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    DIVENTA UN CASO POLITICO QUELLO DELLA SOLDATESSA USA UBRIACA CHE HA INVESTITO UN 15ENNE A PORDENONE – SOTTO ELEZIONI, I PARTITI FANNO FRONTE COMUNE NEL PROCLAMARE CHE LA MILITARE DELLA BASE USAF DI AVIANO JULIA BRAVO NON SARA' PROCESSATA NEL PROPRIO PAESE MA QUI DA NOI – DAL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA ASSICURANO: LA CESSIONE DI GIURISDIZIONE AGLI USA NON È AUTOMATICA – MA LA MEMORIA DEL CERMIS È ANCORA FRESCA…


     
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    Bruno Oliveti per “La Stampa”

     

    incidente Giovanni Zanier incidente Giovanni Zanier

    «La soldatessa Usa deve essere processata in Italia». La politica fa fronte comune sull'obiettivo di non lasciare che Julia Bravo, 20 anni, la militare della base Usaf di Aviano accusata di avere investito e tolto la vita al 15enne di Pordenone, possa essere giudicata nel proprio Paese.

     

    Dal ministero della giustizia italiano arriva in questo senso una sorta di rassicurazione: non vi è alcun automatismo - si è infatti appreso da fonti di via Arenula - ma nel caso di un'eventuale richiesta all'Italia di cessione di giurisdizione da parte degli Stati Uniti si procederebbe con un'istruttoria in cui si acquisiscono i pareri della procura generale e del ministero degli Esteri, con una valutazione del ministro della Giustizia anche alla luce degli interessi lesi dal reato e dal danno causato alle persone offese. Richiesta che allo stato comunque non è stata formulata.

     

    BARBARA SCANDELLA MAMMA DI GIOVANNI ZANIER BARBARA SCANDELLA MAMMA DI GIOVANNI ZANIER

    Le stesse fonti ricordano che ci sono precedenti di reati gravi in cui non c'è stata la cessione di giurisdizione in presenza di vittime italiane e precedenti di militari ubriachi al volante. La memoria del Cermis è ancora fresca, con la differenza però che all'epoca i militari erano in servizio.

    «Sono colpito dalla tragedia, ha ragione la madre, la soldatessa Usa sia processata in Italia. Se la ministra Cartabia rinunciasse all'azione penale sarebbe un'ingiustizia. Lo Stato ha il dovere di tutelare i cittadini». Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.

     

    giovanni zanier giovanni zanier

    «Aveva un tasso alcolico quattro volte superiore al limite di legge. Il trattato di Londra del 1951 stabilisce che lo Stato ospitante possa esercitare l'azione penale contro chi commette un crimine o rinunciarvi, ma si riferisce espressamente a reati avvenuti nell'esecuzione del servizio militare, che non è certo questo caso. Rinunciare all'esercizio dell'azione penale aggiungerebbe la frustrazione dell'ingiustizia allo strazio dei parenti e degli amici del giovane».

     

    «Anche da mamma di un ragazzo quindicenne - gli fa eco Vannia Gava, sottosegretario leghista alla Transizione ecologica - mi associo al dolore della famiglia di Giovanni e mi impegno a chiedere ai ministri della Giustizia e degli Esteri il massimo impegno perché questo omicidio stradale sia giudicato in Italia. È un dovere di tutti, questa volta veramente uniti, nei confronti del ragazzo, di sua mamma, della sua famiglia e di tutta la comunità del nostro territorio».

     

    BASE USA DI AVIANO BASE USA DI AVIANO

    Dello stesso parere Debora Serracchiani, capogruppo del Pd alla Camera: «Credo vada ascoltata e presa sul serio la richiesta di una madre che ha perso il figlio e che si debba perseguire ogni possibilità concreta perché in questi casi i militari Usa che commettono crimini in Italia, qui siano giudicati. Mi auguro che le stesse autorità statunitensi facciano le scelte più giuste. È difficile e per un genitore quasi intollerabile pensare che ci sia una sorta di corsia preferenziale per un militare che ha ucciso un ragazzo guidando in stato di ebbrezza».

     

    pordenone giovanni zanier travolto pordenone giovanni zanier travolto

    Ieri, intanto, la soldatessa texana - assistita dai legali Mariagrazia Formentini e Aldo Masserut - nel corso dell'udienza per la convalida dell'arresto si è avvalsa della facoltà di non rispondere al gip di Pordenone Monica Biasutti, cui ha però voluto rendere una dichiarazione spontanea: «Sono distrutta, mi dispiace per il dolore che ho provocato alla famiglia», ha detto.

     

    Confermata per lei la misura dei domiciliari avanzata dalla procura di Pordenone: era e resta nella base Usaf di Aviano. Domani alle 16 saranno celebrate le esequie di Giovanni Zanier.

    giovanni zanier giovanni zanier BASE USA DI AVIANO BASE USA DI AVIANO incidente Giovanni Zanier incidente Giovanni Zanier

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