Estratto dell’articolo di Marco Bruna per il “Corriere della Sera”
IMMAGINE RADAR DEL PRESUNTO AEREO DI AMELIA EARHART
L’immagine sfuocata, catturata sul fondo dell’Oceano Pacifico, potrebbe risolvere un mistero che dura da quasi novant’anni: quello dell’aviatrice Amelia Earhart, la «regina dell’aria» sparita a bordo del bimotore Lockheed 10-E Electra nel luglio 1937.
La Deep Sea Vision, società di spedizione oceanica con sede a Charleston, South Carolina, potrebbe infatti avere rintracciato l’aereo. La svolta si deve alla tenacia di Tony Romeo, ex ufficiale dell’aeronautica militare, amministratore delegato della società: ha fatto perlustrare 13 mila chilometri quadrati di Pacifico con un drone subacqueo sofisticatissimo da 9 milioni di dollari.
Era disposto a tutto pur di ritrovare l’aereo di Earhart. Per finanziare l’operazione, Romeo è arrivato a vendere immobili commerciali. Utilizzando immagini sonar, che hanno permesso di mappare gli abissi, Tony Romeo e la sua squadra sono rimasti a bocca aperta quando si sono accorti di un’«anomalia», a quasi 5 mila metri di profondità. Dall’immagine sembra emergere la figura di un piccolo aereo.
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È stata scattata a circa 160 chilometri dall’isola di Howland, a metà strada tra l’Australia e le Hawaii. «Non ci sono altri incidenti noti nella zona, e certamente non con modelli di quell’epoca; l’immagine restituisce le fattezze di una coda e un design riconoscibile», ha dichiarato Romeo a Sky News , dicendosi «convinto» che si tratti dell’aereo di Earhart, nonostante la bassa qualità della fotografia.
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Di Amelia Earhart, nata il 24 luglio 1897 in Kansas, si persero le tracce proprio al largo dell’isola di Howland, un atollo disabitato e sperduto. Prima di sparire per sempre, quella che era stata la prima pilota donna ad attraversare in solitaria l’Atlantico stava per diventare anche la prima a fare il giro del mondo, seguendo la rotta equatoriale. [...]
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