DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Finalmente Rai Due in prima serata, alle 21, programma un buon film, inoltre inedito da noi, mai passato su nessuna piattaforma, “Quello che tu non vedi” (il titolo originale era “Words on Bathroom Walls”) diretto da Thor Freudenthal con Charlie Plummer, AnnaSophia Robb, Taylor Russell, Walton Goggins, Andy Garcia , dramma teen di un ragazzo con malattie mentali che cerca di farsi un’altra vita in un’altra scuola con l’aiuto di una bella ragazza, la Taylor Russell di “Bones and All” di Guadagnino, in giuria a Venezia quest’anno a Orizzonti. Il film ha ottime critiche.
Cine 34 alle 21 ripresenta un celebre poliziottesco come “Roma violenta” diretto da Franco Martinelli cioè Marino Girolami con Maurizio Merli, che usciva dal Garibaldi televisivo, Richard Conte, Silvano Tranquilli, Ray Lovelock. Tv8 alle 21 propone un classicone come “Trappola in alto mare” di Andrew Davis con Tommy Lee Jones, Steven Seagal, Erika Eleniak, Gary Busey. E’ uno dei pochi film vedibili di Steven Seagal.
Su Canale 20 alle 21, 05 un’ottima occasione per rivedere il “King Kong” di Peter Jackson, appena uscito dalla trilogia de Il signore degli anelli, con Naomi Watts, forse un po’ sosfisticata come la bionda preda dello scimmione, Jack Black, Adrien Brody, Jamie Bell, Kyle Chandler, Thomas Kretschmann e Andy Serkis che dà vita a King Kong. Visivamente bellissimo. Leggo che l’urlo di King Kon g è quello di un leone rovesciato (l’urlo, non il leone…). Bryan Singer diresse per due giorni la scena dello scimmione contro il Tirannosauro con tre dita a mano.
Serkis studiò i gorilla molto da vicino e divenne amico di una gorilla chiamata Zaira. Peter Jackson , che doveva fare il film prima della Trilogia, dopo il successo dei suoi tre film venne pagato la bellezza di 20 milioni di dollari. Il film è ambientato nel 1933, l’anno di lavorazione del primo mitico King Kong con Fay Wray. Occhio che dura tre ore e qualcosa. Canale 27 alle 21, 10 propone “Sua maestà viene da Las Vegas” commedia di David S. Ward con John Goodman, Peter O'Toole, John Hurt, Camille Coduri, Joely Richardson.
E’ la prima volta che vediamo John Goodman, inoltre nel buffo ruolo di un americano che diventa casualmente re d’Inghilterra. In realtà il film era stato pensato per Bill Murray. Si era pensato anche a John Candy, al tempo più popolare. Del resto fu l’unica volta che Jphn Goodman, grande caratterista fece il caratterista. Il cast inglese attorno a lui è strepitoso, da Peter O’Toole a John Hurt.
La5 alle 21, 10 passa il raro “Caro Evan Ansen” tratto dal premiatissimo musical di quattro anni fa a Brodway di Justin Paul & Benj Pasek, gli stessi autori delle canzoni di “La La Land”, diretto dallo Stephen Chbosky di “Noi siamo infinito” e di “Wonder”, una sorta di Moccia acculturato, e interpretato da due degli stessi attori della commedia, Ben Platt come lo sfigato ragazzotto timido Evan Hansen e Colton Ray come il ragazzo problematico e suicida Connor Murphy. Adoro i musical, di solito detestati dal pubblico italiano, e mi erano piaciuti sia ”Wonder” che “Noi siamo infinito”. Qui, purtroppo, non c’è quasi niente che funzioni e di melensaggine ce ne è un filo troppa.
Il protagonista, ormai ventottenne, malgrado la faccia un po’ alla Pierino coi riccioletti e lo zainetto, non è più credibile come diciottenne, e Colton Ray ha solo la fortuna che si vede meno. Le mamme dei due ragazzi, Julianne Moore, nel ruolo di una infermiera che non c’è mai a casa e lavora sodo per permettere il college al figlio, e Amy Adams, come mamma del ragazzo suicida che cerca di aggrapparsi a ogni cosa per non perdere del tutto il figlio, sono brave, ma un po’ lacrimose, soprattutto la Adams.
E la storia, ultra-politicamente corretta, con il ragazzo timido e povero che, per una serie di equivoci, si fa passare come il migliore e unico amico del ragazzo ricco e suicida e sfonda su Instagram, non si rafforza con l’arrivo delle canzoni, ma si allarga un po’ stancamente. Quando, ormai, siamo abituati ai ragazzi fluidi di “Euphoria”, a Zendaya e a Hungter Schafer, a temi forti di identità sessuale. Rai Movie alle 21, 10 mette d’accordo tutti col bellissimo “Sicario”, grande thriller poliziesco di confine diretto da Denis Villeneuve con Emily Blunt, Josh Brolin, Benicio Del Toro, Jon Bernthal, Jeffrey Donovan.
