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    DOPO IL GOLPETTO DI PRIGOZHIN, PUTIN E’ UN’ANATRA ZOPPA: QUANTO PUÒ RESTARE AL POTERE? “MAD VLAD” STAVOLTA È RIUSCITO A SFANGARLA PROPONENDOSI COME FATTORE DI STABILITA’ (“O ME O IL CAOS”) MA LA PROSSIMA VOLTA, CHI LO SA? LA SUA CREDIBILITÀ È AI MINIMI TERMINI. I COMMENTATORI: “DOPO PRIGOZHIN, QUALCUN ALTRO CI PROVERÀ. È SOLO QUESTIONE DI TEMPO”. IL "NEW YORK TIMES" PARLA DEI SOSPETTI IN RUSSIA SULL’AIUTO DELL’ESERCITO ALLA RIVOLTA. SERGEI SUROVKIN, GIÀ A CAPO DELLE FORZE ARMATE IN UCRAINA, CONOSCEVA I PIANI DEL “CUOCO DI PUTIN”. E QUESTO AIUTA A SPIEGARE COME MAI PRIGOZHIN... – DAGOREPORT


     
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    PUTIN INDEBOLITO

    Estratto dell’articolo di Marco Imarisio per corriere.it

     

    vladimir putin al cremlino parla ai soldati vladimir putin al cremlino parla ai soldati

    «Smuta». È solo una parola, che Vladimir Putin utilizza appena una volta, all’inizio del suo discorso di ieri mattina davanti ai soldati nella piazza delle Cattedrali del Cremlino. Un vocabolo in disuso, che arriva dal russo antico, la cui radice significa vago, incerto. (...))

     

    Ma è una scelta lessicale ben precisa. Dietro alla quale si cela un messaggio chiaro. O me, o il caos. Il presidente russo è un appassionato di Storia, anche se poi la interpreta sempre a modo suo. E conosce bene la pancia del suo Paese, quali sono le sue paure più profonde. La prima, che vince su tutte le altre, è quella dell’instabilità, dei torbidi. A Putin non interessa più del giudizio del mondo fuori, ormai si è bruciato tutti i ponti alle sue spalle.

    lukashenko putin lukashenko putin

     

    Ogni suo discorso è ormai rivolto all’interno, alla Russia che lo guarda. E in questo senso, una figura carica di populismo come quella di Evgenij Prigozhin è perfetta per riproporre in antitesi a lui la figura dell’uomo che si è fatto Stato, per ribadire l’implicito patto sociale che lo lega al suo popolo. Voi mi lasciate governare, io vi garantisco la stabilità. È da qui che bisogna partire, quando si ragiona di un leader senz’altro indebolito dalla rivolta militare, ma che agli occhi di molti russi rimane ancora l’unico antidoto all’anarchia tanto temuta.

     

     

    PRIGOZHIN E PUTIN PRIGOZHIN E PUTIN

    «Cosa succede ora? (...)All’improvviso la Russia è diventata un Paese dove tutto può accadere, ma questo non significa che Putin abbia i mesi contati. L’ex diplomatico Aleksander Baunov, oggi membro del Carnegie Moscow Center nonché uno degli analisti russi più interessanti, ha scritto sul Financial Times che il «pareggio» dello scorso sabato è stato ottenuto al prezzo di un notevole e inedito tremendo stress di sistema. Che pone Putin davanti a un dilemma non da poco. «Il presidente dovrà scegliere se continuare ad agire nel ruolo sempre più precario di protettore delle “élite corrotte” denunciate da Prigozhin, che però hanno maturato un credito schierandosi con lui, oppure avviare una loro purga».

    vladimir putin al cremlino parla ai soldati vladimir putin al cremlino parla ai soldati

     

    Nessuno si azzarda a fare previsioni, «Putin non ha data di scadenza, non è mica uno yogurt» ribadisce al telefono il suo ex consigliere Sergey Markov. Ma quasi tutti i commentatori qualificati, favorevoli o contrari che siano allo Zar, concordano sul fatto che questa volta il suo cammino è irto di ostacoli.

