JEAN PIERRE MUSTIER
DAGOREPORT
Dopo Donnet nei giorni scorsi, Jean-Pierre Mustier in questa settimana, forse anche oggi, incontrerà Gentiloni. Il CEO di UniCredit confermerà al Premier italiano che l'aumento di capitale sta andando bene e che Generali rappresenta un asset strategico per l'Italia e tale dovrà rimanere
NAGEL MUSTIER1
Ai piani alti di Unicredit sono in molti a non dormire sonni tranquilli. Primi fra tutti i manager della prima linea che osservano con grande attenzione le mosse di Mustier, il francese dagli occhi di ghiaccio e i capelli a spazzola tagliati cosi' fin dai tempi del militare. L'impresa e' inutile perche' dal suo ufficio nella Torre alta 231 metri non trapela nemmeno un alito o uno straccio di notizia.
jean pierre mustier
Gli uscieri che ogni giorno gli servono il pasto preferito (una mozzarella e una foglia di lattuga) assicurano comunque che il "papa francese", nominato nel giugno di un anno fa, e' sereno sull'aumento di capitale monstre di 13 miliardi, e che subito dopo usera' la scure per tagliare la testa a chi in queste settimane non si e' dimostrato all'altezza dell'impresa.
Nel mirino di Mustier che lavora 16 ore al giorno c'e' in primo luogo l'intera area della comunicazione, una falange di decine di collaboratori che e' stata spiazzata dall'arrivo ai primi di febbraio (come annunciato da Dagospia) della superconsulente svedese Louise Timgstrom ingaggiata dall'Amministratore Delegato.
philippe donnet
Di questa donna, che segue anche le strategie, si dice che sia diventata addirittura l'anello di congiunzione tra il capo parigino e il suo amico Philippe Donnet, il 57enne francese, protetto di Bollore', che a marzo dell'anno scorso e' salito al vertice di Generali. Di sicuro c'e' soltanto che la svedese ha messo al tappeto il pool delle relazioni esterne di Unicredit ed e' andata fuori di testa quando sul Corsera.it e' apparso un articolo in cui si esprimevano forti dubbi sul "cratere delle soffferenze" e sul valore salvifico dell'aumento di capitale.
TORRE UNICREDIT
Adesso la falange dei comunicatori si sente al tappeto e a ballare sono sopratutto Maurizio Beretta (gia' in ambasce per il rinnovo cariche della Lega Calcio) e Andrea Morawski,il giornalista di origini polacche (responsabile della stampa estera) incapace di fronteggiare i forti dubbi di Wall Street Italia, il portale che ha rilanciato all'estero la sciabolata del Corsera.
Ma sotto tiro ci sono anche i fin troppo numerosi addetti alla stampa italiana che rispondono a Renato Vichi preposto all'incarico nel settembre 2009. A onor del vero va detto che Mustier quando torna a casa dalla moglie cinese e dai due figli, se ne fotte altamente del destino di queste persone che, comunque vada l'aumento di capitale, sembrano destinati a rotolare dalla Torre di Unicredit alla ricerca di un altro lavoro.