Cielo alle 21, 15 propone l’horror asiatico a episodi asiatico “Three… Extremes” diretto da Fruit Chan, Takashi Miike, Chan-wook Park con Bai Ling, Pauline Lau, Tony Leung Ka Fai, Meme Tian, Miriam Yeung Chin Wah. Le storie sono abbastanza originali. Cielo alle 21, 20 passa “Star Trek beyond” diretto da Justin Lin mcon Chris Pine, Anton Yelchin, Zachary Quinto, Karl Urban, Zoë Saldana, John Cho. Quando il terribile Krall mette piede nella USS Enterprises alla ricerca di una macchinetta di guerra aliena alla quale lo stesso capitan Kirk aveva dato poca importanza, Star Trek Beyond, tredicesimo film della saga a 50 anni dall’inizio della serie, diretto con mano veloce da Justin Lin, prende un po’ di corpo e si libera dalla sua principale ossessione.
Quella, cioè, di dover cercare di non tradire il suo essere Star Trek, coi suoi personaggi stereotipati e le loro uniformi, e quella di doversi comunque liberare da tutto lo startrekkume che si trascina dietro, fan compresi. Non è facile muoversi su questo terreno. Come non è facile muoversi con l’ombra dei veri Spock e Kirk sul collo. Mettiamoci anche che durante la lavorazione è morto Leonard Nomoy, cioè il vero Spock, e così il giovane Spock, Zachary Quinto, mette in scena il rituale della perdita del padre per tutti fan. Allo stesso tempo è morto, in un incidente stradale, anche il giovane Anton Yelchin che interpreta Checkov junior. E infatti a lui e a Nimoy è dedicato il film.
Mettiamoci pure che J.J.Abrams, regista del film precedente, il riuscitissimo Star Trek Into Darkness, è stato chiamato a dirigere il nuovo Star Wars. Quindi non avrebbe potuto dirigere questo film, che era già scritto dai suoi collaboratori, Roberto Orci, Patrick McKay e John D. Payne. Canale 5 alle 21 passa il sentimentalone “Sotto il sole di Amalfi” diretto da Martina Pastori con Ludovica Martino, Lorenzo Zurzolo, Isabella Ferrari, Nicolas Maupas, Luca Ward. Chissà com’è… Nel dub bio andate sul sicuro col giallone militare “la figlia del generale” diretto da Simon West con John Travolta, Madeleine Stowe, James Cromwell, Timothy Hutton, James Woods. Si vede, si vede.
Passiamo alla seconda serata con un filmone di Maurizio Merli, “Un poliziotto scomodo” diretto da Stelvio Massi con Maurizio Merli, Olga Karlatos, Massimo Serato. Tv8 alle 23 passa la version e cinematografica, di non grande successo, di una celebre serie tv , “A-Team”, diretto da Joe Carnahan con Bradley Cooper, Jessica Biel, Liam Neeson, Sharlto Copley, Patrick Wilson. Volgare ma divertente. Grande cast sprecato. La7D alle 23, 25 propone il biopic “Coco Chanel & Igor Stravinsky” di Jan Kounen con Mads Mikkelsen come Stravinsky e Anna Mouglalis come Coco Chanel. E poi Anatole Taubman, Yelena Morozova, Clara Guelblum. Così così.
Molto carino “Bronco Billy”, commedia diretta e interpretata da Clint Eastwood con Sondra Locke, Geoffrey Lewis, Scatman Crothers, Bill McKinney, ma anche Hank Worden, celebre caratterista fordiano e Dan Vadis, Ercole nei nostri peplum, Warner Tv alle 23, 30. Il film incassò cinque volte il suo budget. Scatman Crothers, che veniva da “Shining” di Stanley Kubrick, fece il suo monologo iniziale al primo ciak. Si mise a piangere, visto che Kubrick gli fece ripetere una scena 128 volte.
Rete 4 alle 23, 45 passa “Arma letale 2” di Richard Donner con Mel Gibson, Danny Glover, Joss Ackland, Patsy Kensit, Joe Pesci, Derrick O'Connor. La5 alle 23, 50 propone “prima di domani” di Ry Russo-Young con Zoey Deutch, Halston Sage, Logan Miller, Kian Lawley, Elena Kampouris, Diego Boneta, dove una teenager, morta in un incidente d’auto rivive il suo ultimo giorno riuscendo ogni volta a c apire diverse sfumature. Canale 5 alle 23, 55 propone “Com’è bello far l’amore”, commedia erotica di Fausto Brizzi che durante la lavorazione si intitolava “Sex in 3D”, con Fabio De Luigi, Claudia Gerini e Filippo Timi nel ruolo di una pornostar, Giorgia Wurth, Alessandro Sperduti.
