojodice molto in forma.
gianmarco tognazzi i cassamortari
Mettiamoci anche, nella sequenza pre-titoli, il patriarca Giuseppe, interpretato da un romanissimo Edoardo Leo come padre della dinastia dei cassamortari, che nella Roma di oggi si scontrano coi Taffo, quelli che si sono inventati le pubblicità con le bare allegre. Proprio per colpa dell’avidità del padre, che ha sempre seguito il motto “Quando la gente muore solo in pochi ci guadagnano”, i quattro fratelli orfani di padre, ma con una madre ben presente, scoprono che le finanze allegre dell’azienda sono un bel problema e per salvarsi dovranno accettare lavori imbarazzanti. C’è anche un sequel, molto meno riuscito.
Su Iris alle 23, 25 trovate “Mezzo dollaro d’argento” diretto da Paul Landres con Russ Tamblyn, Kieron Moore, James Philbrook, Fernando Rey. Tra i primi western americani girati in Spagna, ma anche l’ultimo film della Metro in Cinemascope... Dirige Paul Landres, noto per il rock and roll movie Go, Johnny, Go!. Russ Tamblyn, nome di culto ancora oggi, è il figlio del pistolero che giura vendetta sull’uomo che pensa abbia ucciso sua madre, un pistolero chiamato James Ace, cioè James Philbrook. Ferito, trova assistenza e amore da una bella ragazza messicana, Maria Granada, figlia del ricco Don Pedro, Fernando Rey.
Lei cerca di convincerlo a restare, ma lui torna ai suoi piani iniziali. Trova il pistolero e scopre che è in realtà suo padre. Non si sparano, fortunatamente, ma uniscono le proprie forze per dare una mano a Don Pedro contra il bandito Morales, l’eternamente cattivo Aldo Sambrell. Non male, con grande foto di Manuel Berenguer.
i molti santi del new jersey 4
Su Rai4 alle 0, 35 passa “I molti santi del New Jersey”, prequel dei Sopranos, diretta da Alan Taylor con Michael Gandolfini, figlio del compianto James, Alessandro Nivola, Vera Farmiga, Leslie Odom Jr., Jon Bernthal. Rai Movie alle 0, 35 propone il polar “Police” di Anne Fontaine con Virginie Efira, Omar Sy, Grégory Gadebois, Payman Maadi, Aurore Broutin. Faceva ridere, lo riconosco, “Il barbiere di Rio”, commedia costruita su Abatantuono e i suoi amici da Giovanni Veronesi con, ovviamente, Diego Abatantuono, ma anche Rocco Papaleo, Zuleika Dos Santos, Irene Grandi.
La7Cinema all’1, 15 passa la commedia “10 cose che odio di te” di Gil Junger con lo sfortunato e bellissimo Heath Ledger, Julia Stiles, Joseph Gordon-Levitt, Larisa Oleynik. Iris all’1, 20 passa un film che mi persi nel lontano 1968 e per questo vorrei assolutamente recuperare, “Il club degli intrighi”, diretto da Ron Winston con Robert Wagner, Anjanette Comer, Jill St. John, Guy Stockwell, Gene Hackman, James Farentino, storia di un playboy che gioca a golf.
Leggo che il film era scomparso sia on line che in vhs che in dvd fino a un anno fa. Quindi è una rarità assoluta. Chiudo alla grande con un capolavoro comico come “Farfallon” di Riccardo Pazzaglia con Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Mario Carotenuto, Fiorenzo Fiorentini, Gina Rovere. Cine 34 alle 3. Di fatto l’ultima grande film di Franco e Ciccio.
“Il limite di Pazzaglia”, ha detto Ciccio, “è che prende troppo seriamente il cinema per come è concepito in Italia. Lo chiamò Franco a dirigerci in Farfallon ma per la sua mentalità scoppiarono dissidi con la produzione che vedeva lievitare i costi”. E Franco: “Io lo feci chiamare per fare la regia di Farfallon, una parodia di Papillon. Solo che anche lì tentò di farlo con questa sua benedetta serietà, e nacquero dei dissensi con la produzione perché il film sarebbe venuto a costare di più”.
Resta il fatto che con lui Franco e Ciccio danno il meglio e il film ha una resa di gran lungo superiore ai loro ultimi prodotti medi. Purtroppo è anche l’ultimo film che girerà con loro. Di lì a poco, inoltre, Pazzaglia non girerà più nulla per molti anni e Franco e Ciccio non gireranno più nulla in coppia da protagonisti.
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l ultima caccia
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