1 – TRUMP NON FARÀ IL TAMPONE, ANCHE SE HA INCONTRATO PERSONE CON IL COVID19
Alice Mattei per https://it.businessinsider.com/
matt gaetz al congresso con una mschera anti gas
Sono ore di tensione alla Casa Bianca dopo che Matt Gaetz, che ha incontrato il presidente poche ore fa , è risultato positivo al CoVid19. Il presidente ha detto di non avere intenzione di fare il tampone e di non vederne la necessità visto che, come noto, lui è germofobo e dunque si lava la mani più volte ogni ora. Una rassicurazione casalinga che però non sta davvero rasserenando gli animi, anche perché il Mark Meadows, neo nominato capo dello staff della Casa Bianca, si è messo in autoquarantena fino a mercoledì prossimo.
la copertina del new yorker sul coronavirus
2 – NEGLI STATI UNITI ALLO STUDIO ANCHE MISURE «ALL'ITALIANA»
Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
Negli Usa solo Donald Trump continua a minimizzare i rischi di una rapida diffusione del coronavirus. In tutto il Paese i casi sono 603, i morti 26. L' infezione è diffusa in 35 Stati. Alcuni hanno già dichiarato l' emergenza: Washington (costa occidentale da non confondere con la capitale); Oregon, California e New York. Negli ultimi tre giorni la progressione del Covid-19 ha cambiato drasticamente passo. Senza fare distinzioni.
matt gaetz
Alcuni deputati repubblicani hanno scelto di auto-isolarsi dopo aver avuto contatti con una persona contagiata: tra di loro c' è Doug Collins, interlocutore abituale di Trump; venerdì scorso era con il presidente ad Atlanta. A New York gli infetti sono 142, tra cui Rick Cotton, il capo dell' Autorità che gestisce gli aeroporti e i terminal dei bus. I messaggi delle autorità sanitarie sono più pressanti.
Antony Fauci, figura chiave della task force istituita dalla Casa Bianca, ora «non esclude» che alcune regioni possano essere chiuse. Nancy Messonnier, direttrice della Cdc, l' agenzia federale che sta coordinando le ricerche e i test, si rivolge così «agli anziani»: «Fate provviste e preparatevi a stare a casa per un lungo periodo». Gli scienziati premono per adottare misure più severe, «all' italiana», dice qualcuno. Ma la spinta si scontra con il blocco della Casa Bianca.
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comizio di donald trump in south carolina
Trump, però, potrebbe essere costretto a cambiare presto strategia: l' emergenza potrebbe travolgerlo politicamente. Al momento sono stati eseguiti ancora pochi test sui pazienti con sintomi sospetti. Il dottor Fauci assicura che 1,1 milioni di kit sono già stati spediti nei vari Stati e altri quattro milioni verranno distribuiti entro la settimana.
I cittadini, comunque, sono in allerta e intasano i centralini delle autorità sanitarie federali e dei singoli Stati. I messaggi registrati dagli operatori rimandano ai siti Internet, pieni di informazioni.
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Spesso, però, mancano quelle essenziali e pratiche. Dove e quando si potranno fare i tamponi? Un altro mistero è il prezzo. Nei giorni scorsi si sono rincorse tante voci: 3.500-2.500 dollari per chi non ha copertura assicurativa. A New York il costo medio dovrebbe aggirarsi sui mille dollari. Ma sono stime parziali, non confermate ufficialmente. Dall' ufficio stampa del governatore Andrew Cuomo, otteniamo solo una risposta approssimativa: «Probabilmente lo Stato coprirà le spese dei test». I numeri verdi di Washington ci rimbalzano da un istituto all' altro, senza però dare certezze. Non serve neanche andare di persona al pronto soccorso del Georgetown University Hospital, una delle strutture della capitale più attrezzate per le malattie infettive. Va un po' meglio con una realtà più ridotta, come lo Stato del Maryland. Da Baltimora, Charlie Gischlar, vice capo della comunicazione, risponde: «Il governatore Larry Hogan (repubblicano ndr) farà in modo che il test sia gratuito. Sta lavorando in tal senso con le assicurazioni. Per chi è scoperto, pagheranno le casse del Maryland». E probabilmente, se l' epidemia esploderà, sarà una strada obbligata per gli altri Stati, con l' appoggio dei fondi federali.
matt gaetz 1
3 – CORONAVIRUS, WASHINGTON POST: “L’EPIDEMIA SARÀ LA CHERNOBYL DI DONALD TRUMP”
“L’epidemia di coronavirus sarà la Chernobyl di Trump”. È la previsione del Washington Post che denuncia il ritardo accumulato dagli Stati Uniti nel riconoscere la gravità della crisi. Il presidente degli Stati Uniti, infatti, continua a minimizzare: “Lo scorso anno 37mila morti in Usa per influenza. Vita ed economia vanno avanti”. Come accadde in Unione sovietica prima e dopo il 26 aprile del 1986, il giorno in cui esplose il quarto reattore della centrale nucleare, quando una serie di errori a catena e di bugie ripetute lungo la catena di comando per compiacere il capo hanno amplificato l’emergenza.
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Da nove anni gli scienziati sovietici sapevano che i reattori usati a Chernobyl avevano un difetto di progettazione. Poco dopo il suo insediamento, a Trump venne detto che una pandemia di virus influenzale era il pericolo principale per la sicurezza degli Usa. Ma l’inquilino della Casa ignorò l’allarme e – stando alla ricostruzione del prestigioso quotidiano – riorganizzando il Dipartimento della salute della Casa Bianca che aveva osato avanzare la previsione.
coronavirus negli usa sacramento california pedoni con la mascherina a new york
Il Wp ricorda che anche il tweet di due settimane fa sulla borsa che tornava ad andare molto bene e sui casi di contagio che si sarebbero presto azzerati. In realtà i casi sono ormai più di 500. Il presidente americano, “anteponendo pericolosi miti a fatti oggettivi, ha trasformato le prime fasi cruciali della risposta del governo in un disastro“. Frasi come “la risposta degli Usa al coronavirus è stata perfetta” sono l’equivalente dello slogan per cui “l’Unione sovietica non commette errori”. Per Brian Klaas quella di Sars Cov 2 è una crisi diversa dalla battaglia fra tweet in maiuscolo e il fact checking sa cui fino a questo momento Trump è uscito illeso. “Il coronavirus fa vittime reali. E la recessione si farà sentire”. “Lo scorso anno 37mila americani sono morti per la comune influenza. La media è tra i 27.000 e i 70.000 per anno. Nulla viene chiuso, la vita e l’economia vanno avanti. In questo momento ci sono 546 casi confermati di coronavirus, con 22 morti. Pensate a questo!” il tweet del presidente.
donald trump a un comizio in south carolina 1 donald trump a un comizio in south carolina kit per tampone coronavirus negli usa Donald Trump al CPAC 2020 abbraccia la bandiera Usa coronavirus donald trump medicine a ruba nei supermercati usa scaffali vuoti nei supermercati della virginia tedros adhanom ghebreyesus panico supermercati usa coronavirus 1