Malgrado il film venisse sbandierato come grande commedia sexy, con tanto di set porno, dark room, e Filippo Timi come re dell’hard dal nome esplicativo di Max TwentyFive, e 25 sono proprio i centimetri dell’attrezzo, per aggirare divieti e censure, le mutande ahimé non se le toglie nessuno. Del resto sapevamo da tempo che la differenza fra un film d’autore con la Gerini e una commedia con la Gerini è che nel film d’autore la Gerini le mutande se le toglie, nella commedia no. Per fortuna qualche battuta buona c’è.
Come un “Tu sei molto stressato… Vuoi pompino?”, detta dalla pornostar Vanessa, cioè Giorgia Wurth, a Fabio De Luigi, sposato da vent’anni con la Gerini, che ha avuto la sciagurata idea di invitare a casa sua il vecchio amico di lei, cioè Max-Timi senza sapere della sua professione di artista dell’hard. E’ notevole anche il record dichiarato da Timi di orgasmi in auto sulla Roma-Firenze: “Tre orgasmi casello casello. Orte, Arezzo e Figline Valdarno!”. Si rimane nel mondo del porno con “Lovelace”, biopic su Linda Lovelace diretto da Rob Epstein e Jeffrey Friedman con Amanda Seyfried, James Franco, Juno Temple, Hank Azaria, Peter Sarsgaard, Wes Bentley, Cielo alle 0, 30. Non era male.
Cine 34 alle 0, 50 passa “Fantozzi va in Paradiso” di Neri Parenti con Paolo Villaggio, Milena Vukotic, Anna Mazzamauro, Gigi Reder. Molto riuscito “L’alba dei morti viventi” diretto da Zack Snyder con Sarah Polley, Ving Rhames, Jake Weber, Mekhi Phifer, Ty Burrell. E’ il film che lanciò Zack Snyder. Rai Due all’1, 45 propone “Gli sdraiati” diretto da Francesca Archibugi, tratto dal romanzo di Michele Serra con Claudio Bisio, Gaddo Bacchini, Cochi Ponzoni, Antonia Truppo, Gigio Alberti. No, i radical chic milanesi che fanno tv e i problemi coi loro figli fancazzisti del Liceo Manzoni che, giustamente, non li reggono, non sono la mia priorità.
Ora. E’ ovvio che sia una commedia superiore alla media rispetto a quelle che vediamo. E non è che stanno mettendo in scena un romanzo di Walter Veltroni, da Ciao a Quando. Cioè, non siamo nel ridicolo romano de sinistra. E è pure evidente che Francesca Archibugi offre alla trama del film una sorta di mappa di Milano assolutamente credibile, con tanto di spostamenti in bicicletta e a piedi dei suoi protagonisti.
E riconosciamo, infine, che le presenze di Cochi come Pinin, ex-suocero di Giorgio Selva, il personaggio interpretato da Bisio, e di Antonia Truppo, sua vecchia amante povera e meridionale nonché madre della bella ragazza che piace proprio a suo figlio Tito, Gaddo Bacchini, rendono il film qualcosa in più rispetto alle aspettative. Ma non riesco, purtroppo, a trovare nulla di realistico e di interessante in questa messa in scena del rapporto fra padri e figli della buona borghesia milanese cresciuta con Serra e Fazio aspettando la fine di Berlusconi e l’arrivo di Pisapia e Sala.
Per non parlare dei maldipancia che segnano i rapporti fra classi diverse nella nuova Milano. Temi che, in realtà, dovrebbero essere ancora forti e attuali, proprio negli anni del post-berlusconismo milanese. Ci sarebbe ancora il bruttissimo “Due sul pianerottolo” di Mario Amendola con Erminio Macario, Rita Pavone, Margherita Fumero, Gianni Agus, Rete 4 alle 3, 10. Vorrei sapere chi l’ha visto…
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Il curioso “The Startup – Accendi il tuo futuro” di Alessandro D'Alatri con Andrea Arcangeli, Paola Calliari, Matilde Gioli, Luca Di Giovanni, Matteo Leoni, altro film poco visto ma di pochi anni fa- Chiudo con il mezzo porno “pensione amore serVizio completo” di Luigi Russo con Christian Borromeo, Lory Del Santo quando ancora si chiamava Loredana, Marina D'Aunia, Clara Colosimo, Cine 34 alle 4, 05. Stracultissimo.
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