ELISABETTA ANDREIS per il Corriere della Sera
angeli dell'emergenza
La chiamata, nell'emergenza più cupa, aveva scosso tutta l'Italia. Da Nord a Sud infermieri e operatori sanitari avevano risposto all'appello di Regione Lombardia per essere arruolati nel nuovo ospedale dedicato al Covid realizzato in Fiera di Milano.
A tutti gli assunti, dal primo giorno di servizio (7 aprile), è stato garantito l'alloggio spesato dalla Regione, in hotel. Era stato fatto firmare un foglio con la richiesta di mantenere quella condizione fino alla fine del contratto d'emergenza, fissato per quasi tutti al 31 luglio o, in qualche caso, al 30 settembre. Ed era stato dato a intendere fosse tutto a posto in quel senso. Venerdì scorso, però, la doccia fredda.
angeli dell'emergenza
Una ventina di infermieri, più gli operatori socio sanitari e diverse figure di supporto, si sono sentiti dire dalla reception dei loro hotel: «Entro due giorni dovete lasciare le camere, a meno che non vogliate pagarle di tasca vostra. La Regione ci chiede il check out entro 48 ore». Gli albergatori stessi si sono trovati spiazzati nel comunicare la notizia, figuriamoci i professionisti, quasi tutti giovani.
Qualcuno ha trovato in fretta e furia un alloggio a pagamento («Sono andato ad abitare da un collega in un monolocale, ma non me lo posso permettere», riferisce un operatore che vuole rimanere anonimo, come tutti gli altri, per timore di ripercussioni). Qualche altro si è spostato al refettorio a pagamento del Policlinico, dove i professionisti sono stati ricollocati quando a sorpresa, il 5 giugno, la struttura inaugurata in pompa magna (e con grandi spese) alla Fiera ha chiuso i battenti, dopo soli due mesi di attività, visto che il drammatico allarme sanitario dei primi mesi era fortunatamente rientrato.
infermieri
La maggior parte degli infermieri e operatori socio sanitari è rimasta però in albergo dichiarando di non avere alcuna intenzione di lasciare le camere, e a loro è stata concessa una proroga fino a domani, 19 giugno, non chiarendo però a carico di chi sarebbero rimasti. «Ci siamo rimasti male anche noi, ci è arrivata una comunicazione inaspettata dal Policlinico e dalla Regione, dove si chiedeva il check out entro due giorni. E dove dovevano andare quei giovani? Ci è sembrato come di doverli scaricare dopo così tanto impegno», dice uno degli albergatori che li ospita.
infermieri 7
Un altro: «Alloggiano da noi anche infermieri che sono andati ad aiutare in altri ospedali, come quello di Sesto. Per loro non ci era arrivata alcuna comunicazione sul check out, solo per chi aveva lavorato in Fiera - riferisce -. Sono persone d'oro, nell'emergenza si sono prodigati con spirito di servizio. Nel tempo libero non potevano neanche uscire dalla struttura, hanno accettato di vivere separati dalle loro famiglie. Era scontato che l'alloggio fosse pagato fino alla fine del contratto e non ci erano mai state date indicazioni contrarie, fino a venerdì scorso». Ancora ieri mattina una infermiera era nel panico: «Nessuno ci ha detto se i giorni di questa settimana ce li faranno pagare di tasca nostra».
Un altro: «Ho risposto alla chiamata dalla Sicilia, senza alloggio pagato non riesco a mantenermi a Milano. I patti non erano questi». E una Oss (operatrice socio-sanitaria): «Non ci hanno dato alcun preavviso, non si trattano le persone così».
INFERMIERI
Nel pomeriggio di ieri però, contattati dal Corriere , sono intervenuti prima il Policlinico e poi Regione Lombardia, con buone notizie. «Ci siamo impegnati a coprire noi i costi per la settimana di proroga, da domenica 14 a venerdì 19 giugno, e abbiamo attivato nel nostro convitto camere che sono a disposizione, a spese nostre», dicono da via Francesco Sforza. E la Regione: «Abbiamo allungato la convenzione e dunque la copertura della sistemazione alberghiera anche per chi ha lavorato alla Fiera, fino al 31 luglio». Ma, fino a ieri sera, ai lavoratori non era stata ancora alcuna comunicazione ufficiale.
fontana gallera cajazzo GIULIO GALLERA ATTILIO FONTANA BY CARLI ATTILIO FONTANA
CORONAVIRUS - INFERMIERI IN CORSIA