Carlo Tarallo per La Verità
GIUSEPPE CONTE E BABBO NATALE
«Ricordati che devi morire!». «Si, sì, mò me lo segno»: chi non ricorda la battuta dell' indimenticabile Massimo Troisi, che in Non ci resta che piangere risponde così al monaco trappista che lo invita alla meditazione? Bene, il premier Giuseppe Conte ieri ha vestito i panni di Fra Peppino da Volturara Appula, e con un paio di battute, rivolte al leader della Cgil, Maurizio Landini, si è rivelato nella sua natura di trappista, o se preferite di monaco cistercense della Stretta Osservanza.
«Considereremo la curva epidemiologica che avremo a dicembre», ha detto Conte a Landini, «ma il Natale non lo dobbiamo identificare solo con lo shopping, fare regali e dare un impulso all' economia. Natale, a prescindere dalla fede religiosa, è senz' altro anche un momento di raccoglimento spirituale.
Il raccoglimento spirituale, farlo con tante persone non viene bene».
Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo, Conte: camaleontico come nessun altro, dopo aver indossato i panni dell' avvocato e del presidente del Consiglio con pieni poteri (compresi quelli religiosi?), si infila il saio e ci accompagna nel cammino della redenzione, invitandoci a un Natale solitario, ascetico, tutto dedicato al «raccoglimento spirituale».
conte casalino
Del resto, altro che shopping: gli imprenditori, i commercianti, i lavoratori autonomi italiani sono ormai ridotti alla fame dalle chiusure imposte dal governo guidato da don Giuseppi, che non ha fino ad ora provveduto a mettere a disposizione di chi si ritrova senza incassi gli adeguati sostegni.
Considerato che la fame prolungata può provocare allucinazioni, Fra Peppino Conte ci invita a percorrere la strada dell' estasi mistica, preparandoci a un Natale all' insegna della meditazione solitaria. «Farlo con tante persone non viene bene», ci rassicura , parlando del raccoglimento spirituale, e noi lo immaginiamo la sera della vigilia, con indosso un saio, che consuma un frugale cenone, in compagnia del suo fedele discepolo Padre Rocco, fondatore dell' ordine dei Casalini in quanto discendente diretto di Ubertino da Casale, tra i massimi predicatori spirituali.
conte casalino
Ci sembra di vederli, Fra Peppino e Padre Rocco: «Rocco, assaggia un tozzo di pane raffermo, non esagerare con il digiuno, che finirai per vedere il Quirinale». «Tranquillo, Fra Peppino, la manciata di fave di ieri sera mi basterà per diversi giorni, e comunque ho già avuto una visione mistica: ho parlato in sogno con Mario Draghi e mi ha detto di non temere, che non ha nessuna intenzione di prendere il tuo posto».
Una scena di purezza, di ripudio dell' opulenza, di esaltazione della spiritualità natalizia che non potrà che riscaldare i cuori degli italiani, già abbondantemente votati alla sofferenza e al martirio, considerato il governo che sono costretti a sopportare. Un quadretto della disperazione che ben rappresenta il nostro sventurato paese, un presepe laico al quale mancano la Madonna (che potrebbe essere rappresentata da una Lucia Azzolina piangente), il bue e l' asinello (in questo caso i protagonisti sceglieteli voi, di ministri perfetti per i due ruoli ce n' è in abbondanza).
GIUSEPPE CONTE CON BABBO NATALE