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    MAX, CHE FAI? RESTI O TE NE VAI? - DOMANI L’INCONTRO TRA ALLEGRI E ANDREA AGNELLI PER DECIDERE IL FUTURO DELL’ALLENATORE - UN MESE FA IL KO CON L'AJAX CHE HA RIMESSO IN DISCUSSIONE IL RAPPORTO DI LAVORO: DA ALLORA LA JUVE È ENTRATA COME IN UNA BOLLA CON UNA SOLA VITTORIA - IL PIANO B DEI BIANCONERI PRENDE FORMA: AVVIATI CONTATTI CON POCHETTINO, DESCHAMPS E SIMONE INZAGHI


     
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    Gianluca Oddenino per “la Stampa”

     

    massimiliano allegri foto mezzelani gmt8 massimiliano allegri foto mezzelani gmt8

    Di "molto semplice" è rimasto solo il titolo della sua quasi autobiografia, che ieri sera ha praticamente chiuso il Salone del Libro di Torino con un'affollata presentazione. Tutto il resto, infatti, per Massimiliano Allegri è sempre più complicato. Per lui e per la stessa Juve. Perché non c' è solo un futuro da decifrare, ma anche una sconfitta da elaborare e soprattutto da archiviare il prima possibile. In che modo lo si dovrebbe capire domani, quando il tecnico bianconero e il presidente Andrea Agnelli si vedranno per l' atteso e famoso incontro chiarificatore.

     

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    Il punto di partenza sarà proprio l' eliminazione in Champions, maturata un mese fa nella tragica notte dello Stadium contro l' Ajax. Da quel 16 aprile la Juve è finita come in una specie di bolla, sospendendo la programmazione della squadra e ripensando senza sosta alla coppa che resta stregata nonostante l' ingaggio di Ronaldo.

     

    Pensieri e tormenti che spaccano la tifoseria, ma che hanno influenzato la stessa squadra. I campioni d' Italia da quel 2-1 europeo hanno collezionato solo una vittoria (quella dello scudetto matematico contro la derelitta Fiorentina), due pareggi (Inter e Toro) e il ko di domenica sera all' Olimpico con la Roma (senza dimenticare la sconfitta di Ferrara contro la Spal, a cavallo dei quarti di Champions ).

    allegri agnelli 9ec allegri agnelli 9ec

     

    I cambi di umore dei dirigenti Qualcosa sembra essersi rotto e la spiegazione non può arrivare solo dalla mancanza di stimoli dopo la conquista dell' ottavo campionato consecutivo. Ora la palla è nelle mani dei dirigenti juventini, che nell' arco di un mese hanno modificato i pensieri attorno al destino della panchina.

     

    «Andiamo avanti con Allegri», disse Andrea Agnelli subito dopo l' eliminazione. Lo stesso allenatore aveva espresso la sua voglia di proseguire e non ha cambiato idea, ma nelle ultime settimane le voci di un addio e i dubbi societari hanno preso piede. «Chi vivrà vedrà», non a caso ha detto Pavel Nedved l' altra sera. Senza dimenticare che c' è stata la valutazione di un ritorno di Antonio Conte, bocciata da Agnelli, e si registrano contatti per altri allenatori: da Pochettino a Deschamps, fino a Simone Inzaghi.

     

    allegri allegri

    Show al Salone del libro Un caos calmo avvolge la Juve, mentre Allegri si prende la scena anche fuori dal campo ostentando una grande serenità. Ieri ha raccontato a lungo la sua visione del calcio e della vita. «Non si può sempre vincere - ha detto alla platea del Salone, dove era seduto anche il ds Fabio Paratici -, ma a volte un passo indietro te ne fa fare due in avanti.

     

    La sconfitta è dura, ma aiuta a rialzarti perché hai un' altra occasione: per questo a volta bisogna cambiare». Nuovi messaggi in codice, tra un complimento a Ronaldo («È impressionante: si diverte solo vincendo») e gli obblighi che lo animano: «Sono pagato e scelto per raggiungere gli obiettivi, se non lo faccio ho fallito». Siamo alla psicanalisi, ormai, e Allegri sembra già pronto all' incontro con Agnelli. «Senza passione non si va da nessuna parte - dice -, ma bisogna restare lucidi per non farsi travolgere dagli eventi».

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