     

    Anche Ekaterina Shulman, ex membro del Consiglio per la società civile e diritti umani presso il presidente della Russia, da quando è stata dichiarata «agente straniero» professoressa ad Astana, capitale del Kazakistan, è rimasta colpita dal silenzio di quelle prime ore della marcia su Mosca. «La popolarità di Putin e i suoi indici di gradimento non sono altro che una conseguenza dello statu quo. Oggi il presidente sta saldo in piedi, ma se vacillerà un’altra volta, la caduta sarà rovinosa. Dopo Prigozhin, qualcun altro ci proverà. È solo questione di tempo».

    mercenari wagner a rostov sul don mercenari wagner a rostov sul don

     

     

     

    IL GENERALE CHE SAPEVA TROPPO

    Estratto da open.online

     

    Un generale russo sapeva dei piani di Yevgeny Prigozhin. E anche altri potrebbero aver sostenuto il tentativo del “cuoco di Putin” di fermare l’entrata del Gruppo Wagner nell’esercito regolare di Mosca. Mentre alcuni funzionari statunitensi ritengono che il capo dei mercenari non avrebbe lanciato la sua rivolta se non avesse creduto che altri in posizioni di potere sarebbero arrivati in suo aiuto. Il generale è Sergei Surovikin ed è stato a capo delle forze armate in Ucraina.

    A scriverlo è il New York Times. Surovikin durante il colpo di stato si era appellato proprio alla Wagner. Esortando i militari a fermarsi prima che fosse troppo tardi: «Siamo dello stesso sangue, siamo guerrieri. Vi chiedo di smetterla, è necessario obbedire alla volontà e all’ordine del presidente eletto della Russia».

     

    SERGEI SUROVIKIN SERGEI SUROVIKIN

     

    Chi è il generale Surovikin

    Surovikin è un leader militare di primo livello che ha contribuito a rafforzare le difese dopo la controffensiva ucraina dell’estate scorsa. Era stato nominato a ottobre capo delle forze speciali in Ucraina. È stato sostituito nel suo ruolo a gennaio. Ma rimane molto popolare tra le truppe. Se l’ipotesi del coinvolgimento di Surovikin nella tentata guerra civile russa fosse confermata, questa costituirebbe la prova delle lotte intestine all’interno della leadership militare russa dall’inizio della guerra in Ucraina. L’obiettivo di Prigozhin erano il ministro della Difesa Shoigu e l’attuale comandante in Ucraina Gerasimov. Per questo non è complicato immaginare una convergenza di interessi tra il capo della Wagner e i capi militari interessati alla leadership nella guerra e al potere a Mosca. Ieri, mentre il jet privato di Prigozhin atterrava a Minsk, il servizio segreto russo ha fatto sapere di aver archiviato le accuse contro di lui.

    evgeny prigozhin evgeny prigozhin

     

     

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    L’ipotesi di un’alleanza tra Surovikin e Prigozhin, secondo alcuni funzionari statunitensi, aiuterebbe a spiegare come mai il capo della Wagner sia ancora vivo. A proposito del messaggio di Surovikin alla Wagner durante il golpe, c’è chi dice che fosse simile «al video di un ostaggio». Surovikin, soprannominato “Generale Armageddon”, era stato destituito proprio per dare un segnale alla Wagner all’epoca.

    il cerchio magico di vladimir putin il cerchio magico di vladimir putin

     

    VLADIMIR PUTIN SERGEI SHOIGU VLADIMIR PUTIN SERGEI SHOIGU GIRARROSTOV - MEME BY EMILIANO CARLI GIRARROSTOV - MEME BY EMILIANO CARLI sergey surovikin sergey surovikin sergei shoigu e vladimir putin giocano a hockey sergei shoigu e vladimir putin giocano a hockey

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